Particolarmente significativa la riflessione sull’importanza degli archivi con una settimana di riflessione su queste strutture: una iniziativa voluta dall’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) per evidenziare che “l’archivio tutela i diritti e garantisce la conservazione della memoria di tutti, compresi quelli che non entreranno mai in un archivio”, ha un significato da non sottovalutare.
L’occasione di parlare della salvaguardia di questo patrimonio storico è venuta durante un incontro avvenuto a Trecate, comune di poco più di 20 000 abitanti della provincia di Novara in Piemonte.
Per molto tempo infatti l’importanza degli archivi è stata sottovalutata. Da qualche decennio invece una nuova cultura storica ha potenziato la ricerca, imponendo non solo un nuovo modo per conservare il ricordo del passato, ma anche, facendo nostra una riflessione manzoniana delle prime pagine dei Promessi Sposi, per ricordare, accanto ai grandi personaggi, quei protagonisti minori, che, anche sednza essere menzionati nei libri di storia, hanno comunque contribuito allo sviluppo delle comunità nelle quali sono inseriti.
Tenendo del resto il corso di storia trecatese, avverto nei miei corsisti una sensibilità particolare che dimostra questa nuova cultura, che per molti versi non rappresenta più un’aspirazione alla quale tendere, ma è ormai dote acquisita come caratteristica metodologica di lavoro. Coloro infatti che oggi si avvicinano alla ricerca storica non si accontentano di quanto altri raccontano, ma desiderano vedere i documenti dai quali derivano descrizioni interpretazioni o narrazioni.
Possiamo tranquillamente affermare da un punto di vista scientifico che è nato ed applicato un nuovo metodo di lavoro che trova nell’archivio il punto di partenza della ricerca storica.
Alla luce di questa riflessione appare allora evidente che l’archivio deve essere prima di tutto organizzato, conservato e conosciuto. Pure in un’ comunità di medie dimensioni come Trecate, la conservazione dei documenti ha una funzione molto importante in quanto permette di avere nel tempo le prove di eventi che si sono verificati e che hanno contribuito a dare alla comunità le caratteristiche che oggi presenta. Accanto alla possibilità di evidenziare i grandi eventi della locale comunità, questa conservazione ha anche un’altra funzione non meno importante: è in grado di offrire precise risposte ai singoli cittadini, che desiderano avere conoscenze documentate riferite alla propria famiglia, permettendo di conoscere qualche significativo elemento delle proprie radici.
Nella comunità trecatese oggi è possibile consultare due archivi: quello comunale e quello parrocchiale, che contengono anche documenti medioevali. Esiste anche la possibilità di accedere ad archivi privati, che, pur avendo dimensioni più modeste, possono offrire spunti ai ricercatori. In questo gtuppo certamente merita una specifica menzione l’ Archivio delle Sorelle Ministre della Carità, presente a Trecate dagli anni della sua fondazione nel XVIII secolo.
L’Archivio comunale
Il primo, che merita di essere citato in questo rapido excursus è l’ archivio comunale. La sua collocazione attuale nel palazzo comunale ha permesso una sistemazione razionale dei faldoni in locali, che possono essere considerati idonei alla conservazione dei documenti e rappresenta una prima risposta concreta, della quale l’amministrazione comunale può ritenersi soddisfatta. In questi spazi hanno trovato, suddivisi per argomento, tutti gli atti che riguardano la vita amministrativa di Trecate a partire dal Medioevo.
Un rapido esame dell’indice delle materie catalogate nell’Archivio permette di avere un quadro preciso storico, che offre la giusta collocazione temporale degli eventi.
Qualche citazione serve ad individuare gli argomenti ed ad illustrare i contenuti del materiale archiviato. Innanzitutto si trovano il registro degli antichi catasti, i sommarioni, le mappe di Maria Teresa d’ Austria. Sono tutti questi documenti relativi alla descrizione dei beni immobili siti nel borgo di Trecate.
Fino a qualche tempo fa questi testi sono stati molto utili per provare diritti e servitù legate ai singoli appezzamenti di terreno. Centinaia di professionisti hanno fatto studi su questi documenti per fondare le tesi delle loro perizie.
Diversi sono poi i faldoni legati ai pagamenti dei tributi. Nei secoli i trecatesi, che hanno sopportato la giurisdizione di vari ed esosi feudatari, sono stati chiamati al pagamento delle imposte. Tutta una vasta gamma di documenti, che vanno dalla nomina degli esattori, agli ordini di riscossione, alle ricevute rilasciate per gli avvenuti adempimenti, rappresenta il sistema fiscale nel tempo, con la prova anche della relativa evoluzione.
Nell’archivio vi sono altresì ordini ed editti dei vari governi, che creano particolari privilegi per la popolazione trecatese. Tra questi merita di essere citato il documento con il quale viene istituito il mercato di Trecate nel giorno di mercoledì.
