Il Noma E’ Arrivato Al Capolinea e chiude per sempre
Il Noma di Copenaghen è stato nell’olimpo dei tristellati più famosi al mondo, capitanato dal noto Chef René Redzepi, lo stesso ha scritto ufficialmente nei suoi seguitissimi canali social la notizia. Ma cosa c’è dietro a quel chiude per sempre? La risposta è un nuovo capitolo della realtà del Noma così come lo conosciamo oggi, la grande novità sarà Noma 3.0 sarà un’esperienza nella quale, spiega Redzepi continueremo a innovare ed aquisire nuovi modi per condividere il nostro lavoro.
Apriremo lì un pop-up del Noma, poi nel 2025 il noto ristorante diventerà un laboratorio gigante, una test kitchen dedicata all’innovazione alimentare dove saggiare una cucina pionieristica volta all’innovazione alimentare e allo sviluppo di nuovi sapori. Intanto in primavera il noma aprirà temporaneamente a Kyoto per due mesi, dal 15 marzo fino al 20 maggio
Il Noma è certamente un ristorante fuori dagli schemi, alcuni dei suoi piatti di culto (e molto discussi), l’hanno reso un fuoriclasse, al di fuori dal centro, e da quelle parti si vedono cose che in centro non vedi.
Il cervello fritto di germano reale servito con le piume, il becco e la lingua essiccata. I gamberetti vivi con brown sauce: un barattolo di vetro con i gamberetti che si muovono ancora. Le zeppoline di Natale fatte con sardine e cetriolo.
Quindi c’è da aspettarsi il non scontato effetto Wow, dalla visione dell’eclettico Chef René Redzepi, e noi non ci faremo cogliere impreparati. “Indtil vi mødes igen” Arrivederci!
Borghi in festa per la Befana: Triora il Borgo delle Streghe
In Italia non scarseggiano di certo i luoghi dove l’eco delle leggende fa paura, storie e credenze popolari legate a creature soprannaturali come streghe, befane e fattucchiere. Paesi avvolti nella nebbia, arroccati su ripide montagne, nascosti in valli isolate: tra misteri, brividi e leggende, ecco il borgo delle streghe più sinistro d’Italia.
Triora è situato in un piccolo centro nelle Alpi Marittime in Liguria, vanta il primato del paese delle streghe, infatti, si tennero diversi processi alle streghe nel corso del XVI secolo, quando molte donne vennero accusate di stregoneria. Ancora oggi, tra le vie di Triora, si respira un’atmosfera misteriosa e le abitazioni e le strade sono decorate con gatti neri, scope e oscuri personaggi.
Triora si prepara all’Epifania, o meglio alla Strefana (la strega-befana), balli, giochi e allegria, le passeggiate in calesse, spettacoli teatrali e di magia, la musica itinerante, le lanterne volanti ed i punti golosi ed ultimo ma non meno importante il laboratorio creativo.
Secondo alcune fonti, già nel Neolitico si venerava una divinità femminile che ci rimanda alla Befana. Una figura misteriosa che si palesava durante l’inverno per scacciare via il gelo e le intemperie, auspicando il ritorno della primavera e il raccolto dell’anno successivo. In epoche successive, si sono diffusi numerosi riti legati al mondo contadino e alla fertilità dei campi, Lo stesso termine Befana deriva dalla parola Epifania, che in greco significa “rivelazione”, apparizione della divinità
APRE PORTRAIT MILANO: LA NUOVA DESTINAZIONE NEL CUORE DEL QUADRILATERO
Dal rinnovamento dell’ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia nasce la nuova destinazione meneghina dell’ospitalità e della ristorazione, dello shopping e del benessere, dell’entertainment e della cultura. Dal14dicembre, dopo oltrevent’anni, unodei luoghi segreti più affascinantidelQuadrilaterotorna ad aprirsi aimilanesieaivisitatoridella città. Grazieaun attento progetto di rinnovamentoconservativopromosso da LungarnoCollection eaffidato all’Architetto Michele DeLucchie al suo studio AMDL CIRCLE, l’exSeminario Arcivescovile di Corso Venezia 11diventa Portrait Milano: unanuovadestinazione che coniuga l’ospitalità su misura del brand Portraitcon esperienze gourmand, shopping, benessere.
