Il sesso e il sito dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

La situazione del sito dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte sta diventando sempre più inquietante. Collegandosi con www.odgpiemonte.it si ottiene un messaggio di errore: Welcome ! Site odgpiemonte.it just created. Real content coming soon.

Se però si cerca su Google ordine giornalisti piemonte ecco che viene visualizzato dal motore di ricerca principe.

Aggiornamento alle ore 23.00 del 24 gennaio 2012: sul sito dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte appare  il messaggio

Benvenuti sul sito dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte

Al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti, stiamo migrando il sito dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte su una nuova piattaforma tecnologica.
Tale intervento ha richiesto purtroppo la temporanea indisponibilità del sito stesso, che sarà ripristinata al più presto.Ci scusiamo per l’eventuale disagio arrecato.

L’Ordine dei Giornalisti del Piemonte è sparito dal web

Questa mattina capita che per pagare l’annuale quota di iscrizione ci si colleghi con il sito dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte.

Per scoprire che il sito è sparito dalla rete

Evidentemente in Piemonte non sono così votati all’innovazione da aver dimenticato di rinnovare il nome di dominio …

Riflessioni sul passato e sul futuro di Torino

Diego Novelli su Nuova Società riflette sugli errori del passato e sulle speranze per il futuro della città

Tre riflessioni rapide su cose lette su “La Stampa” di oggi. Il direttore Mario Calabresi intrattiene i suoi lettori su «decrescita» e «declino», rilevando che un suo commento sul calo dei consumi ed il conseguente danno subito dai commercianti erano da considerarsi fatti negativi. Più che evidente.
La crisi pesante che stiamo vivendo è la causa principe di questo fenomeno. Non basta però invitare i cittadini a consumare di più per difendere meglio i posti di lavoro annessi all’attività commerciale, perché spendere di meno per la stragrande parte degli italiani non è purtroppo oggi «una scelta filosofica» come l’illustre collega considera; ma una costrizione. C’era già Berlusconi che filosofeggiava in questi termini. Abbiamo troppa stima per Calabresi per appaiarlo.
Inoltre non va confusa la «decrescita» con il «declino». Anche in periodo di cosiddetto benessere (che non è dietro l’angolo) si dovrebbe pensare al futuro in termini di uso intelligente del modo di consumare in senso lato. Le Risorse sul pianeta Terra non sono illimitate, mentre il numero di chi ci vive nel volgere di pochi anni sarà più che raddoppiato. Mai come in queste circostanze l’economia dovrebbe camminare di pari passo con la cultura epistemologicamente come scienza del modo di vivere. Serge Latouche, illustre specialista dei rapporti economici e culturali, non è un visionario ed ha dimostrato in recenti suoi saggi «come sopravvivere allo sviluppo», con una «decrescita serena». Istruire al riguardo il grande pubblico di un grande quotidiano non guasterebbe alla salute.
A meno di un anno dalle elezioni amministrative la stella di Sergio Chiamparino (definito a più riprese dalla Stampa «il sindaco più popolare d’Italia») pare si stia un po’ appannando. Nel volgere di pochi giorni i lettori del giornale di via Marenco hanno scoperto improvvisamente che lo sviluppo urbanistico seguito negli ultimi dieci anni non è stato dei più felici, tanto che addirittura il collegio dei costruttori torinesi chiede di contenere al massimo la crescita di nuove abitazioni investendo invece nel risanamento e nel riuso dell’esistente.
Quando da queste colonne di Nuovasocietà avevamo rilevato il dissennato boom di edilizia residenziale e criticato la “febbre da grattacielo”, proprio dalle colonne della Stampa, i laudatori di una malintesa modernità chiampariniana ci avevano accusati di essere dei veteropassatisti.

Il fascino discreto e poetico della galaverna

Futura racconta il fenomeno della galaverna

Torino...la galaverna
Svegliandosi stamattina i cittadini torinesi hanno avuto una bella sorpresa. In molti per qualche istante avranno pensato di trovarsi finalmente davanti alla prima nevicata dell’inverno. Lo scenario di questo gelido 16 gennaio è infatti quello di una Torino sprofondata nel bianco più abbagliante. Ma non si tratta di neve, bensì di galaverna. Leggi tutto “Il fascino discreto e poetico della galaverna”

La tagcloud del discorso di fine anno del presidente Napolitano

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato considerato da molti osservatori l’uomo dell’anno 2011 per tutto quello che ha fatto. Il suo discorso di fine anno è quindi stato un momento molto atteso.

