Sembra impossibile ma proprio nei giorni della tempesta perfetta su Monte dei Paschi di Siena e in cui si cercano di disgiungere i rapporti fra politica e banche e Sergio Chiamparino attraverso il suo giornale preferito spiega che sarebbe cosa buona e giusta che i cittadini contribuissero con donazioni alla Compagnia di San Paolo … in effetti i soldi della Compagnia dove sono finiti ?
È un paradosso. La Compagnia di San Paolo, che quest’anno erogherà quasi 130 milioni e che ha nei forzieri un patrimonio di ben 5 miliardi, batterà cassa ai torinesi. L’annuncio l’ha dato il presidente Sergio Chiamparino durante la cerimonia, l’altro giorno al Regio, per i 450 anni della Fondazione.
Accanto all’impegno nelle politiche sociali e alla volontà di stringere un’alleanza con la Fondazione Crt, Chiamparino ha sottolineato la volontà «di allargare il bacino delle risorse utilizzabili». Come? Con il fundraising, cercando cioè la ricerca di fondi al di fuori dei canali tradizionali. Un compito che sarà affidato all’Ufficio Pio guidato da Stefano Gallarato. Un compito che sarà un rilancio della memoria, ché l’Ufficio Pio si finanziava già così a metà del Sedicesimo secolo quando «sette torinesi guidati dall’avvocato Giovanni Antonio Albosco – come ricorda lo storico Walter Barberis – fondarono la “Compagnia della fede cattolica sotto l’invocazione di San Paolo”.