Milano 1 dicembre, si apre così il primo giorno del mese, mi trovo al roof top di Brian&Barry Building, dove è avvenuta la presentazione stampa del grande evento atteso.
Il salone del peccato di gola più famoso arriva in Italia, il cioccolato entra a far parte in prima fila del programma degli eventi più coinvolgenti da ricordare.
Salon Du Chocolat, per chi non lo conoscesse è la kermesse mondiale dedicata al godurioso cioccolato, il grande e unico protagonista incontrastato sarà ulteriormente valorizzato da delle tematiche che ne comunicheranno le diverse declinazioni, quali? Showcooking, fashion famiglie, sensorialita e shopping, aumentandone l’esperienza non solo gustativa, ma di condivisione e apprendimento per questo amato alimento.
L’avventura nel nostro paese vede appunto Milano, capitale della moda e dell’avanguardia in diversi campi, e il food appunto non ci sfugge, 13-14-15 febbraio 2016, le date scelte per l’apertura delle porte di The Mal spazio polifunzionale nel cuore della Milano style.
L’evento celebrerà una sezione dedicata al “Chocolate Fashion Show”, che metterà alla prova il talento creativo dei giovani stilisti del Naba fashion Lab di Milano, guidati da Nicoletta Morrozzi, e supportati dall’expertise, Silvia Grilli direttrice di Grazia Magazine. Gli studenti saranno affiancati da dieci maestri pasticceri: Davide Comaschi, Giancarlo Cortinovis, Alessandro Dalmasso, Denis Dianin, Francesco Elmi, Frabrizio Galla, Gianluca Mannori, Pasquale Marigliano, Roberto rinaldini, Alessandro Servida. Creeranno dieci abiti con l’utilizzo del cioccolato, nella serata di gala del 12 febbraio. Molteplici esibizioni ed attività saranno protagoniste della manifestazione più elitaria del settore chocolat.
In funzione alle prospettive e alla fama che precede la manifestazione Parigina, noi Italiani in qualità d’amanti e grandi creatori di prelibatezze al cioccolato, siamo pronti a dire la nostra, sposando e condividendo la passione con i nostri cari cugini Francesi.
Siamo all’Excelsior Hotel Gallia di Milano. Lunedì 23 novembre l’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige ha presentato una speciale degustazione organizzata per veicolare la produzione enologica altoatesina , il tema: “L’Alto Adige nel bicchiere”.
Per rappresentarla ha scelto oltre 100 vini del loro repertorio migliore, eccellenti vini degni di una sosta nei dintorni delle sue etichette migliori. dal Santa Maddalena al Müller Thurgau, dal Blauburgunder (pinot nero) al Weissburgunder (pinot bianco), dal Lagrein al Gewürztraminer.
Ad accompagnare la degustazione dei vini una selezione di prodotti tipici altoatesini (speck, salumi, formaggi e pane) curata da Delicatessen un indirizzo per chi vuole ritrovare nella città Meneghina, l’Alto Adige nel piatto.
Quando si pensa all’Alto Adige il pensiero spazia, perle enologiche, l’estasi della natura, lo spirito dei cibi e della gente del posto, ecco qui il fascino. E devo dire che è stata una delle migliori degustazioni che ho calcato, un aspetto che mi ha accompagnata in quella fitta rete dei piccoli grandi vini, perché è emozionante lasciarsi sorprendere dai vini che non ti aspetti, si quelli meno noti, i cosiddetti fuori dal coro, e qui l’associazione Vignaioli, ci ha guidato verso traiettorie enologiche piene di fierezza , indipendentemente dalla fama vinicola. Quelli che mi hanno ispirata maggiormente sono: Seppellaia 2011 cantina Weinkultur, tecnology & wineculture Waldner, uno Chardonnay reserva al 90% el il restante blanc e riesling, che si fa notare, prepotente e molto minerale, cantina Loacker Schwarhof, qui troviamo un grande classico, Lagrein “Gran Lareyn” 2013, Franz e Josef padron della cantina ci guidano all’interno della loro filosofia, l’impatto di comunicare attraverso le loro etichette la natura e la passione vinicola, è la loro prima forma di comunicazione, e la troviamo sicuramente all’interno delle loro bottiglie. Potrei dileguarmi narrandovi il compiacimento di queste preziose etichette, sono davvero un occasione di forte conoscenza del territorio vinicolo altoatesino.
