Fulvio Piccinino, grazie al format Saperebere svelerà i segreti della magica bevanda che consentirà a tutti i partecipanti, nel giro di un paio d’ore, di portare a casa un piccolo assaggio della propria creazione.
Categoria: vino
Io Bevo Così 2018
Io bevo così ci insegna a conoscere ed apprezzare una categoria di vini non convenzionali, dove il risultato ci consegna un vino con profumi, colori e sapori ampiamente diversi, stuzzicando i nostri sensi ad apprezzare elementi di carattere più complessi.
La Quinta Edizione di “Io Bevo Così” si è svolta oggi lunedì 22 gennaio 2018, presso l’Hotel Excelsior Gallia nella cosmopolita Milano
Il focus è sempre il vino e i suoi produttori. Una rassegna che ci ha permesso di assaggiare e degustare più di 600 vini naturali, biologici e biodinamici provenienti da tutta Italia e da alcune regioni della Francia, Spagna e Grecia così da confrontandosi con diversi produttori.
Un appuntamento dedicato ai vini naturali e il territorio.
Biologico, biodinamico, naturale, quali differenze possiedono? non si può infatti dire che biologico e il naturale siano la stessa cosa, ecco una breve sintesi che vi riferisce le diversità degli attributi.
L’entrata in vigore della legislazione europea sul vino Biologico è stata varata nel (2012) è necessario sapere che i prodotti coltivati secondo le norme ‘bio’ vantano l’eliminazione di sostanze chimiche per il trattamento delle piante., quindi seguono precisi standard qualitativi.
- Non è consentito l’uso di acido sorbico e la desolforazione
- Viene stabilito un tetto per i solfiti pari a 30-50 mg/litro in meno rispetto al vino convenzionale.
- La derivazione del prodotto da uve biologiche sarà controllata e certificata.
Vino naturale
Con la dicitura “vino naturale” si fa cenno alla categoria di vini che adottano le tecniche dell’agricoltura biologica, ma non aggiungono nessuna sostanza al mosto, quindi nessun correttore di acidità, anidride solforosa o coadiuvanti vari. Non essendo controllati da nessuna normativa e spesso i solfiti vengono comunque aggiunti per prevenire ossidazioni o deviazioni batteriche.
Vino Biodinamico
Con la dicitura “vino biodinamico” si fa riferimento ad un vino ottenuto da uve da agricoltura biodinamica, dove vengono fissano limiti ancor più severi dal bio, soprattutto nella fase della lavorazione in cantina.
Nell’agricoltura biodinamica non vengono utilizzati prodotti di sintesi chimica (concimi, fitofarmaci, diserbanti). Si somministrano in dosi omeopatiche dei preparati naturali ottenuti da processi fermentativi, decotti e minerali, come polvere di quarzo, sempre tenendo conto delle fasi della luna e del sole. Il terreno si lavora con metodi tradizionali come arare (con il cavallo, non con il trattore).
Viene seguito un calendario lunare sia in cantina che per i travasi e l’imbottigliamento. L’uva sana e maturata bene e non ricorre ad interventi fisici o chimici, il mosto fermenta sui propri lieviti originari.
- I vini ottenuti da uve di agricoltura biodinamica sono caratterizzati da una grande vivacità e da un colore intenso.
Di seguito riportiamo la nostra personale lista degli assaggi per regione:
Merita la mia preferenza: la Lombardia con “Stefanago Ancestrale Rosé” e “Stefanago Cruasé” DOCG dell’Oltrepò Pavese. Con la stessa tecnica anche lo Spumante Metodo Classico da uve Müller Thurgau.
LA TORRETTA (Piemonte)
ALDO VIOLA (Sicilia)
I MANDORLI (Toscana)
VITTORIO STILLO (Calabria)
CASEBIANCHE (Campania)
IL GELSOMORO (Marche)
ORESTE TOMBOLINI (Puglia)
MONTISCI (Sardegna)
BODEGA SCHATZ (Spagna)
VIN DES POTES (Francia)
JORG BRETZ (Austria)
MARVLA TINDO (Slovacchia)
KTIMA LIGAS (Macedonia)
Io bevo così ci insegna a conoscere ed apprezzare una categoria di vini non convenzionali, dove il risultato ci consegna un vino con profumi, colori e sapori ampiamente diversi, stuzzicando i nostri sensi ad apprezzare elementi di carattere più complessi.