Noi lo abbiamo analizzato realizzando una tagcloud delle parole chiave del testo.

created at TagCrowd.com

Maratona radio per ricordare Peppino Impastato

Oggi 5 gennaio a partire dalle ore 9,30 fino a tarda notte, Radio 100 passi festeggerà il compleanno di Peppino Impastato, il giovane trentenne ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, per averla nominata, svelata e sbeffeggiata ogni giorno attraverso i microfoni di radio Aut. Radio 100 passi, da due anni è la radio web che ha riaperto i microfoni e non a caso nel giorno della nascita di Peppino. Quest’anno, dopo numerosi sabotaggi e furti, costretta a lasciare la sede nel quartiere della Cala di Palermo, radio 100 passi non chiude, ma rilancia ed il 5 gennaio dalle 16, accende anche la web tv, in streaming su www.radio100passi.net ma prossimamente su www.100passi.tv)  per dare un volto ai protagonisti dei tanti dibattiti che il 5 gennaio si alterneranno, fino al brindisi delle ore 19. Quando, a Palermo, si inaugurerà la sede della radio e di Casa 100 passi, che da giovedì sarà un luogo aperto alla città.

La quarta classe dei Frecciarossa con gli immigrati

A Trenitalia è scappata una vena razzista non troppo celata. In uno spot che presentava le nuove quattro classi di viaggio dei FrecciaRossa: Executive, Business, Premium, Standard c’era qualcosa che non quadrava che aveva fatto discutere la Rete italiana.

Una immagine  “razzista”  ritraeva una famiglia di immigrati negli scompartimenti meno costosi, i cosiddetti “standard”. Nella sala riunioni della “executive” si trovavano incravattati manager al lavoro, per la “business”  uno scompartimento vuoto e luminoso e  nel “premium” una coppia servita da una sorridente cameriera.

Trenitalia ha rimosso i fotogrammi incriminati dallo spot.

Le voci della libertà

Lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 18 presso il Circolo dei lettori di Torino si svolgerà una serata per ricordare Giuseppe Fava, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Peppino Impastato, Maria Grazia Cutuli, Ilaria Alpi, Graziella De Palo, Mario Francese, Giovanni Spampinato, Walter Tobagi, Beppe Alfano, Carlo Casalegno e tutti quei giornalisti che hanno messo al servizio della loro professione la costante ricerca della verità senza compromessi e scontrandosi con i vari estremismi del nostro tempo.
Parteciperanno all’incontro Raffaella Fanelli cronista giudiziaria per il settimanale “Oggi” e “Sette” autrice del libro “Al di là di ogni ragionevole dubbio”; Maddalena Rostagno Figlia di Mauro Rostagno e autrice del libro “Il suono di una sola mano storia di mio padre Mauro Rostagno” e Marco Patruno autore del blog Generazione P e curatore dell’incontro. Modera Alessandra Perera responsabile news Telestudio Tv .

Corresponsabilità, continuità, condivisione

Dall’ultimo libro di Don Ciotti

L’etica individualeè la base di tutto, la premessa per non perdere la stima di sé. Ma per fermare il mercato delle “false” speranze bisogna trasformare la denuncia dell’ingiustizia in impegno per costruire giustizia. Quarantacinque anni di faccia a faccia con le persone mi hanno insegnato che la strada dell’impegno è scandita da tre parole: corresponsabilità, continuità, condivisione.
Corresponsabilità è vivere in modo generoso il proprio ruolo di cittadini. È sapere che le ingiustizie poggiano su complicità e silenzi, ma si avvantaggiano anche degli ostacoli di una legalità formale, scritta più nei codici che nelle coscienze. I codici sono importanti, soprattutto se garantiscono il bene collettivo. Ma coscienze più inquiete, più coinvolte, più aperte al dubbio e alla ricerca di verità, non avrebbero permesso alla nostra democrazia di ammalarsi.
Continuità è trasformare l’indignazione passeggerain sentimento stabile, in motivazione che nutre l’azione e si lascia nutrire dall’azione. Quanti indignati di ieri sono i rassegnati, o peggio, i cinici di oggi? La denuncia è certo necessaria, ma acquisisce pieno valore soltanto quando è seguita da una proposta e dall’impegno nel portarla avanti.
Condivisione è sapere che da soli non andiamo danessuna parte, ma nemmeno illuderci che da qualche parte possano andare i movimenti, i gruppi, le associazioni che si affidano ciecamente alle scelte dei propri leader. Il “noi” cambia soltanto se esclude la delega. Non possiamo guarire dall’individualismo che ha minato le basi della nostra convivenza senza assumerci ciascuno la propria parte di responsabilità.