Tra i brand selezionati troviamo: Beefbar,branddella ristorazione con DNA profondamenteitalianoedallo spiritospiccatamentecosmopolita. Al team del fondatoreRiccardo Giraudivengono affidati il ristorante ed il barnel latoorientaledella piazza. Antonia,insegna di riferimento della moda a Milano e nel mondo.
SO–LE STUDIO,primo flagship del progettonato dalla creatività di Maria Sole Ferragamocheriporta alla luce la bellezza dimaterialiabbandonati,in un processo circolare dicreatività e progettualità,trasformandoli in suggestivigioielli. The Longevity Suite, concept illuminato che vede tra isuoi fondatori Luigi Caterino, promuove protocolli integrati altamenteperformanti e ad elevato contenuto tecnologico, per guidare le persone verso la miglior versione di séstesse grazie ad un perfetto equilibrio tra salute, bellezza consapevole ed energia mentale. The Longevity Suitefirmerà tutta la parte benessere di Portrait Milano.
L’ospitalitàPortraitgestisce direttamentegli spazidedicati aibar e ai ristorantidellato nord.Il ristorante casual dining10_11(“Ten Eleven”)neisuoi ambienti eclettici(bar, ristorante, giardino e porticato)propone una cucina ispirata alla tradizione lombarda (ma non solo) dai saporitradizionali, autentici ed emozionaliche evocanoricordi, ed una mixology che fa dell’evoluzione del rito italiano e milanese dell’aperitivo, il suo DNA.
Anche quest’anno nelle pasticcerie milanesi che aderiscono all’Associazione no-profit Panettone Sospeso si potrà lasciare un panettone “in sospeso” per chi non ha la possibilità di comprarlo
Anche quest’anno nelle pasticcerie milanesi che aderiscono all’Associazione no-profit Panettone Sospeso si potrà lasciare un panettone “in sospeso” per chi non ha la possibilità di comprarlo. L’iniziativa solidale, organizzata e promossa dall’Associazione omonima e patrocinata dal Comune di Milano, giunta quest’anno alla quarta edizione, è partita lo scorso 26 novembre e terminerà il 19 dicembre.
Destinatari della campagna 2022 saranno la Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, che l’Associazione sostiene sin dalla prima edizione del 2019, e i Custodi Sociali del Comune di Milano (attivi in tutti i nove municipi); a questi si aggiungono tre novità: Ricetta QuBì, il programma che ha l’obiettivo di contrastare la povertà infantile a Milano, Progetto Arca Onlus, che ogni giorno offre assistenza in strada, pasti caldi, cure mediche e accoglienza a migliaia di persone povere, e i City Angels, associazione di volontariato fondata nel 1994 a Milano da Mario Furlan che aiuta i senzatetto e contrasta il crimine.
Le modalità per donare rimangono invariate: chiunque potrà acquistare un panettone nelle pasticcerie coinvolte (14 insegne per un totale di 26 punti vendita) e lasciarlo “già pagato” in attesa di essere recapitato a chi è meno fortunato. Per ogni panettone lasciato “in sospeso”, le pasticcerie ne aggiungeranno un altro, raddoppiando così la donazione effettiva.
Anche quest’anno chi non vive a Milano potrà sostenere l’Associazione e lasciare il proprio contributo “a distanza” mediante una donazione sul sito www.panettonesospeso.org: il denaro raccolto verrà poi “trasformato” in panettoni. Un gesto virtuale che diventerà solidarietà reale. Un’altra novità introdotta riguarda la possibilità per le aziende di optare per un regalo solidale sostenendo l’Associazione Panettone Sospeso.
Queste le pasticcerie dove si potrà donare il “panettone sospeso”:
Alvin’s (via Melchiorre Gioia 141)
Baunilla (piazza Alvar Aalto, corso Garibaldi 55, via Broletto 55, Corso Italia, 11)
Cake l’Hub – I Dolci del Paradiso (via Luigi Mengoni 3)
Davide Longoni (via Gerolamo Tiraboschi 19, via Fratelli Bronzetti 2, via Tertulliano 68, Mercato del Suffragio – piazza Santa Maria del Suffragio, Mercato Centrale, Contrada Govinda via Valpetrosa 5)
Gelsomina (via Carlo Tenca 5 e via Fiamma 2)
Giacomo Pasticceria (via Pasquale Sottocorno 5)
Marlà (corso Lodi 15)
Martesana (via Card. G. Cagliero 14 e via Paolo Sarpi 62)
Non solo cocktail uno slogan coniato alla perfezione per il talentuoso patron Carella, magico virtuoso ai drink, in accoppiata al giovane chef pugliese Leonardo D’Ingeo. Hanno gli occhi accessi, vispi di chi ha voglia di creare qualcosa di nuovo, attualizzando e potenziando le regole del gusto.
