Fare chiaro sulle spese di comunicazione degli enti pubblici piemontesi su radio e televisioni, ma anche su carta stampata e siti internet

Si incomincia a parlare anche in Piemonte delle spese degli enti pubblici per comprare spazi nelle televisioni e radio private piemontesi. Ci sono televisioni e radio che casualmente ospitano molti “speciali” realizzati da e per gli enti come Regione, province e comuni. E’ facile pensare come l’accedere a questi denari renda meno autonomi i giornalisti nel giudizio dell’operato degli amministratori soprattutto in questo periodo in cui molte emittenti sono alla canna del gas per la crisi economica e il calo della pubblicità. Grazie al dio alcune emittenti riescono a mantenere la loro indipendenza giornalistica.

Quello di cui nessuno parla, e cominciamo qui a farlo, è come gli enti allochino le loro risorse di comunicazione e pubblicità sui media cartacei e sui siti internet concentrando in maniera evidentemente chiara gli stessi su due o al massimo tre testate e un paio di siti internet in un evidente tentativo di “creare legami amichevoli” .

Forse questi amministratori pubblici non hanno mai avuto il piacere e il buon gusto di verificare davvero come si sta evolvendo il mondo dei media nella nostra regione . Glielo spiegheremo al più presto

Caro Marchionne, la Fiat può benissimo andare in America, prima però passi alla cassa

Se la Fiat se ne andrà da Torino e dall’Italia non piangeremo, purchè Fiat si porti via anche tutti i personaggi che ha sistemato nei centri nevralgici di Torino per influenzarne la vita. Però prima di andarsene può cortesemente passare alla cassa a restituire al Governo Italiano i soldi che in varie soluzioni l’Italia le ha gentilmente donato in passato.

Serviranno per far ripartire con grande forza l’economia piemontese e italiana e i conti oramai in fallimento del Comune di Torino. Nel caso il Governo Monti voglia continuare a comportarsi da maggiordomo di Marchionne gli italiani troveranno una soluzione per convincere Fiat a mollare il maltolto.

Caro Fassino, ci dici dove hai incontrato Marchionne e Elkann

Piero Fassino, intervistato domenica 16 settembre alla Festa del Pd di Torino ha confessato: “Ho incontrato Sergio Marchionne dieci giorni fa, con il vicesindaco Dealessandri. C’era anche John Elkann. Mi hanno detto che Fiat è ben consapevole del suo ruolo e che non vuole fare degli scassi o degli choc, ma deve fare i conti con un momento molto difficile per tutti”. Leggi tutto “Caro Fassino, ci dici dove hai incontrato Marchionne e Elkann”

Giornalismo precario tra carta stampata e nuovi media

Giovedì 20 settembre alle ore 18,30 Alla Festa provinciale di Sinistra, ecologia, libertà Parco Michelotti lato Gran Madre, Corso Casale, Torino, si terrà un dibattito aperto dal titolo:“Giornalismo precario tra carta stampata e nuovi media”

Con i contributi di:
Stefano Tallia (Segretario di Stampa Subalpina);
Andrea Casaleggio (Project manager di Dunter: co-organizzatori della Social media week Torino);
Jacopo Barigazzi (caporedattore e co-fondatore di Linkiesta)
Sergio Bellucci (Comitato scientifico nazionale di Sel, già candidato all’AgCom);
Modera:
Massimiliano Borgia (condirettore di Luna Nuova); Leggi tutto “Giornalismo precario tra carta stampata e nuovi media”

La presentazione di La Fiat di Marchionne: da Torino a Detroit, l’ultimo libro di Paolo Griseri

Martedì 11 settembre alle 18 nella biblioteca della fondazione Giorgio Amendola di via Tollegno 52, a Torino. sarà presentato “La Fiat di Marchionne: da Torino a Detroit” l’ultimo libro di Paolo Griseri, giornalista di Repubblica.