Da questo incontro raccontarne semplicemente l’esito non basta, se proprio vogliamo carpirne il valore di queste realtà vinicole, ma una cosa è certa, la condivisione richiama l’importanza di avere una storia da condividere, e se la magia è quella di un calice di vino si ha certamente la fortuna di stare bene in quel frangente.
Solenne cerimonia di consegna delle Onorificenze, conferite con motu proprio dal Presidente della Repubblica, a diciotto “cittadini italiani e stranieri che si sono distinti per atti di eroismo, per il loro impegno nel volontariato, nell’integrazione, nella legalità, nel soccorso e nell’assistenza ai migranti, e a chi si è prodigato a favore dell’inclusione della disabilità, nella promozione della cittadinanza attiva, nel contrasto ai fenomeni di violenza
Tra gli insigniti appunto anche il Prof. Fiasco, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nato a Roma nel 1951 è docente di sociologia e specializzato in ricerca e formazione in tema di sicurezza pubblica e di fenomeni socioeconomici (sovra-indebitamento delle famiglie, usura, impatto sociale del gioco d’azzardo legale e illegale), oltre che consulente della Consulta nazionale antiusura e direttore scientifico di Fondazione SDL.
“È intuibile la profonda emozione per essermi ritrovato in questo gruppo di persone, ciascuna indicata dal Presidente Mattarella per una agenda etico-sociale degli italiani e delle loro istituzioni.Nei giorni precedenti ho ricevuto molti messaggi, telefonate, lettere tutt’altro che scontate. Non sono stati pochi coloro che non vedevo o ascoltavo da anni”. “Mi hanno onestamente impressionato due particolari delle persone amiche, che ora vorrei ringraziare tutte. In primo luogo l’identificazione, direi vicinanza psicologica, emotiva, morale con qualcosa della mia biografia. Il secondo particolare è aver scoperto che le persone ti osservano, ti valutano, insomma sanno quel che fai, scrivi, esprimi. Siamo comunque avvolti, tutti, da una comunità, anche quando ci sembra silente e forse lontana. Non è così, l’ho scoperto con gioia in questa occasione inaspettata. Grazie davvero a tutti”.
Il video della cerimonia della Presidenza della Repubblica italiana
Si ringrazia la società SDL Centrostudi per averci fornito il materiale video-documentale.
Prende forma, dopo due anni di intenso lavoro, il libro “La Nostra Storia in Piazza” di Vitaliano Alessio Stefanoni, giornalista e dirigente della CNA Torino che nel luglio del 2013 ha raccolto le interviste di 22 cittadini lanzesi per testimoniare altrettante storie di vita vissuta.
Sollecitato dalle celebrazioni dei 35 anni del Comitato Ponte del Diavolo che oggi edita questa pubblicazione di 176 pagine con un ricco corredo fotografico di immagini d’epoca minuziosamente raccolte e digitalizzate, Stefanoni ha condotto per cinque mesi, tra luglio e novembre 2013, un ciclo di interviste in piazza Gallenga, presso il bar Chaplin e in alcuni casi direttamente a casa di alcuni testimoni che per la loro veneranda età rappresentano dei veri e propri giacimenti di storia locale. Interviste alle quali sono seguite scrupolose ricerche presso l’Archivio di Stato di Torino e l’Archivio Storico delle Valli di Lanzo e dalle quali sono emerse inedite scoperte storiche sulla città di Lanzo, come la presenza di un forno comunale per il pane in piazza Gallenga e la prima sede del Municipio di Lanzo Torinese.
Le famiglie coinvolte nella pubblicazione sono le seguenti: Famiglia Tosatto, Famiglia Gastaldello, Famiglia Geninatti-Stefanoni, Giulio Petrino, Famiglia Bellezza, Luisa Bonaudo, Maria Rosa Canova, Paola Peracchione, Anna Maria Vietti, Irma Aiola, Famiglia Cabodi’ Valeria Rolando, Famiglia Borla-Fornara, Famiglia Acuto, Famiglia Rapelli, Alma Bosio, Luisa Peroglio, Famiglia Albert, Pia Beltramo, Mario Tassetti, Adriano Spandre, Famiglia Balbo.
