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Turati Sette Art Residence apre al pubblico la sua Galleria d’Arte
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Quotidiano Piemontese
Vinitaly è sempre la testimonianza di come il salone internazionale del vino sia il filo diretto tra regia e spettatori. Nessun dubbio nell’affermare che saranno quattro giorni leggendari, il tutto è partito domenica 22 marzo, per poi concludersi mercoledì 25 Marzo, in questo splendido soggiorno ci avventuriamo per testimoniarvi le numerose varietà di cantine e non solo, protagoniste di questo meraviglioso mondo.
Si parla di oltre 4mila aziende da 24 Paesi, 120 nazioni che operano in rappresentanza di tutti i continenti, e non vi deve stupire se gireremo oltre 90mila metri quadrati nati a disposizione per gli espositori.
L’approccio al Vinitaly è sempre energicamente originale, perché non comunica solo le realtà vinicole, ma ci da modo di confrontarci verso vari percorsi, infatti si svolgono anche Sol and Agrifood, che ci guida verso le mille facce dell’agroalimentare di qualità, lanciando oltretutto appuntamento con Enolitech, la tecnologia innovativa per la filiera dell’olio e del vino.
Il seme della qualità nella storia del vino rappresenta l’Italia, in cui in essa si lanciano nuovi progetti che ci permettono di cogliere opportunità importanti come Expo Milano 2015, dove il Padiglione Vino sarà memoria principale della grandezza senza frontiere che può essere l’ Italia, in un momento storico di crisi economica, quindi si capisce che il Made in Italy è un grandissimo valore, forma di potenza per affrontare questo duro momento di prova.
Vincere il Premio Internazionale del Vinitaly, istituito da Veronafiere nel 1996 è un risultato straordinario, la tradizione incorona la famiglia Friulana , L’azienda di Livio Felluga, che si aggiudica il riconoscimento per il prestigio e l’eccellenza raggiunta, in vista agli onori figura anche Pierre Lurton, Chateau Cheval Blanc, Premier Grand Cru Classé A de Saint-Émilion, è universalmente riconosciuto essere uno dei 10 più importanti e famosi vini rossi del mondo.
Al via le grandi degustazioni che ci porteranno a testare le proprietà organolettiche dei wine Italiani e internazionali, la partenza si svela in modalità work araund dei vini della guida tre Bicchieri, selezionata dal Gambero Rosso che ha catalogato in categorie le diverse tipologie di vini, premi speciali miglior rosso, miglior bianco, migliori bollicine, i tre bicchieri sotto i 15 euro ben 108, e i tre bicchieri prodotti dalle aziende sensibili alla sostenibilità ambientale.
Il vino è come l’amore se è buono non placa la sete, e la mia sete inizia assaggiando un rosso DOCG sublime, il Barolo Cannubi le cinque vigne DAMILANO, racconta di un vitigno nebbiolo 100%, invecchiato 24 mesi in botte grande e 12 mesi di affinamento in bottiglia, generoso e sapiente come l’età che lo caratterizza, ampio e morbido con l’inconfondibile tocco della pienezza del Barolo. Questo tour mi accompagna insieme al mio fedele calice a proseguire entusiasta nell’assaggio di queste meraviglie, incontro la Toscana, che ha catturato il mio interesse con il Brunello di Montalcino 2009 Biondi Santi Tenuta Il Greppo, frutto di una vendemmia eccezionale.
Nel Trentino trovo sempre delle etichette indimenticabili, Trento Pas Dosé Balter Ris 2009 Nicola Balter, ottenuto dall’80% da Chardonnay e per il 20% da Pinot nero, il risultato? bouquet molto delicato, incisivo, saporito, eccentrico, fresco, e di lunga durata, persiste al palato.
La parola rigore è abbandonata, mi lancio con decisione a non perdermi gli assaggi migliori, Amarone della Valpolicella 2010 cantina Allegrini è il vino più complesso che conosca, e io amo le cose complesse, esso merita una grande riverenza.