(Io Bevo così è realizzato da; da Andrea Pesce e Andrea Sala)
http://Io Bevo Così 2018
LUXURY BUREAU – Via Torino, 2 – 20123 (MI)
Nicola Di Maso – [email protected]
Le terre del Prosecco
Le terre del Prosecco: terre di gioia e di grandi bevute
Il vino è cultura della natura per mano dell’uomo, quella cultura che fa degli uomini i custodi delle proprie radici.
Il prosecco di Valdobbiadene non è quindi solo vino, è la storia dell’agricoltura di un grande patrimonio culturale ed economico, le colline di Conegliano Valdobbiadene sono il cuore della DOCG del Prosecco, insieme a tutta la fascia Pedemontana del territorio circondata da paesaggi incantevoli e splendidi borghi storici.
La zona di produzione interessa 15 comuni e si estende su un’area di circa 18 mila ettari di superficie agricola, la vite viene coltivata solo sui versanti meridionali, a un’altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri, la presenza della vite risale probabilmente all’epoca della centuriazione romana nel I sec. a.C.
Il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene ha delle precise regole che lo rendono singolare e autentico, si distingue per il colore giallo paglierino leggero, un elegante corposità, e un ’intenso profumo fruttato e floreale, esso può essere tranquillo, Frizzante o Spumante, ecco com’è il vero Prosecco Doc di Conegliano-Valdobbiadene.
Conosciamone bene alcune versioni; docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, docg Asolo Prosecco Superiore e doc Prosecco.
Il Conegliano Valdobbiadene si può degustare nelle versioni Brut, Extra Dry e Dry, che si distinguono per il residuo zuccherino.
- Il PROSECCO SPUMANTE, ha un’effervescenza persistente ed è la versione simbolo della denominazione.
- PROSECCO TRANQUILLO il perlage è assente
- Il PROSECCO FRIZZANTE il perlage lieve e meno persistente.
Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene frizzante, risulta asciutto e leggero il colore è il caratteristico paglierino leggero, al naso l’aroma è ricco di sentori floreali e fruttati, con un prevalere di mela acerba e limone.
Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze, un area di 106 ettari di vigneto, compresa tra le colline di S.Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Vadobbiadene, dove si produce un Prosecco particolarmente pregevole, le uve vengono vendemmiate tardi quando gli acini mostrano i primi segni di appassimento naturale, il colore è più intenso ha una complessità ampia, mela, pera, albicocca, agrumi, fino al piacevole retrogusto di mandorla glassata, il sapore è rotondo con un finissimo perlage.
Prosecco Asolo DOCG, la denominazione Colli Asolani Prosecco o Asolo Prosecco DOCG include le province di Treviso ed è stata creata nel 2010. Si sviluppa a nord ovest della città di Treviso, nella prima fascia collinare pedemontana.
Tre sono i vini della denominazione;
Colli Asolani-Prosecco o Asolo-Prosecco DOCG
Colli Asolani-Prosecco o Asolo-Prosecco DOCG spumante superiore
Colli Asolani-Prosecco o Asolo-Prosecco DOCG frizzante
Il colore è giallo paglierino tenue, il bouquet è tenue, profumi fruttati supportati da una nota minerale. In bocca è secco, molto fresco, finale persistente.
Il Prosecco Doc, il Prosecco Superiore, quello di Conegliano e Valdobbiadene, con l’appoggio del più giovane Asolo, non cessano la loro travolgente crescita in ogni lembo del mondo. Tutti adoriamo il Prosecco una volta scoperte l’unicità di questo grande vino.
http://Consorzio tutela Conegliano Valdobbiadine Docg,
Malbec World Day 2016 Milano
Il Malbec world è un’occasione di grande approfondimento per degustare e familiarizzare con le grandi etichette Argentine, il vino e le sue latitudini, infatti si passa dalla Patagonia fino ad estendersi nella zona di Mendoza e San Juan, e la provincia di Salta con i suoi q3.000 metri, ben oltre 20 cantine saranno protagoniste di degustazioni mirate ad eleggere il miglior Malbec 2016.
18 Aprile siamo al Westin Palace di Milano, il palcoscenico scelto per l’occasione, le premesse sono alte, l’Italia ospita l’Argentina, non è di certo una partita del mondiale, ma lo spettacolo è di ben altra portata, “ il wine Argentino diventa protagonista”, più di 40 le etichette che concorrono al banco della giuria formata da esperti Sommelier, insieme a giornalisti, enologi, ristoratori, distributori, insomma non mancano i palati affini per blind tasting, per eleggere il miglior Malbec 2016, che risulta essere, “La Gostra Del Vino Bacàn Malbec 2011”. Colore rosso scuro con aromi fruttati, prugna, cassis, more, liquirizia, cioccolato fondente e violetta, queste sono le caratteristiche inconfondibili dell’uva Malbec, “il vino nero”, il suo apostrofo migliore, corposi e rotondi, forte anche per il posizionamento delle vigne che sono fra i più alti del mondo, sorgono a 1.500 metri sopra il livello del mare, ai piedi delle Ande, qui ha trovato la posizione perfetta la zona principe della produzione è Lujan de Cuyo de Mendoza, capitale del vino Argentino.