Ciascuno, con il proprio racconto, ha contribuito a ricostruire un pezzo della storia recente della comunità di Lanzo, spingendosi in alcuni casi a ricostruire vicende risalenti fino alla metà dell’Ottocento. Storie legate al mercato di Lanzo che fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento si svolgeva proprio in piazza Gallenga, ma anche storie di lavoro, racconti di operai che da piazza Gallenga transitavano ogni giorno per recarsi al Cotonificio oppure al vecchio l’Ospedale Mauriziano e storie di artigiani e commercianti che spesso per generazioni hanno avuto una bottega o un pubblico esercizio con affaccio sulla piazza.
Grazie alla volontà del Presidente Giovanni Rapelli e di tutto il direttivo del Comitato Ponte del Diavolo queste testimonianze di vita vissuta vengono ora consegnate ai posteri, contribuendo in modo concreto a difendere un patrimonio di oralità popolare che avrebbe altrimenti quasi certamente rischiato di andare perduto.
Come ricorda Giovanni Rapelli, “il volume è stato dedicato alla memoria di Ester Borla-Fornara, indimenticabile promotrice dell’Arte popolana lanzese, deceduta prima di poterlo vedere stampato, a cui verrà presto anche dedicato il Museo del tessile di Lanzo in via San Giovanni Bosco per la cui creazione tanto si era spesa durante la sua vita”. Il volume è anche dedicato alla memoria di altri due lanzesi intervistati nel libro, il ragionier Enrico Tosatto e Romana Gastaldello.
“Considero questo volume non un punto di arrivo ma un punto di partenza e in tal senso mi rendo da subito disponibile a raccogliere altre testimonianze rilevanti di cittadini lanzesi che ritengono di conoscere aneddoti e storie interessanti sul nostro recente passato” dichiara Stefanoni.
NOTE STORICHE DEGNE DI RILIEVO
In piazza Gallenga aprì la prima farmacia di Lanzo (dal 1699, famiglia Barberis – è la stessa farmacia che oggi è in via Cibrario), ma anche la prima sede del mercato (dal 1219, per volontà del Vescovo di Torino) e la prima sede del Municipio (1780). Scoperta anche la costruzione nel 1776 di un forno della comunità di cui rimangono alcune tracce nello storico pastificio Bellezza-Rapelli di piazza Gallenga
Senza troppo svelare i contenuti del volume che verrà presentato in anteprima assoluta il prossimo 14 novembre a Lanzo, si anticipano alcune piccole scoperte storiche compiute dall’autore a seguito delle interviste a 22 famiglie lanzesi e alle ricerche in archivio che sono seguite.
La costruzione di un forno comunale per la produzione del pane è documentata in un faldone impolverato nell’Archivio Valli di Lanzo sito nel Municipio di Lanzo Torinese. Sono contenute le viste in pianta del progetto e un documento in cui la gestione del forno viene assegnata (con diritto di trasmissione agli eredi) a quattro panatari. Il forno aveva sede al piano primo dell’edificio dell’attuale pastificio Bellezza-Rapelli. Lo si è desunto dalla posizione di un antico pozzo ed in particolare dalla botola in pietra che dal primo piano consentiva tramite un argano di captare l’acqua dalla bozza del posso sita al piano sottostante.
Da una nota della celebre storia di Lanzo di Leopoldo Usseglio emerge infine che quella che oggi è la sede del Comitato Ponte del diavolo e che per svariate generazioni è stata usata come macelleria con annessa abitazione è stata la prima sede del Municipio di Lanzo (la scoperta è da attribuirsi al compianto ragionier Enrico Tosatto che mi indusse con una sua dichiarazione ad indagare in questa direzione). Secondo l’Usseglio, il 18 aprile 1780 il comune acquista due camere e una bottega da un certo Pietro Gaccio per dotarsi della sua prima sede).
Venerdì 27 novembre a raccontare il suo ultimo romanzo Non Avere Paura, Parallelo45 Edizioni, sarà Carmelo Cossa, un uomo che di paura non ne ha mai avuta.L’autore in giovane età ha lasciato la provincia salernitana per trasferirsi a Torino, dove ha visto crescere la sua piccola impresa, fino a farla diventare un’azienda all’avanguardia nel campo dell’automazione industriale.
