Nella puntata di domenica scorsa di Presa Diretta si parla anche del Sistema Torino. Secondo Chiara Appendino che più volte lo ha denunciato nel concreto il Sistema Torino questo si regge su tre fattori: l’alimentazione finanziaria data dalle fondazioni culturali, le persone che fanno parte degli enti pubblici e la gestione clientelare da parte dei dirigenti del Comune. Secondo Piero Fassino il sistema Torino non esiste, è una bella formula propagandistica perche il comune di Torino non ha consulenti. e le fondazioni ci sono in tutte le città e sono sotto il controllo del Comune. Ora mi sembra che gli appigli di Fassino siano incosistenti anche perchè il Sistema Torino è un fenomeno allargato.
Che cosa ? il Sistema Torino ? Da un po’ di tempo se ne parla: finalmemte. Il Sistema Torino è stato creato da una serie di persone e di potentati che hanno dominato e gestito i centri nevralgici della cittá di Torino di fatto comandandola.
Ma quali sono le radici di questo Sistema: da che componenti è stato creato ? Si tratta di gruppi originariamente diversi , apparentemente agli antipodi che si sono compenetrati, miscelandosi fino a formare un tutt’uno omogeneo in cui i personaggi si scambiamo ruoli di potere ma al cui interno si accede attraverso un esclusivo processo di cooptazione.
I componenti che hanno dominato la cittá sono stati da un lato i politici e i sindacalisti della sinistra e poi centro sinistra insieme alle loro discendenze che hanno detenuto il potere da molti anni sulla cittá. Con questi spesso a braccetto o in imprendibili partite di carte si sono mixati i personaggi della famiglia allargata Agnelli e i manager anche pensionati del gruppo Fiat.
Se Gianni Agnelli ? stato il re bonario di Torino molti vassalli e valvassori si sono riciclati dopo la loro carriera manageriale in cariche pubbliche da assessorati a enti di diritto pubblico. Poi ci sono importanti professionisti di quelle che un tempo si chiamavano professioni liberali soprattutto avvocati e commercialisti , qualche architetto, pochi medici e ingegneri. Anche a Torino per avere potere e meglio conoscere i conti e le leggi che la scienza e la tecnologia.
Parte di questi hanno avuto posizioni di rilievo nelle diverse fondazioni bancarie che hanno fatto da finanziatori del Sistema Torino. Poi troviamo un nutrito gruppo di cultural radical chic in parte accasati in potentati accademici , alti alla testa di istituzioni e fondazioni culturali ì, spesso correlati con il maggior giornale locale che li ha cooptati.
Un fattor comune delle scelte di cariche all’interno del sistema Torino ? una assenza di meritocrazia, ma una totale necessitå di appartenenza al Sistema per ambire alle nomine nei ruoli chiave. Il tutto in un silenzio quasi totale dei media locali di fronte a queste giochi dei quattro cantoni per le elezioni in ruoli di importanza.