CA-RI-CO Il format innovativo di Domenico Carella e Lorenzo Ferraboschi
Noto al pubblico milanese continua nella sua ricerca di innovazione dedicata al gusto, sono consolidati i suoi abbinamenti “piatto-cocktail” che hanno risposto alla voglia di accompagnare un cocktail alla cena, concetto non propriamente facile da concretizzare, visto le enormi differenze organolettiche degli alcolici o dei distillati, rispetto al vino.
Non solo cocktail uno slogan coniato alla perfezione per il talentuoso patron Carella, magico virtuoso ai drink, in accoppiata col giovane chef pugliese Leonardo D’Ingeo. Hanno gli occhi accessi, vispi di chi ha voglia di creare qualcosa di nuovo, attualizzando e potenziando le regole del gusto.
Creare un menù che preveda in abbinamento i cocktail è una vera e propria sfida, esiste la regola: il cocktail non deve mai sovrastare il sapore della materia prima, si tratta più di un accostamento delicato, accurato, ha dietro formazione e metodo, due principi che danzano sulla sintonia dei sapori dei cocktail in contrasto all’abbinamento degli ingredienti che non hanno nulla in comune.
Scopri l’Italia che non sapevi”: le Regioni italiane insieme per una strategia di promozione turistica
“Scopri l’Italia che non sapevi”: le Regioni italiane insieme per una strategia di promozione turistica
Le Regioni Italiane fanno il punto. Nuovi asset si stanno valorizzando come il turismo nautico e il bike, pensando già al 2023 con la montagna e il golf. Ampio spazio anche alla premiazione del contest #LitaliaCheNonSapevi: a partecipare sono stati in 676 con 4436 opere tra foto, video, racconti e podcast.
Dopo la tappa al TTG di Rimini, la strategia di promozione turistica “Scopri l’Italia che non sapevi” facente parte del Piano di Promozione Nazionale 2020 del Ministero del Turismo torna dove tutto è iniziato, a Milano.
Il progetto nato da un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo – coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT, presenta nuove fasi di sviluppo che le Regioni Umbria, Marche, Emilia-Romagna – in qualità di capofila – stanno portando avanti per la valorizzazione degli asset quali i borghi, il turismo lento e quello turismo attivo.
L’appuntamento meneghino si pone subito come evento nel quale annunciare quelli che sono i vincitori del contest#LitaliaCheNonSapevi andato avanti per tutta l’estate, volto a raccontare un’Italia più nascosta, fatta di località meno note. Sono 21 i vincitori, uno per ogni regione, premiati con 500 euro ciascuno. A partecipare sono stati in 676 per un totale di 4436 opere divise in 3789 foto, 451 video, 184 racconti e c’è spazio, per la prima volta in assoluto, anche per i poadcast: 12.
L’Italia vista dal mare, scopri dove ti porto”, un piano di rilancio della navigazione lungo le coste italiane con una proposta di rotte e itinerari nautici alla scoperta dell’immenso patrimonio storico, culturale, artistico, naturalistico ed enogastronomico dell’entroterra costiero e delle acque interne dell’Italia.
E poi attenzione al cicloturismo con “Le vie del Bike” che vuole unire tutto lo stivale in 4.000 km. Un unico itinerario da percorrere ognuno con i propri ritmi, ognuno con la propria bici, magari in un’unica vacanza o no. Dalle Alpi al Mediterraneo, toccando tutte le isole. Un abbraccio collettivo italiano, qualcosa di inclusivo, che unisca e non divida, metafora di quelle che sono le peculiarità del nostro Paese.
Si può percorrere con qualunque bici, da quelle più sportive fino a quelle classiche da cicloturismo. È per la maggior parte su strade secondarie asfaltate, strade bianche e sterrate. Viene fornita una mappa altimetrica e la mappatura dell’itinerario prevede anche l’indicazione dei servizi e punti di interesse lungo il percorso, ovvero, bike hotel, negozi di bici per assistenza meccanica, noleggio, ristoranti, bar e attrazioni culturali.