E’ stato un vero paradiso enologico, la missione del Vinitaly non si smentisce, da gli strumenti necessari per creare l’incessante fluire della cultura vinicola Italiana, insieme alle sue mille sfumature associate. Il profumo del vino ci parla di cose appartenute, vissute, tramandate, credo nell’anima del vino che racconta la sua creazione, e fa riflettere. E’ questo ciò che realmente mi appassiona scrivendo delle mie impressioni vissute, di una giornata al Vinitaly, non sempre bisogna essere i migliori nel riconoscere un’etichetta, si può sempre essere i migliori amando quel calice …
Che sia questo l’effetto del Vinitaly?
In Vaticano si accendono i riflettori. E’ lo scandalo e il mistero che coinvolge le mura sante, col passare del tempo la lista Pecorelli trova nuove conferme, a far chiarezza dei presunti nomi e prelati, sono pochi coraggiosi che ci invitano a leggere la verità, una via scomoda da percorrere, non tanto per l’omertà e le smentite, quanto al rischio in questione, la propria tranquillità. Il nodo oscuro resta appunto una morale senza pietà, la vita vale meno del fine di ogni scopo, “soldi”, “potere”, aspirazioni che creano il male in se, se l’uso è deviato, oscuro, la dilagante corruzione non lascia fuori, neanche gli uomini di Dio, i cosiddetti conduttori della fede.
In tempi passati lo scandalo della loggia p2 mette il lista numerosi Vescovi, Cardinali, come non citare il Vescovo Paul Casimir Marcinkus (1922-2006), presidente dello IOR, presente nella lista, le gerarchie ecclesiastiche della Chiesa Cattolica non hanno lasciato dubbi alla presunta verità, il lato segreto della Chiesa è massone.
Logge potentissime e schieramenti che si dividono nella massoneria organizzata, quelle ecclesiastiche, l’indicazione sui fatti avvenuti nel 2011, ricollegandosi al vescovo Miccichè, ha reso un fardello troppo pesante da sostenere. Insabbiare le manovre dello Ior, l’atmosfera di un rapporto di scontro non ha evitato il declino finale, che non ha risparmiato nemmeno Papa Benedetto XVI, succube del cardinale Tarcisio Bertone, a quanto pare spregiudicato del potere economico politico, il giudizio alla fine non sono righe di parole in un giornale, la posizione della chiesa non è lontana alle società del potere, le vicende accadute in passato non sono di certo rimaste un caso isolato, Calvi, Sindona, Ortolani, Lercaro, sono esempi e nomi che continuano ad essere costanti nella conferma di questi rapporti impenetrabili, rapporti pericolosi, che hanno contaminato tanti esponenti del Vaticano.
La domanda sorge spontanea, come può accadere che delle figure di alto simbolo religioso, abbracciano gli ideali della massoneria, che tanto si contrappongono a quelli della Chiesa Cattolica? non bisogna andare troppo lontano con i ragionamenti, la religione del potere è l’unico credo.
Potrà anche essere la mia visione condivisa da altrettante considerazioni, ma di certo il frutto col passare del tempo matura, e può accadere che caschi dall’albero prima di essere raccolto.
Parliamoci chiaro, ci sono cose che fanno riflettere attribuite alla responsabilità della Chiesa alle logge massoniche, tali questioni minano il credo di tanti cristiani di buona volontà, alla luce dei giorni odierni, in questo momento di dura prova esistenziale del nostro paese, l’esigenza della verità spirituale, non può essere offerta dietro le spoglie di finte obbedienze, tale legge divina ha bisogno di essere riconsegnata ai cattolici nella dimensione più leale da parte della Chiesa, quando sarà ristabilito tale compito si ridimensionerà il principio della massoneria deviata.
Tutti alla fine dobbiamo rendere conto ad un giudizio finale, ma quello che urge preservare è la posizione della nostra anima, qualunque sia la nostra religione.
Isabella Scuderi
Partecipazione gratuita su prenotazione a [email protected].
Un seminario per imparare a dominare il colore in ogni settore del design e dell’arredo.
Cosa accade quando le professioni del progetto si avvicinano al colore?
I colori degli ambienti in cui viviamo influiscono su di noi, agiscono sul nostro umore e inviano anche un preciso messaggio agli altri.
