Oggi, dopo i tre punti d’oro di ieri all’Olimpico, guardavo un po’ i miei vecchi post su questo blog…
(Tra parentesi mi scuso per la lunga assenza, ma il mio essere mamma di un piccolo granata in periodo di picco influenzale ha avuto la meglio su di me).
Riguardavo i vecchi post, dicevo, e pensavo a come siamo giunti a 31 punti in 25 giornate anche se abbiamo avuto a che fare con parecchio “nonostante”:
- nonostante un attacco deboluccio;
- nonostante le solite, pessime, decisioni arbitrali (ieri replay);
- nonostante in molti lamentino un Toro che sembra un Bari;
- nonostante la campagna acquisti non sembri mai del tutto soddisfacente;
- nonostante…
Nonostante questo Toro viva ancora sotto i ponti, o meglio, sotto le macerie dello Stadio Filadelfia, che ogni volta che passò di lì il dolore si rinnova. Nonostante un’amministrazione comunale che si può ormai definire senza timore bugiarda e di parte (sempre quell’altra parte), faccia slittare ancora quei 3,5 milioni promessi da tempo per i quali dobbiamo penare ancora.
Essere del Toro vuol dire soffrire tanto e sempre, ed è per questo che siamo qui “nonostante”.
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