Le Vie del Bike si configura come virtuoso esempio di “neverending tourism” (neverending cycling) diventando così potente strumento di valorizzazione e comunicazione dei territori italiani nel mondo senza soluzione di continuità tra virtuale e reale.
L’influente chef italiana Giada De Laurentiis ha inserito l’olio extravergine d’oliva pugliese Oilalà tra i suoi must have in cucina.
Giada De Laurentis, la cuoca italiana più nota negli Stati Uniti, sceglie Oilalà come olio che rappresenta la cucina mediterranea nel mondo Barletta, 9 novembre 2022 – L’influente chef italiana Giada De Laurentiis ha inserito l’olio extravergine d’oliva pugliese Oilalà tra i suoi must have in cucina
L’olivicoltura italiana è un’eccellenza simbolo del Paese, l’olio d’oliva è unito ad un sensibile raccolta di valori del patrionio del territorio, un “tesoro” che negli ultimi anni è sato sempre più riconosciuto dai consumatori, le grandi potenzialità che contiene al livello nutrizionale sono importantissime, è altamente energetico e privo di colesterolo, tanto da renderlo uno degli ingredienti più utilizzati sulle tavole degli italiani, ha origini antichissime che risalgono agli inizi delle prime civiltà, testimoniandone l’utilizzo dell’olio al 4000 a.C
La produzione mondiale di olio di oliva è concentrata nel bacino del Mediterraneo è, in particolare in Spagna e Italia, Toscana, Liguria, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania Puglia, Calabria, Sicilia sono fra le principali produttrici di olio ma ogni regione può vantare la sua eccellenza con dei prodotti caratterizzati da un profondo legame con il proprio territorio.
Oggi vi parliamo di un olio pugliesse per eccellenza, scelto dalla famosa Giada De Laurentiis è principalmente conosciuta negli Stati Uniti, anche se la chef italiana ha ancora un legame molto importante con la sua terra d’origine. Oltre a cucinare ricette italiane, Giada De Laurentiis è impegnata da diversi anni nella diffusione della cultura gastronomica del Bel Paese negli States.
La lista di essenziali in cucina, uscita per un articolo di CNN Underscored, cita l’olio extravergine di oliva, monocultivar Coratina di Oilalà come ingrediente irrinunciabile, tessendone le lodi per le spiccate qualità sensoriali e il forte legame con il territorio in cui è prodotto. Oilalà
Siamo onorati di rappresentare il made in Italy di qualità in una nazione come gli Stati Uniti, Spiros Borraccino, founder e proprietario di Oilalà a seguito della pubblicazione dell’articolo di Mara Reinstein su CNN Underscored.
Oggi vi parliamo del Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri portavoce della biodiversità del Cartizze, uno dei Grand Cru più preziosi d’Italia tra le colline scoscese e generose di Valdobbiadene dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il Prosecco D.O.C.G Superiore di Cartizze Brut di Ruggeri anima il brindisi delle feste. Il Cartizze è la versione più esclusiva dell’anima del prosecco, è un luogo esclusivo e delimitato situato nel Veneto orientale, più precisamente a Valdobbiadene.
Oggi vi parliamo del Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri portavoce della biodiversità del Cartizze, uno dei Grand Cru più preziosi d’Italia tra le colline scoscese e generose di Valdobbiadene dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La sua caratteristica distintiva è data dall’origine, il suo terreno montuoso è stato creato dal sollevamento dei fondali marini, la rocciosità del territorio contribuisce alla qualità delle uve che danno vita ad un vino con un colore più intenso e un odore più complesso. Qui la produzione è circoscritta da un’area molto precisa, appunto Cartizze che produce un vino di qualità, definito crù
Per chi è amante di questo esclusivo vino, o è semplicemente curioso di provare il Cartizze, l’occasione delle feste natalizie può essere una bella opportunità di portarlo sulle tavole imbandite per le cene di Natale, in alto tra le dita dei commensali per celebrare il 2023, il Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri aggiunge gusto e pregio, in un bouquet di profumi che vi stupirà.
Il profumi del Cartizze in un bicchiere
Conviviale e vivace, fragrante e aromatico, seduce con il suo armonioso equilibrio e la sua sapidità cristallina con delicate note minerali. Il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri, rende omaggio e al contempo svela i profumi del terroir che si risveglia dopo i mesi più freddi: erbe di campo, delicate note di petali di fiori bianchi e profumo di pere. Un inno alla vita, alla Natura e a un nuovo inizio.