Da sempre appassionato di scrittura, ha raggiunto il proprio sogno di vedere le sue opere stampate. Non Avere Paura, è la sua quarta pubblicazione, grazie alla quale sta ricevendo numerosi riconoscimenti e successi da parte di pubblico e critica.La presentazione dell’opera sarà adagiata in una cornice gastronomica stellata, realizzata da Diego Rigotti, uno degli chef stellati più giovani in Italia, in questo mondo verrà celebrato nel migliore dei modi il connubio tra letteratura e gastronomia.
24° piano della Diamond Tower in piazza Lina Bo Bardi 1, Milano, siamo alla presentazione stampa ufficiale, dello Speciale Vitae 2016, la Guida Vini che coniuga etichette e punti di vista, si, ma quelli di grandi esperti, impegnati ad ottimizzare al meglio il potenziale vinicolo del territorio. Quattrocento rimane il numero fisso dei vini premiati con le “Quattro viti”, mentre lo speciale Tastevin, riconoscimento assegnato ai viticoltori che hanno valorizzato un vitigno poco incluso, scorge 22 insigniti.
Il progetto editoriale dell’Ais parla di realtà locali della nostra penisola, che rende possibile comunicare in maniera più ampia i profili delle case vinicole, e il patrimonio culturale che la vigna rappresenta. Nella guida si fa appunto riferimento alle 165 case vinicole locali.
“E Gesù trasformò l’acqua in vino”, il primo miracolo raccontato dalla storia, nettare divino sulla faccia della terra. Siamo alla seconda edizione di “Speciale Vitae”, e possiamo tutti riconsultare la guida dell’Associazione Italiana Sommelier, guidata da Antonello Maiettar . Diecimila vini, itinerante, (e duemila cantine) illustrate dai Soci, degustati da esperti , che hanno messo a disposizione tutta la loro competenza, assaggiando le 28mila etichette in causa, prima di avvicinarsi ad una selezione più condensata delle proposte più stimolanti.
Una grande guida, che ha come finalità di informare il lettore delle realtà anche non necessariamente vip, cosi per dire, ma che principalmente sono il frutto di un alta qualità vinicola italiana, quindi si mira ad un’informazione che seleziona la passione per le vigne, come focus primario, e il territorio come modello. Il territorio è futuro, è storia passata, è lo strumento che unisce la gente che lo coltiva, è il tesoro e l’impegno di chi lo possiede e lo cura con attenzione
In questa edizione 2016 si ripropongono quattrocento etichette premiate con il massimo riconoscimento, che come sottolineavo prestano attenzione, si, alle aziende storiche, ma si concentrano al contempo di diffondere il prestigio delle piccole e nuove realtà. Il riconoscimento Tastevin, fa riferimento all’intera zona di produzione e alle etichette che hanno riportato l’interesse ai vitigni trascurati. Ventidue i capitoli (che seguono l’organigramma regionale dell’Ais), si conta in ciascuno un’introduzione che narra le proprietà complessive dell’area analizzata, per poi analizzare le singole schede con piatti in abbinati.
Il panorama presente è esteso, e ci ha offerto la possibilità di persuaderci delle grandi vigne Italiane, ci conferma l’autenticità di alcune realtà, e ci racconta l’esistenza di etichette promettenti. Sono convinta che siano tutte assolutamente favolose, io ne ho degustate alcune, e mi sono resa conto della preziosità dell’elenco al completo.
Ottobre un appuntamento ad HOST, direzione ospitalità. A catturare l’attenzione e rimarcare i numeri degli espositori presenti ben oltre 1900, si sottolinea un bel 68% di brand Italiani presenti, un tasso che sostiene la promozione delle nostre imprese che di certo non fatica ad essere leader nel mondo per eccellenze enogastronomiche e coordinati.
Siamo alla prima giornata di apertura, 23 ottobre, e dunque il clima si mescola in un crescente format di scenari , tendenze, seminari , presentazioni, workshop, sfide, pronti ad esaurirsi in 400 eventi in programma, 5 giorni di celebrazione più ospitale in campo.
Tre macro-aree in 14 padiglioni, che rendono HOST, una soluzione espositiva completa guardando i comparti che la rappresentano: Ristorazione Professionale ,Pane -Pizza-Pasta, Caffe-Tea,Bar, Macchine per il caffè-Vending, Gelato-Pasticceria, Arredo Tavola, chic e sostenibile. L’impegno è miscelare la forza e la produzione di tutte le aziende presenti, 47 per esattezza.