Ma quale è esattamente l’ effetto dei vari colori?
E come possiamo usarli per il nostro benessere, per migliorare un ambiente?
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Relativamente agli aspetti della percezione, dei quali il colore fa parte. i relatori propongono un percorso scientifico utile per uscire dal classico modo di scegliere il colore, al fine di promuovere un più attuale modo di operare, attento alle necessità biologiche e culturali dell’essere umano.
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– Permeabilità percettiva e completamento amodale
– Il sistema cromatico
INGRESSO LIBERO – Posti limitati su prenotazione
Per prenotare scrivere a [email protected] oppure telefonare a 393 406 4107
QUANDO: 7 marzo 2015 ore 9,30 – 12,30
DOVE: Via Villa della Regina 1 – TORINO (di fianco alla Gran Madre)
Il sito web I LOVE IT |
ll sito web CNA TORINO realizzato da Chieri Web |
Ci siamo, dopo il grande successo che per dieci anni rimarca “Identità Golose”, l’undicesima edizione si concentra in un focus dagli stili gourmet più ricercati. Presentare l’eccellenza in tutte le sue declinazioni, proponendo percorsi di food, itinerari, maestri d’arte culinaria, esclusive relazioni dai contenuti gourmet, prestigiosi e irrinunciabili obbiettivi imprenditoriali, che intendono comunicare a 360° nuovi standard, nuove innovazioni, fidelizzando la civiltà culinaria in due parole: Identità Golose.
“Una sana intelligenza”, come ogni anno ritorna il tema come scelta, per rinnovare e comunicare l’importanza del cibo in tutte le sue forme. Il cibo, re incontrastato del 2015, sarà la magia e il simbolo più assoluto che unirà le culture di tutto il mondo, Expo 2015 realizzerà il ritratto di questo enorme progetto, infatti una fetta importante prende ampio spazio all’interno del congresso, che affronta il tema i una perfetta visione.
Identità Golose, oggi 8 febbraio, siamo in apertura al congresso che ci svela le sue meraviglie, incantandoci col suo cilindro pieno di squisite magie. Il viaggio ci porta ad essere testimoni di molteplici realtà, classiche e del domani, e proprio come avviene di volta in volta le novità e i personaggi pluristellati saranno la ciliegina sulla torta, Identità Golose ha scelto come musa, Alaine Ducasse, divo incontrastato del pianeta gourmet, spiega e conduce il suo punto di vista tra gusto e benessere, tutto all’insegna della Naturalité
Ma le esclusive non finiscono qui, le novità? Omaggio alle identità di montagna, che intrecciano sapori e storie dall’Altopiano dell’Asiago al Parco Nazionale d’Abruzzo, Dolomiti e la Val di Fassa, evocando tutti i componenti che racchiudono la tradizione delle pietanze, nella contemporanea bravura degli 8 chef chiamati a raccontarcelo, Antonio Borruso Eden Hotel Bormio, Alessandro Gilmozzi, al ristorante El Molin Trento, Stefano Ghetta L’Chimpl da Tamion Vigo di Fassa, Nadia Moscardi di Elodia nel parco dell’Appennino veglia Camarda Abruzzo, Alessandro Dal Degan La Tana Courmayeur, Cristian Milone Trattoria Zappatori Pinerolo Alpi Cozie Piemonte, Norbert Niederkofler St. Hubertus, Badia Bolzano, Riccardo Gaspari El Brite de Larieto Cortina d’Ampezzo Belluno.
Identità Estreme innovazione elevata al fascino della pasticceria vegana, all’ecosostenibile, e alle diverse caratteristiche per trovare combinazioni e utilizzi più estremi in cucina.
Identità Piccanti, ci sono molti dettagli da tenere in considerazione, le spezie e le sue caratteristiche che compongono un buon piatto, chef che dai vari angoli del pianeta diventano status symbol della personalità delle spezie, come ingredienti preziosi che arricchiscono gusto e aspetto, grazie alle sue combinazioni.