Bollicine responsabili
Il Cartizze D.O.C.G. Brut è portavoce dell’impegno di Ruggeri per la Cultura del Vino che rispetta l’ambiente, le persone e il territorio. L’azienda porta avanti progetti di ricerca a tutela dell’eccezionale biodiversità nell’area del Cartizze che vanta oltre cento specie di piante, fiori ed erbe spontanee e abbraccia il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) a certificare l’alta qualità e la sostenibilità in vigneto.
Abbinamenti
Dall’aperitivo di Natale alla cena di Capodanno, il Cartizze D.O.C.G. Brut di Ruggeri esalta piatti a base di pesce, crostacei e molluschi, dalle tartare ai risotti ai frutti di mare. Accompagna piacevolmente finger food, verdure pastellate, delicati piatti di carne bianca, lasagne e torte salate con erbe e formaggi freschi.
L’edizione della guida gastronomica francese più nota al mondo ha svelato i suoi premiati nell’incantevole territorio della Franciacorta. La cerimonia si è svolta in diretta streaming assegnando le amate stelle, e aggiungendo valore alle stelle verdi, una novità che da qualche anno completa e dà un’importanza alla sostenibilità, realtà che scelgono come mission produttori e fornitori selezionati per evitare sprechi e ridurre l’impatto ambientale.
Il ristorante Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo diventa un tristellato Michelin
Guida Michelin Italia 2023: ecco la lista delle new entry della Guida Michelin 2023
L’edizione n° 68 della Guida MICHELIN porta a 12 il numero di ristoranti che “valgono il viaggio” in Italia:
Villa Crespi Orta San Giulio (NO) new entry, Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN) e Enrico Bartolini al MUDEC a Milano.
38 nuove stelle che hanno interessato 13 regioni delle quali 4 new entry nella categoria , ovvero i ristoranti che valgono la deviazione:
Acquolina – Roma –chef Daniele Lippi* Enoteca – La Torre – Roma – chef Domenico Stile*- St. George by Heinz Beck – Taormina –chef Salvatore Iuliano** Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini Penango–chef Gabriele Boffa*
Nella Guida MICHELIN Italia 2023 sono 33 le novità . Ecco l’assegnazione
Un percorso virtuoso quello del biologico che ha portato, negli ultimi anni, ad assistere ad un forte impegno da parte delle aziende comprese nei 15 comuni dell’area di Conegliano – Valdobbiadene, tanto che oggi si contano 156 aziende certificate biologiche delle quali:
Il territorio del Conegliano Valdobbiadene vola verso il Biodistretto. Il Biodistretto Conegliano Valdobbiadene è un traguardo importante che al suo compimento valorizzerà ancora di più le produzioni della zona e testimonierà appieno il merito di tutti coloro che si stanno impegnando per il futuro dell’area.
L’niziativa è promossa dal comune di Conegliano e capofila delle attività assieme al Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. Un riconoscimento ambito e del tutto meritato. Il comitato promotore sta completando la stesura dello Statuto e dell’Atto Costitutivo: mancano le ultime formalità e poi la pratica passa agli Organi regionali per l’approvazione.
Un percorso virtuoso quello del biologico che ha portato, negli ultimi anni, ad assistere ad un forte impegno da parte delle aziende comprese nei 15 comuni dell’area di Conegliano – Valdobbiadene, tanto che oggi si contano 156 aziende certificate biologiche delle quali:
89 sono aziende vitivinicole di cui oltre la metà associate al Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG;
67 sono aziende di vari settori tra i quali i più rappresentati sono le coltivazioni di frutta e verdura, cereali, legumi da granella e semi oleosi, allevamento di bovini da latte, apicoltura, pane e prodotti da forno, industria lattiero-casearia.
Il Direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Diego Tomasi, di concerto con il Presidente Elvira Bortolomiol afferma: “Biologico non è solo vigneto (ad oggi il 5% del vigneto delle colline è bio), ma un insieme di altre attività che sottostanno ad una certificazione molto stringente che mira diritto alla sostenibilità. Il nostro territorio lo permette perché è ricco di biodiversità e a confermarlo sono i dati emersi da una recente indagine condotta dall’Università di Firenze che vede la presenza percentuale del bosco pari al 57% della superficie, seguito dal vigneto 30%, altri usi agricoli 9% e infine 4% di aree urbane.