Facciamo sorridere le madri africane

Vogliamo che le mamme e i bambini africani tornino a sorridere, dichiarano con forza Marilena Bertini, presidente, e Filippo Spagnuolo, direttore del Comitato Collaborazione Medica. Conosciamo le cause e le soluzioni ai problemi sanitari dei Paesi a basso reddito e il CCM, in oltre 40 anni di attività e grazie al supporto di molti, ha dimostrato che si può salvare o migliorare la vita della popolazione locale con progetti a sostegno dei sistemi sanitari territoriali.

Ma si deve fare di più per garantire a tutti uno dei diritti fondamentali, quello alla salute, specialmente alle donne e ai bambini, che rappresentano il futuro delle comunità africane”. Questo è il messaggio che lancia oggi il Comitato Collaborazione Medica, con la presentazione alla stampa della campagna Sorrisi di madri africane.

L’appello è rivolto a tutte le persone e alle aggregazioni che sono espressione delle nostre comunità in Italia, perché sostengano azioni concrete per assicurare il diritto alla salute a donne e bambini, i soggetti più vulnerabili nei Paesi a basso reddito, dove il CCM opera con progetti di cooperazione internazionale che mirano a garantire l’accesso ai servizi sanitari primari.

La campagna Sorrisi di madri africane vuole coinvolgere quanti più cittadini ed organizzazioni possibili per realizzare alcune azioni concrete entro il 2015, anno di scadenza degli Obiettivi di sviluppo del Millennio sanciti dall’Onu nel 2000, traguardi ancora molto lontani in alcuni paesi e che per essere raggiunti richiedono dunque uno sforzo straordinario da parte di tutti.

Il CCM è convinto che insieme possiamo restituire un sorriso alle madri e ai bambini in Burundi, Etiopia, Mali, Kenya, Somalia, Sud Sudan, i paesi africani dove opera attualmente. Vogliamo garantire, nei prossimi 4 anni, una gravidanza ed un parto sicuri a 200.000 donne; assicurare una nascita senza complicazioni, vaccinazioni e cure durante l’infanzia a 500.000 bambini; sensibilizzare quante più persone, istituzioni, scuole, organizzazioni economiche, sociali e culturali sul tema della salute materno infantile.

Piove nelle stazioni ferroviarie di Torino

Nuova Società ha pubblicato la lettera di una pendolare torinese

Sono una pendolare che ogni mattina, dal lunedì al venerdì, si reca alla stazione Porta Susa di Torino. Lo snodo ferroviario ammodernato di recente che pare, nei piani del Comune, dovrà sostituire quella di Porta Nuova diventando così la principale stazione torinese.
Vorrei portare alla Vs attenzione e a quella dei Vs lettori un fatto. Qualche giorno fa, dopo le copiose piogge cadute sul capoluogo torinese, la Stazione di Susa era a tratti impraticabile. L’acqua piovana filtrava nelle gallerie sotterranee per cadere sulle banchine che gli atletici fruitori di Fs cercavano di dribblare. Non un singolo caso isolato, ma diverse zone distanti pochi metri l’una dall’altra, nelle quali continuava a gocciolare copiosamente. Ironicamente, alcuni dei cartelli di avviso non erano i consueti “Attenzione pavimento bagnato”, ma avvertivano sul “Pericolo di caduta, apertura nel pavimento”. Insomma, non solo la stazione ha evidenti problemi di infiltrazione, ma non pare avere neanche un numero di cartelli sufficiente per questo genere di “emergenze”. Leggi tutto “Piove nelle stazioni ferroviarie di Torino”

L’appello di Wikipedia: diamogli una mano con una donazione

Jimmy Wales ha lanciato un appello di sottoscrizioni per aiutare Wikipedia

Google ha quasi un milione di server. Yahoo ha circa 13.000 dipendenti. Noi abbiamo 679 server e 95 dipendenti. Wikipedia è il quinto sito più visitato al mondo e ogni mese viene usato da più di 450 milioni di persone, con miliardi di pagine visualizzate. Il commercio va bene. La pubblicità non è un male. Ma è fuori posto qui. Non in Wikipedia.

Wikipedia è qualcosa di speciale. È come una biblioteca o un parco pubblico. È come un tempio per la mente. È un luogo nel quale tutti noi possiamo andare a pensare, imparare, condividere la nostra conoscenza con gli altri. Leggi tutto “L’appello di Wikipedia: diamogli una mano con una donazione”

Belen dal video hard alla maternità: aspetta un figlio da Fabrizio Corona

Le avventure di Belen Rodriguez appassionano l’Italia tanto da far dimenticare agli italiani la situazione economica. Belen aspetta un bambino ed è confermata diretta dal comapgno Fabrizio Corona.La soubrette argentina è stata vista la notte del primo novembre all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Con lei c’era il fidanzato Fabrizio Corona. Belen, poco dopo cena, si è sentita male ed è stata visitata all’ospedale.