Un esempio di come si possa affrontare il significato di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” sarà filtro degli chef Ambassador Enrico Bartolini (Devero ristorante), Massimo Bottura (Osteria Francescana), Carlo Cracco (Ristorante Cracco), Pietro Leeman (Joia) e Davide Oldani (D’O).
La Triglia alla livornese di Massimo Bottura, simbolo di Identità Golose Milano 2015
Essere qui, presenti al congresso, significa accompagnare la nostra attenzione e i nostri sensi alla scoperta dello stravagante ed eccellente mondo del cibo. Paolo Marchi è poliedrico, appassionante e senza eguali, undicesimo anniversario di Identità Golose, in sella alla moto c’è lui, che ci guida e ci introduce in questo straordinario palco che vuole essere Identità Golose. Imperdibile l’apertura che ci accoglie tutti con familiarità, innumerevoli parole possono essere dette, ma sicuramente un’intensa sensibilità la si percepisce quando sul palco si presenta il padron, fermamente emozionato, ricorda vedendo delle slide, una foto ricordo di come eravamo: Cracco, Bottura, Scabin, Zito, Stoppani, klum, Maisberger, esempi vincenti, che hanno portato un cambiamento nella storia della ristorazione, col l’ideale di coltivare la tecnica e lo sviluppo creativo di uno chef, puntando ad un futuro molto più giovane e preparato. Il 25 gennaio 2005 si incominciava sotto il segno di questi presupposti, fu importante perché sul palco di Identità salirono i giovani dall’ora, nel 2000 molti di loro non avevano nemmeno un ristorante, per cui da allora ad undici anni dopo, la foto di prima è una cosa molto bella.
A proseguire l’accoglienza campione della cucina vegetariana è quello del nome di Pietro Leeman, spontaneo e si narra con lo spirito di chi il cibo lo onora, trasparisce la devozione verso ogni elemento che la terra e l’amore nel coltivarlo ci dona, basta uno sguardo alla sua preparazione per percepire la fusione e l’importanza di ogni elemento, ci consegna cosi il ritratto della natura, relazioni, energia, qualcosa di totalmente diverso, composto dall’intensità nel rispetto del cibo.
Il cuore dei piatti di Leeman, raccontano un legame centrato col divino, dove la materia è un dettaglio un involucro, che contiene una sostanza spirituale, un rapporto che media il bisogno di nutrirci con quello di rispettarci, attraverso le nostre energie in simbiosi con la natura.
Quello che è molto importante, che bisogna sottolineare nelle scelte di Leeman è il sogno magico della preghiera, una sorta di purificazione per rendersi più adatto nella preparazione del cibo, ci espone la sua offerta dinanzi al suo credo, acqua, incenso e la sua preghiera. Illuminante.
Ciò che ci stupisce è l’alternanza di tanta conoscenza e storia della cucina, Enzo Vizzari chiama sul palco Monsieur Alain Ducasse, lo stile va verso sovranità, ogni parte di loro ci rende fieri, Enrico Crippa lo è per antonomasia l’integrazione con la natura, il suo orto e le sue peculiarità nel coltivarlo, per poi far nascere le sue straordinarie creazioni.
Tante le testimonianze, Brett Grahan la star di The Ledbury e di Harwood Arms di Londr, David Toutain e l’erba aromatica più familiare il prezzemolo, Davide Scabin, esprime la capacità di trarre ispirazione su una lezione sulla sezione aurea connessa al cibo, 1,6180 è un principio che ci rende chiaro le differenze, Davide Oldani “Pensare prima di comprare e pesare prima di cucinare”, Antonia Klugmann, Eneko Atxa. Un palcoscenico della creatività, i loro percorsi pongono i risalto la loro grande bravura.
Non sorprende la straordinaria presenza di volti noti, e amanti del buon cibo, quello di cultura, che si sviluppa di fronte ad un mondo di professionisti, ma anche di quello domestico, perché le presenze non sono clienti. Un apparato che coordina, ma non si limita semplicemente a raccontarvelo, Identità Golose ha reso nostro il suo congresso.