La ristorazione professionale attira la nostra attenzione, al padiglione 4 lo svolgimento dello scenario food e i suoi metodi sono a cura di Identità Golose, una regia che mette in atto la filosofia dei grandi chef.
Davide Scabin, Moreno Cedroni, Gianluca Fusto, Elio Sironi,Gianfranco Morelli e tanti altri i protagonisti delle lezioni più singolari del temporary restaurant qui ad Host, sale sul palco per la prima Elio Sironi, chef del ristorante Ceresio 7, a Milano. Pentole e materiali di nuove generazione è il tema d’interesse, pensato per rappresentare al meglio l’evoluzione della materia prima in cottura, e come sia fondamentale curare al meglio l’allestimento della pentola per ottenere il massimo dei risultati, l’azienda Ballarini si è prodigata alla produzione di materiali più sensibili, per sostenere la causa. Sironi ha preparato un “Branzino in salsa di Carmagnola”, giusto per essere chiari, questo si che è un Branzino che si rispetta.
La riflessione verso HOST, e la spinta HO.RE.CA, riporta davvero un settore che funziona, ecco perche è necessario comunicare e veicolare a maggior ragione queste grandi manifestazioni fieristiche, dove l’Italia è in grado di fare meglio dei rispettabili paesi concorrenti.
È stato un grande successo l’evento formativo che si è svolto al Teatro del Casinò di Sanremo, dedicato ad un tema tanto attuale quanto scottante, l’usura nella banca e della banca.
La sala era stracolma, a dimostrazione del fatto che l’argomento è di grande importanza e richiamo per i professionisti del settore e non solo, giunti a Sanremo da tutta Italia.
Un evento trasversale, organizzato da più Ordini territoriali di professionisti della provincia di Imperia: il Consiglio di Imperia dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, l’Unione provinciale di Imperia dell’ANCL-SU (Associazione nazionale dei Consulenti del lavoro), l’Ordine degli Avvocati di Imperia, l’Ordine dei Dottori commercialistie degli Esperti contabili di Imperia e di Sanremo e l’Istituto nazionale dei Revisori legali.
Il seminario, che vanta il patrocinio del Comune di Sanremo, è stato progettato in collaborazione con la Fondazione SDL (per l’educazione finanziaria delle imprese e per gli studi aziendali) che, dopo quattro anni di intensa attività, diffonde oggi i primi dati statistici ottenuti dall’analisi di più di 170.000 rapporti bancari e finanziari.
Si tratta di 46.887 conti correnti in capo a 14.000 imprese, per un complesso di 125.000 unità di occupati. Le fenomenologie studiate riguardano l’usura oggettiva, l’usura soggettiva e l’anatocismo nei valori dei trimestri. Secondo lo studio emerge un fenomeno “imponente e devastante” sottolineano gli autori.
Il “99%” dei conti correnti presentano anomalie, il 71 % presenta usura (tassi di interesse superiori alla soglia di usura), ogni 100 euro pagati alla banca per “commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito” un’alta percentuale non era dovuta sul campione l’84% delle aziende sono ancora attive e possono salvarsi dalla crisi.
Di seguito un video del TG3 dello studio presentato a Firenze.
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“In estrema sintesi – sottolineano da SDL Centrostudi – la crisi finanziario economica, mentre provoca acuta sofferenza nelle famiglie e nelle imprese, attiva inaccettabili comportamenti di ‘business sulle difficoltà’, con aggressioni al patrimonio industriale, artigianale, agricolo e dei servizi che connota il tradizionale corpo produttivo dell’Italia”
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Il Presidente della Fondazione SDL, Avv. Serafino Di Loreto, il legale esperto per Fondazione SDL Michele Rondinelli, il legale esperto per l’Istituto nazionale dei Revisori legali Giovanni Cinque e il consulente SDL Giulio Biondi – coordinati e moderati dal Presidente dell’ANCL di Imperia Secondo Sandiano – sono chiamati ad illustrare come tutelare e tutelarsi nei confronti di anomalie bancarie (anatocismo e usura sui conti correnti), irregolarità fiscali (atti impositivi, quali cartelle esattoriali) e anomalie finanziarie (derivati, swap, mutui, leasing).