Oltre all’autore saranno presenti anche Stefano Fassina, responsabile del settore Economia e Lavoro del Pd, e lo storico Giuseppe Berta. Presiederà Prospero Cerabona, presidente della fondazione Giorgio Amendola e introdurrà Maria Grazia Grippo, dell’associazione Willy Brandt.

Meno burocrazia per i giornali digitali

Il Parlamento ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto editoria che limita i vincoli burocratici a carico dei piccoli periodici online e che prevede diverse gestioni della pubblicità online per gli operatori del settore.

Con la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale” dunque, come già visto, diminuiscono per le piccole testate online “realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro” gli obblighi burocratici, dal momento che non dovranno registrarsi al tribunale e al registro degli operatori di comunicazione (ROC), né a quelli sulla titolarità dell’impresa previsti dall’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948 n.47, dall’articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, dall’articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62 nonché dalla delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08 del 26 novembre 2008.
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L’informazione al bivio alla Festa Democratica

Nell’ambito della Festa Democratica, in corso a Torino in piazza d’Armi, venerdì 7 settembre, alle 18, è in programma il dibattito: “Informazione al bivio: senza un rilancio democrazia a rischio”. Intervengono: Stefano Tallia, Segretario dell’Associazione Stampa Subalpina; Giorgio Merlo, Vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai; Vincenzo Vita, della Commissione Cultura Senato; don Corrado Avagnina, Delegato interregionale della Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici; Franco Borgogno, responsabile della redazione di Videogruppo Torino. Modera Sara Strippoli

Una lettera di Marco Travaglio a John Elkann su Calciopoli, lo scandalo scommesse, la giustizia sportiva, la Juve, Conte e Andrea Agnelli

Vale la pena di leggere il contenuto di questa lettera di Marco Travaglio a John Elkann.  Siete d’accordo o no ?

Gentile John Elkann, Le scrivo da appassionato di calcio, ma soprattutto da juventino che aveva appena smesso di vergognarsi di esserlo dopo la dipartita di Moggi & C. grazie allo scandalo di Calciopoli. Ora, se possibile, gli juventini perbene, che hanno iniziato a tifare ai tempi di Boniperti, Trapattoni, Zoff, Scirea, Gentile, Cabrini, Tardelli, Platini, e anche di Conte, quando la società indossava un certo “stile”, sono costretti a vergognarsi ancor più di prima.
Mai infatti, nemmeno negli anni bui di Calciopoli, la Juventus si era spinta a tanto: manipolava arbitri e campionati, ma non negava alla giustizia sportiva il diritto di fare il suo dovere. Oggi invece Suo cugino – il signorino Andrea, che porta il cognome francamente eccessivo degli Agnelli – ha trasformato la società in una succursale del Pdl: da mesi insulta la Federazione di cui è uno dei soci più autorevoli e demolisce le regole e le istituzioni della giustizia sportiva, quasi fossero frutto di un complotto planetario contro la Juve, decise all’insaputa del club più potente d’Italia.

Il conflitto di interessi della statua di Ramesse II

La notizia è interessante: dal 21 agosto  Area 12, lo shopping center che sorge accanto allo Juventus Stadium di Torino, ospita di fronte all’ingresso principale la statua del Faraone Ramesse II che per anni era stata posizionata in piazza Castello.  Secondo i partner dell’iniziativa il trasloco della copia del reperto conservato al Museo Egizio è il primo passo della collaborazione tra Area12 e il museo cittadino, che dal 15 settembre fino a fine ottobre promuoveranno attività ludiche all’interno del centro commerciale, tutti i fine settimana.

Resta un dubbio: non c’è un leggero conflitto di interessi che il museo egizi, gestito da Evelina Christillin, di nota fede bianconera e vicinissima alla famiglia Agnelli molto interessata che funzioni a dovere lo Juventus Stadium e l’area commerciale correlata, faccia accordi con Area 12 e che so io non con altri centri commerciali ?