Accanto ai testi dei privilegi concessi, pochi per la verità, molti sono invece gli atti che
comportano pesi e sacrifici alla popolazione del borgo. Un esempio: durante il periodo in cui Trecate è feudo dei Lampugnani ( dopo il 1437 per fare un riferimento storico preciso, perché proprio in quell’anno Trecate viene ceduta da Filippo Maria Visconti a Oldrado da Lampugnano) molti sono i documenti tenuti in Archivio, che dimostrano le contestazioni degli abitanti di Trecate contro le esose richieste dei feudatari.
Tutte queste documentazioni permettono di ricostruire la storia di Trecate in modo preciso e di chiarire l’evoluzione della comunità trecatese.
Nell’archivio esistono non solo tracce di vita pubblica, della vita cioè delle istituzioni, ma è possibile anche accertare alcuni aspetti della vita dei singoli cittadini. Un dato qui richiamiamo: dall’esame degli atti si possono scoprire la data più lontana alla quale far risalire la presenza di una persona o di una famiglia nel borgo. Se ad esempio nell’archivio c’è il testamento datato di un tal Leone, vuol dire che questa persona alla data del testamento già era presente in Trecate.
L’Archivio parrocchiale
Trecate ha la fortuna di avere anche un ben organizzato archivio parrocchiale, collocato nell’ ufficio del parroco. che conserva molti interessanti documenti a partire da un testo, che porta la data del 1446. E’ un testamento, quello di tal Giovanni Di Leone, che detta le sue disposizioni di ultima volontà. Questo testatore, tra l’altro, dispone, ed è questo il motivo di conservazione del documento nell’archivio parrocchiale, di lasciare molti beni alla Chiesa locale, con l’obbligo da parte di quest’ultima, della celebrazione di messe.
Curiosità particolare: Giovanni Di Leone allega anche il suo albero genealogico e di conseguenza si possono avere molte notizie relative alla sua famiglia e alla sua provenienza. Molto interessante ed unico nel suo genere a livello nazionale è anche il documento testamentario di Zanino De Sassi, con il quale questo trecatese lascia una parte dei suoi beni per garantire la prebenda ad un cappellano, che deve celebtare la messa quotidiana in ricordo del testatore e della sua famiglia. Quando poi nell’800 tutti i beni lasciati alla Chiesa vengono incamerati dall’Ente pubblico di riferimento, in questo caso il Comune di Trecate,l’onere di pagare il cappellano passa al Comune che ancora oggi nella sua pianta organica, unico in tutta Italia, prevede la figura del cappellano comunale. Nell’archivio parrocchiale, tra l’altro, sono presenti documenti che riguardano anche la vita civile della comunità. Un esempio: l’atto pubblico con il quale molti trecatesi si costituiscono in lite contro i Lampugnani Signori di Trecate.
Essendo tra l’altro parte della documentazione presente anche nell’archivio comunale molto interessante è l’esame comparata tra i due documenti per mettere in evidenza gli elementi di coincidenza e quelli eventualmente in contrasto. Un ultimo elemento è da aggiungere: avendo la Chiesa, dopo il Concilio di Trento, impostata una registrazione dei battezzati, l’archivio parrocchiale può essere un utile strumento per le ricerche sulle origini e la presenza delle singole famiglie all’interno della comunità trecatese.
Gli Archivi privati
Accanto ai due più significativi archivi, quello del Comune e quello della Parrocchia, ricordiamo che anche molti privati conservano documenti ed atti che sono molto importanti nella ricostruzione della storia trecatese.
Un posto tutto particolare per importanza e ricchezza di documentazione merita l’Archivio delle Sorelle Ministre della Carità, un ordine religioso costituito a Trecate grazie ad un lascito, quello del nobile Leonardi e grazie all’intuizione profonda, quella del parroco del tempo, don Pietro De Luigi.
L’Archivio permette di consultare documenti che offrono un quadro molto interessante della società a partire dal 1700 secolo della fondazione dell’ordine monastico.
Considerazione conclusiva
Indubbiamente gli archivi hanno una importanza molto particolare: servono a documentare storicamente gli eventi, ma servono anche a capire e cogliere gli aspetti più importanti del nostro presente. La nostra storia vive in noi e nella sostanza dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, insegnarci a camminare, facendo tesoro del passato.
Un’ultima riflessione legata alla comunità trecatese: accanto agli archivi ufficiali, Comune e Parrocchia, esistono moltissimi archivi privati. Sarebbe interessante, tenendo conto anche delle moderne tecnologie, riuscire a creare un centro di documentazione unico, che potrebbe permettere una diffusione più profonda delle informazioni. Sarebbe un grande contributo della crescita culturale della nostra comunità.
Franco Peretti
Docente di storia locale UTE – Trecate