Grazie Paolo Marchi
Isabella Scuderi
Montecarlo, Monaco, la città del lusso e dello sfarzo non si smentisce. La sua identità è un colosso del jet set dalle: “mille e una notte”, nei grandi nomi del panorama “milionario che si rispetti” non può mancare alle numerose serate dall’atmosfera regale, per quest’ultimo dell’anno come in ogni fashion party dal prestigio sfavillante, ci lanciamo in un raffinato dinner di capodanno. Nella cornice glam di uno dei nuovi locali entrati a far parte della lista people glamorous di Montecarlo figura il One Apple, un concept dei fratelli Conte, Antonio fuoriclasse nello sport, Daniele un’immagine fresca e vincente nel focus imprenditoriale dei locali alla moda.
Ci accomodiamo nell’atmosfera e nel credo del capodanno più cool emergente di Montecarlo il “One Apple” Restaurant e Cocktail bar” dal mood cosmopolita per eccellenza. Il bello crea dipendenza, l’eccellenza uno stile, nel tentativo di cogliere la sottile differenza, ci lasciamo sedurre dalla notte più festeggiata dell’anno, il 31 dicembre, nei tratti più esclusivi del One Apple, entrano in scena eleganti presenze, volti raffinati, figure maschili e femminili, che presenziano una serata ad alto tasso di magico prestigio. Ad allietare gli ospiti è stata allestita una cena, che racconta il meglio dell’inventiva dello chef, i clienti vengono intrattenuti da una musica leggera, a tema col l’umore da “Happy New Year “ l’obbiettivo sembra avere un ruolo preciso; l’inizio di un nuovo anno in un luogo di successo, dove non si può fare altro che divertirsi con stile, il lifestyle dopotutto è il perno in cui ruota il concetto di Conte.
E’ proprio lui in prima persona ci accoglie e ci vezzeggia, lungo il corso di tutta la serata, bollicine da bigger is better, a disposizione, associato ad un menù gourmet, un menu fondato sulla ricercatezza e l’approccio festivo, a deliziare i nostri palati si presentano assaggi dal gusto è servito: crudità di pesce, freschissimi frutti di mare, (ostriche, tartufi, carpacci di pesce misto, gamberoni, capesante, ed astice in bella vista, un entresse di grande effetto, prelibato, ma non solo, dunque si coniuga l’esclusività al divertimento. La location, la musica, l’icona dello stile monegasco, parlano di un One Apple sotto il segno di un San Silvestro, magico. E così dalla notte più brindata dell’anno, ci buttiamo vivaci lasciandoci ritmare dalle note della consolle, le prime ore dell’anno nuovo ci guidano verso un’alba che si spalanca assieme ad attimi meravigliosi
E’ qui in questa allure da fiaba che si respira il fascinino della notte di San Silvestro, sul porto scintillano le sue luci, che illuminano il mare e i suoi yacht, parate, musica, divertimenti, attimi che ci coinvolgono in un vortice di sensazioni indimenticabili, dai vivacissimi locali trendy, alle terrazze con viste spettacolari della piazza del Casinò, i fuochi d’artificio illuminano come diamanti il panorama con assoluta magnificenza, rappresentando il regno di un fine anno da star.Tutti i salotti eleganti e alla moda di Montecarlo, regalano essenze di felicità, lusso che sorprende, profumi che ti avvolgono, glamour d’impatto, culla di tante immagini sfavillanti, e ancora un tocco di charme dal brivido Monegasco.
Osservatrice, testimone, portavoce, questo è un capodanno che simboleggia l’essenza del divertimento di gran classe.
Chi vuole ammirare l’arte Italiana della manifattura, non può mancare agli eventi promossi “I Love IT, 100% Stile Italiano”. Un nuovo impulso del made in Italy, che racchiude tre settori chiave del nostro patrimonio culturale:
food, fashion, home.
Nel cuore del centro storico di Torino, in piazza Castello 165, nella Sala Mostre della Regione Piemonte, si svolgeranno delle mostre che si svelano vero status symbol Italiano, provocando una riflessione sulle verità e i patrimoni della ricercatezza Italiana. L’evento, nato dalla collaborazione delle tre Confederazioni artigiane torinesi – CNA Casartigiani e Confartigianato – è sostenuto dalla Regione Piemonte, che rivolge l’attenzione al valore dell’arte nella forma d’espressione più tradizionale , l’artigianato. Da questi valori ereditati nel tempo, propone delle giornate che contribuiscono a far conoscere le numerose attività e correnti di pensiero, di chi si applica e porta avanti arti e mestieri.
