Come memorizziamo i ricordi?
La Commissione Europea ha deciso di investire più di un milione di euro per capire meglio come si instaurano i ricordi nelle nostre menti: sembrerebbe che sia dovuto a uno stimolo sensoriale, come il suono di una voce o la fisionomia di una persona, che richiamano così le sensazioni che hanno suscitato.
E a ricevere il riconoscimento sarà Benedetto Sacchetti, 40 anni, uno dei 10 vincitori dell’ERC-Consiglio Europeo delle Ricerche-Starting Independent Research Grants 2011.
I riconoscimenti offerti dall’ERC sono i più prestigiosi e remunerativi d’Europa. I progetti più premiati sono quelli di frontiera, capaci di andare oltre lo stato dell’arte della ricerca internazionale e pianificati da giovani ricercatori nella fase di creazione o consolidamento di un team o di un programma di lavoro indipendente.
Nei prossimi 5 anni il dottor Sacchetti e la dottoressa Tiziana Sacco, entrambi dell’Università di Torino e afferenti all’Istituto Nazionale di Neuroscienze, mirano a identificare le aree cerebrali che conservano le informazioni sensoriali legate a ricordi piacevoli e spiacevoli, e a comprendere i meccanismi neuronali alla base del loro consolidamento.
“Quello che già sappiamo è che le cortecce secondarie uditiva, visiva e olfattiva, dette anche cortecce sensoriali di ordine superiore, conservano anche per tutta la vita il contenuto emotivo che gli stimoli sensoriali acquisiscono con l’esperienza” spiega Sacchetti. “Il fatto, per esempio, che la voce di un aggressore sia potenzialmente pericolosa fa in modo che il suo ricordo possa essere immagazzinato nella corteccia uditiva di ordine superiore”.
Una volta identificate le aree cerebrali deputate al ricordo delle sensazioni piacevoli e spiacevoli questo studio, che nasce come ricerca di base, permetterà di pensare a delle cure mirate per le persone affette da disturbi post-traumatici, compulsivi e dipendenze.
Ufficio stampa dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze
www.ist-nazionale-neuroscienze.unito.it
Elisa Frisaldi
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Per approfondire: Intervista al Dott. Benedetto Sacchetti su Torino Scienza