Lo Stato delle Ferrovie italiane diventa un blog con Twitter

Lo Stato delle Ferrovie è un nuovo blog che contiene commenti, foto e video sullo stato delle ferrovie italiane inviati da utenti insoddisfatti e frustrati dai continui disservizi dei trasporti su rotaia in Italia. Lo stato delle Ferrovie è anche su Twitter

Qual è lo stato delle ferrovie secondo la tua esperienza? Quali i tuoi suggerimenti per migliorarlo? Diccelo inviandoci qui i tuoi commenti in 140 caratteri!

Connettiti, commenta, e soprattutto serviti sempre di Stato delle Ferrovie!

Il video porno di Belen Rodriguez e la situazione hard della politica italiana

E’ strano pensare che la cosa che interessi di più agli italiani in questo momento sia trovare il link al  sito da dove fare il download del video hard di Belen Rodriguez in cui la soubrette argentina è ripresa intimamente in un filmato girato in modo amatoriale mentre fa l’amore con il suo fidanzato di allora tale Tobias Blanco.

Pare che il fidanzato di Belen, Fabrizio Corona abbia tentato di acquistare il video hot dando luogo ad una rissa in un ristorante milanese. Poi sembrava tutto finito fino a quando Selvaggia Lucarelli riceve nella sua casella di posta elettronica una mail con il link per risalire al video porno di Belen. Il link è finito su Facebook e poi in diversi siti e sistemi di condivisione tipo bit torrent.

Nel frattempo la situazione davvero sempre più hard è quella dell’economia italiana

 

I giornalisti cercano di risorgere da Firenze

“Questa manifestazione nasce per un’esigenza morale. L’opinione pubblica ci considera una casta e non si rende conto che nella gran parte siamo una casta di ‘poveracci’. Sapere che ci sono colleghi pagati 50 centesimi, 1 o 5 euro per ogni pezzo credo che sconvolgerà molte coscienze”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino presentando la convention nazionale ‘Giornalisti e Giornalismi-Libera stampa liberi tutti’, che al cinema Odeon di Firenze, domani e sabato, riunirà precari, free lance e collaboratori provenienti da tutta Italia.

Per domani, inoltre, è atteso un messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La manifestazione è organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine, con la Federazione della Stampa, l’Ordine regionale e l’Associazione stampa toscana, e con il sostegno di Inpgi e Casagit. I giornalisti che interverranno potranno contribuire alla stesura della ‘Carta di Firenze’, che “ci darà gli strumenti – ha detto Iacopino – per aprire procedimenti disciplinari nei confronti di direttori, capiredattori, capi servizio e di chiunque si presterà a fare da ‘caporale’, cioé a chiedere pezzi che consapevolmente vengono pagati 2 euro o anche meno”.

La due giorni di Firenze potrà essere seguita in diretta streaming sul portale intoscana.it.

Corso Mortara chiuso: il Comitato Spina Tre non ci sta

Da lunedì 11 luglio 2011 verrà chiuso alla circolazione in entrambi i sensi di marcia corso Mortara, nel tratto compreso tra via Orvieto e via Borgaro, per concludere i lavori del Parco Dora, nell’area Mortara. Lungo la sponda sinistra della Dora sorgerà un parco. ed per la fine del 2011 è prevista l’apertura di un tunnel tra via Orvieto e corso Potenza, con uscita intermedia in via Borgaro. Ma nel frattempo che succederà ? Leggi tutto “Corso Mortara chiuso: il Comitato Spina Tre non ci sta”

Piero Fassino e le 10 sfide e i 4 motori per Torino

Secondo Piero Fassino Torino per cambiare dovrà affrontare dieci sfide che utilizzeranno quattro motori