Per scoprire questi meravigliosi argomenti sono stati istituiti dei giorni prestabiliti, l’inaugurazione del 4 dicembre scorso ha vinto il record di presenze, 2500 anime che hanno dato fervore e importanza all’evento d’apertura.
Il gusto per la cultura, offre imperdibili opportunità per interessarsi all’arte artigianale, la visione del settore diffonde la sua parola in appuntamenti dedicati: sabato 13 dicembre, ore 12, Sedat Bornovali, storico dell’arte e curatore del restauro in atto a casa Garibaldi a Istanbul , dedicherà una conferenza sul tema. Tante potenzialità dell’artigianato si fanno promotori degli argomenti, a seguire nella giornata di sabato 13 , nelle ore 17-19, si potrà assistere ad un defilé di moda a cura di Leali Sartoria Italiana, di Alfredo Faillace.
Domenica 14 dicembre, “Sapori e immagini dell’Argentina con un cuore Italiano”
Hilda Empanadas ci offrirà la visione di un documentario che raccoglie le testimonianze degli emigrati Italiani in Argentina. Per omaggiare le memorie proiettate, verranno offerte delle degustazioni, di pietanze argentine, preparate con le materie prime del territorio Piemontese. Alle ore 17-19 si ripercorrerà la linea moda della Sartoria Italiana Leali.
La mostra sarà presente, in molti degli eventi aperti al pubblico con orario continuato 11-19, gli addetti ai lavori vi guideranno nelle degustazioni gratuite di prodotti tipici, caffè e birre artigianali, proiezioni di filmati sulle produzioni alimentari. La mostra sarà chiusa nei giorni 15, 25, 26 e 31 dicembre e il 1 gennaio, per poi chiudere in bellezza il 6 gennaio.
L’artigianato è un’affermazione a tante risposte, che ci rendono primati importanti, trasformando il settore in realtà apprezzate e affermate in tutto il mondo.
Isabella scuderi
C’era una volta un ordine iniziatico di fratellanza, la segretezza del loro sapere era misterioso ed ideologico, stretti da discipline e principi operavano per la purificazione dell’individuo, quindi in virtù dell’umanità. Secondo questa costituzione tutto nacque.
Come recita oggi la sconvolgente copertina del libro, “Massoni società a responsabilità illimitata” sigla di Giolele Magaldi il principio è buona parte che oscuro, il potere e gli interessi economici si sarebbero infiltrati al fine di dominare tutto il mondo. Gioele Magaldi ha depositato al suo editore un libro che non porta solo chiarezza, ma apre alla comune gente, le porte delle super logge e i suoi misteri clamorosi.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si estranea ai fatti, che lo vedono implicato come iniziatico alla super loggia “Tre Eyes”, Mario Draghi usa la facoltà di non rispondere, alla sua presunta appartenenza a ben cinque Ur- Lodges, Fabrizio Saccomani, Pier Carlo Padoan, Massimo D’Alema, Corrado Passera. Berlusconi avrebbe creato una Loggia personale, “La Loggia del Drago”. La lista figura centinaia di nomi dei più grandi esponenti del potere mondiale, Obama, Bin Laden, Papa Giovanni xxııı, e tanti altri fratelli.
Magaldi è il padre fondatore del Grande Oriente Democratico in Italia, Maestro Venerabile, ha dato vita anche a Democrazia Radical Popolare, al movimento Rooselvet. Cosi Magaldi spiega i cenacoli massonici protagonisti, che hanno surclassato la vera vocazione e orientamento della Massoneria ordinaria. In altre parole coloro che detengono il potere e il futuro di tutto il mondo.
Magaldi ci invita a chiare lettere di documentarci su una realtà palesemente architettata, manovrata, pronti a decidere le sorti delle nostre vite.
Isabella Scuderi