Tra i professionisti che hanno partecipato alla discussione anche il Presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Imperia Francesco Cerqueti, il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Sanremo Giuseppe La Rocca e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Imperia Maurizio Novaro.
La partecipazione al seminario, gratuita, ha consentito ai presenti di acquisire 4 crediti ai fini della formazione professionale obbligatoria di Consulenti del lavoro, Commercialisti ed Avvocati.
Venerdì 23 ottobre 2015 al Teatro del Casinò di Sanremo si svolgerà il convegno di rilevanza nazionale ‘L’usura nella banca e della banca’, dedicato ad un tema di grande attualità e rilevanza.
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“L’evento è organizzato dagli Ordini territoriali della Provincia di Imperia dei Consulenti del lavoro, degli Avvocati, dei Dottori commercialisti e dei Revisori contabili con la Fondazione SDL (per l’educazione finanziaria delle imprese e per gli studi aziendali).
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Illustri personalità – fra cui il Prof. Avv. Serafino di Loreto, il Prof. Avv. Michele Rondinelli e l’Avv. Giovanni Cinque – illustreranno come tutelare e tutelarsi nei confronti di anomalie bancarie (anatocismo e usura sui conti correnti), irregolarità fiscali (atti impositivi, es. cartelle esattoriali) e anomalie finanziarie (derivati, swap, mutui, leasing)”.
Confartigianato per le Imprese e il Territorio, “la Memoria, il Presente e il Futuro”, saranno questi i temi d’interesse che rappresenteranno la 77esima edizione della Mostra nazionale dell’artigianato di Saluzzo, realizzazione e sviluppo, aspetti e appartenenze che rendono vincente il binomio “impresa territorio”.
“Raccontare il legno” è un atto che il Confartigianato di Cuneo, si è proposto di divulgare per preservare e favorire una maggiore conoscenza dei prodotti in legno e la messa in lavorazione delle industrie Italiane, attraverso la gestione delle risorse forestali presenti sul nostro territorio.
Nella conferenza stampa svoltasi oggi a Milano nello spazio IMV Italian Makers Village, Mauro Calderoni, Sindaco di Saluzzi e Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato di Cuneo, ci hanno illustrato e presentato la necessità di preservare l’eccellenze legate al settore dell’artigianato in quanto patrimonio di valorizzazione del nostro paese. Domenico Massimimo afferma che è una priorità concretizzare il mercato e l’attuale situazione economica, per far si che le imprese costruiscano nuove modelli di business più performanti, e questo è possibile raggiungerlo attraverso progetti dedicati alla promozione di tali risorse e valori, tutela e promozione sono le giuste coordinate per un maggior incremento economico del settore.
Appresa l’importanza della cultura e le politiche di promozione, la mostra dell’Artigianato di Saluzzo, metterà in atto un progetto a sfondo sociale dove giovani designer si cimenteranno con creazioni tecnologie, e progetti innovatori, non tralasciando l’importanza della manualità, il tutto si svolgerà nelle botteghe del centro storico della città di Saluzzo. La mostra dell’Artigianato di Saluzzo avrà come sede le antiche scuderie della Fondazione Amleto Bertoni. Dal 12 al 15 e dal 19 al 21 novembre 2015.
Diverse iniziative formano il progetto: alla mostra dell’artigianato vedremo svolgersi il “Concorso nazionale per il Mobile di Saluzzo”, dedicato alla presentazione dei miglior progetti selezionati del concorso nazionale “Le due facce della porta”, edizione 2015, in collaborazione con Bertolotto Porte. E’ previsto anche l’allestimento dei prototipi premiati.
Nella sezione dedicata alla Memoria sono previste video installazioni dell’artista Ugo Giletta, in cui gli artigiani, in prima persona, racconteranno il loro lavoro e la loro vita. Per coinvolgere ulteriormente il pubblico, verranno ricostruite due botteghe in cui sarà possibile toccare con mano gli attrezzi e i prodotti degli artigiani.
Le strade per crescere dunque esistono, e vanno sicuramente scelte partendo dalla volontà di perseverare e tutelare le nostre risorse, tornando alle origini, conservando la propria storia. Inventarci qualcosa? Si, tramandare l’artigianato farebbe un gran bene al nostro paese.