Le sfide
1.restituire dignità e certezze al lavoro, insidiato dalla precarizzazione e investito da un’accelerata trasformazione delle relazioni sindacali e dal venire meno dei sistemi di garanzia del welfare;
2.l’allungamento dei tempi di vita, l’innalzamento dell’età media della popolazione e la vitale dinamica socio-demografica generata dai flussi migratori di una città che già oggi ospita il 15% di cittadini stranieri;
3.la nuova realtà oggettiva e soggettiva dei giovani che dubitano del loro futuro e un patto generazionale che ne rilanci la centralità fin dall’infanzia;
4.la competitività, intesa anche come competizione complessa tra sistemi socio-economici e tra territori;
5.la domanda crescente di istruzione e di cultura diffusa, come presupposto di uno sviluppo consapevole;
6.l’innovazione in tutti i settori, ri-orientando le produzioni, il lavoro, i profili professionali, i servizi, l’ambiente, l’energia, l’assetto urbano della città, il welfare;
7.l’esigenza di equità, giustizia, uguaglianza, legalità, solidarietà diffusa e diritti sociali;
8.la domanda di infrastrutture moderne, affrontando il tema della compatibilità ambientale e sostenibilità degli interventi, senza regressioni anti-moderne;
9.organizzare la vita della città in modo da tutelare la sicurezza dei cittadini, le loro famiglie, i loro beni e la loro quotidianità;
10.liberare e mobilitare risorse per lo sviluppo in un contesto di crisi persistente e di penuria strutturale della finanza pubblica.
I motori fondamentali:
1. l’internazionalizzazione. Torino deve avere orizzonti sempre più ampi, per le imprese, l’università e la cultura, cogliendo opportunità di integrazione su scala globale e proponendosi come crocevia strategico per il Nord. In questo ambito, Fassino ha ribadito la necessità per Torino, il Piemonte e l’Italia di partecipare al progetto del Corridoio 5 della TAV: “Ciò che è accaduto in Val di Susa (gli scontri di domenica scorsa, ndr) – ha detto – è inaccettabile per qualsiasi coscienza. Spranghe, pietre e bastoni non fanno parte della società civile e democratica. Il tracciato è stato ampiamente discusso e verificato negli anni ed è stato rimodulato per non avere significativi cantieri in bassa valle, riducendo al minimo gli impatti ambientali esterni”;
2. l’innovazione. Nel tempo della globalizzazione – ha infatti spiegato il sindaco – vince la qualità, soprattutto per Paesi come l’Italia che hanno un alto costo del lavoro”. Il programma prevede l’incremento di ricerca e innovazione nell’industria e nel terziario, il potenziamento del polo del design e dell’ingegneria dell’auto e del polo aeronautico. Tra le nuove sfide, ci sono: la realizzazione dell’Energy Center nell’area ex Westinghouse, la digitalizzazione della città (con l’incremento della banda larga), lo sviluppo dell’e-government, il miglioramento della mobilità sostenibile e della qualità ambientale, la riorganizzazione del welfare, l’aumento dell’offerta di sapere, per attrarre poli scientifici e tecnologici;
3. la trasformazione urbana. Dopo la trasformazione di 6 milioni di metri cubi di aree ex industriali, ne restano ancora 4 da riqualificare. Si tratta, ha illustrato il sindaco, di una leva strategica per riqualificare e riorganizzare la città. In particolare, per: espandere la mobilità sostenibile, ampliare gli spazi verdi, portare la linea 1 della metropolitana in piazza Bengasi e poi estenderla verso Rivoli e Moncalieri, realizzare la linea 2 della metro, incentivare le energie pulite, i parcheggi sotterranei e il bike e il car sharing, incrementare la raccolta differenziata, fare di Torino una “città d’acqua”. In un’ottica di una città policentrica, con una riqualificazione del patrimonio abitativo e nuove offerte di mobilità e servizi;
4. il sapere. Una leva strategica per lo sviluppo, la crescita e il miglioramento della qualità della vita della città. Affinché Torino sia un luogo di eccellenza del sapere e della cultura, contrastando la dispersione scolastica e proseguendo la preziosa esperienza di Italia 150, anche in vista dell’Expo 2015. “Vogliamo una città dei diritti e delle opportunità, in particolare per giovani e donne – ha affermato Fassino – e che tuteli i diritti dei nuovi cittadini”.

Turin for Japan

L’11 giugno 2011, dalle ore 12 fino al pomeriggio, presso la “rotonda fluttuante” di Corso Regio Parco angolo corso Verona, vicino al “tram residenza” dell’associazione Diogene, si terrà l’iniziativa di solidarietà “Turin for Japan”. liniziativa non ha scopo di lucro e si propone di raccogliere sottoscrizioni a favore della Croce Rossa giapponese e di alcune ONG che attualmente portano soccorso alle vittime della fuga radioattiva del marzo scorso. Dalle ore 12 dell’11 giugno, fino al tardo pomeriggio, saranno distribuiti piatti della cucina tipica giapponese che si potranno consumare liberamente facendo un picnic all’interno degli spazi verdi della piazzola si potranno, inoltre,  ascoltare le testimonianze di alcuni giovani giapponesi da poco tornati dalle zone contaminate. L’iniziativa si prefigge di tener viva l’attenzione sul recente dramma giapponese. La data scelta per questa
iniziativa non è casuale: proprio tre mesi fà, infatti, l’11 marzo, il Giappone veniva colpito dal terribile terremoto con le conseguenze che tutti conoscono.