Venerdì 10 maggio al Salone del libro di Torino viene presentato il libro “La lingua, il giudice, la Costituzione” scritto da Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca.
Il libro, edito da Pacini editore, rappresenta la prima uscita della collana “Quaderni della formazione” promossa dalla Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana.
Il volume di Claudio Marazzini ripercorre la storia di una vicenda giudiziaria che si è conclusa con la sconfitta del Politecnico di Milano che aveva deciso di svolgere solo in lingua inglese i propri corsi.
La Regione Toscana ha lanciato il suo “Patto per la Lettura”, che mette insieme soggetti pubblici e privati impegnati nella promozione del libro e della lettura. Leggere è un diritto e un dovere di tutti, indistintamente, serve a promuovere il benessere individuale e sociale e a costruire una piena cittadinanza.
Obiettivo, ovviamente, è sia consolidare l’abitudine alla lettura sia allargare la base dei lettori, a partire dai bambini e dagli adolescenti, ma ance dai nuovi cittadini, con nuove significative sinergie tra biblioteche, librerie, editori, scrittori, associazioni, scuola e università.
La lingua italiana è un patrimonio da difendere e da promuovere, mettendo fine agli sciagurati progetti di sostituzione, nelle scuole e nelle università, dell’italiano a vantaggio della lingua inglese, quasi che un
medico, un ingegnere o un qualsiasi altro professionista non abbia la necessità e l’obbligo di comunicare con i propri concittadini.
Aggiornamento di sabato 11 maggio
Ad ascoltare le parole di Marazzini sono intervenuti a sorpresa due graditi ospiti: la vicepresidente della
Regione Toscana Monica Barni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria Vito Crimi. Proprio Crimi, che è intervenuto in forma privata alla presentazione, a margine dell’evento ha fatto sapere che la conclusione degli Stati generali dell’editoria si svolgeranno a settembre proprio a Torino.Il presidente dell’Odg della Toscana Carlo Bartoli ha ricordato quanto sia importante l’opera del giornalismo per il consolidamento e l’innovazione della lingua italiana, un’innovazione che non può essere confusa con un ingiustificato abuso di anglismi. “La lingua italiana è viva, vivissima e noi giornalisti abbiamo un compito fondamentale in questo campo; un compito da gestire con competenza e responsabilità”.