Il Malbec è stato lo slancio economico per la cultura vinicola Argentina.
Vini bevuti e consigliati:
La Gostra Del Vino Bacàn Malbec 2011 (Mendoza)
Bodega Aleanna El Enemigo 2011 (Mendoza)
Finca La Luz Malbec 2014 (Malbec valle De Uco)
Bodega Rolland Yacochuya Malbec 2006 (Salta)
Achaval Ferrer Finca Altamira 2012 Malbec (Mendoza)
Ruitini Wines Apartado gran Malbec 2010 (Mendoza)
Bodega Rolland Val De Flores Malbec 2004 (Mendoza)
Il colore è magnifico, l’olfatto è molto intenso, incentrato sui f rutti neri e note di catrame, il palato è rotondo i tannini sono morbidi, un vino ben elaborato.
Il vino che mi è piaciuto di più di: Bodega Rolland Yacochuya Malbec 2006
Un’esperienza bellissima, gli assaggi di questi straordinari vini lasciano impressi nel palato ricordi indelebili, che come ogni grande vino assaggiato hanno il potere di appagare la costante sete di eccellenze, nel corso di questa rassegna avevo previsto di assaggiare qualche buon Malbec, ma, dopo il mio incontro diretto con diverse varietà, non avrei mai immaginato di trovarmi in una realtà vinicola così dinamica e evoluta, e ancor più armonica.
Il mio consiglio? Chiudo dicendo, comunicare un valore è cultura soggettiva o collettiva, quindi cari degustatori se non avete provato ancora un calice di Malbec non c’è ragione migliore per porvi rimedio, stappatene una bottiglia, magari abbinata ad una succosa bistecca di carne rossa.
A voi il giudizio.
“Gustus et Vinum” al G Ristorante Italiano
Ogni mercoledì, un aperitivo di degustazione accoglierà gli appassionati e i buongustai in attesa della cena nella splendida cornice del G Ristorante italiano al’interno del quale, in un momento conviviale comune, l’attore protagonista,
il produttore, terrà banco raccontando le peculiarità e le caratteristiche dei suoi vini piacevolmente intervallati da aneddoti e da episodi legati alla cantina e al territorio, degustando piatti stellati studiati nel dettaglio dallo Chef Diego Rigotti in abbinamento alle etichette presentate.
degustazione e cena gourmet, l’appuntamento che unisce curiosià, passione e conoscenza, amore e gusto.
Gustus et Vinum: cena stellata e vini Le Marie al G Ristorante Italiano
Il G Ristorante Italiano del Golden Palace di Torino presenta un appuntamento unico e imperdibile: una cena all’insegna delle eccellenze eno-gastronomiche.
Ogni Mercoledì l’appuntamento al Golden Palace si chiama Gustus et Vinum:
Selezione di tre portate studiate dallo chef stellato Diego Rigotti accompagnate dalla migliore selezione vitivinicole del territorio servite al G Ristorante Italiano. 
Mercoledì 24 Settembre, dalle ore 20.00, il proprietario della prestigiosa AZIENDA AGRICOLA LE MARIE presenterà i vini e vi accompagnerà alla scoperta di sapori, aromi e profumi della nuova stagione.
Ogni piatto sarà preparato dello Chef stellato Diego Rigotti.
MENU
Amuse bouche
Salmone selvaggio in crosta di pastafilo
crema di melanzane,
ricotta e pomodoro
confit
Risotto alla barbabietola rossa e fonduta di toma piemontese acida
Cubo di cotoletta alla milanese con purea di sedano rapa e spinaci croccanti
Mimosa
I VINI
Aperitivo – Blanc De Lissart
Malvasia SeccaAntipasto – Sant’ Agostino Arneis
1° portata – Debarge – Nebbiolo
2° portata – Colombe – Barbera Riserva
Gustum et Vinum: l’aperitivo “stellato” al G Ristorante Italiano
G Ristorante italiano, ristorante del Golden Palace all’interno del Gruppo HCS, leader in Italia della ristorazione 5 stelle con a capo il Presidente Carlo Samuelli e l’Executive Chef Diego Rigotti, lo Chef stellato più giovane d’Italia, propone a partire dal mese di settembre Gustus et Vinum
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