L’anno scorso sono stati 1500 gli studenti coinvolti, provenienti dalle scuole superiori del Piemonte, Liguria, Valle D’Aosta, Emilia Romagna e Toscana. A vincere lo scorso anno è stato il liceo scientifico Galileo Ferraris di Torino, seguito dal Volta di Milano e dal Galileo Galilei di Alessandria. Le squadre vincitrici parteciperanno alla finale nazionale delle «Olimpiadi della Matematica» che quest’anno si svolgeranno in Romania.
Abbiamo intervistato il Professor Franco Pastrone, Ordinario della cattedra di Fisica Matematica – presso la Facoltà di Scienze MFN – Università di Torino e Presidente della Associazione Subalpina Mathesis.
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QUALI SONO LE NOVITÀ DI QUEST’ANNO?
Lo spropositato crescere dei numeri: 50 scuole provenienti da diverse regioni italiane e per la gara libera oltre 1500 iscritti. A causa dell’elevato numero di iscrizioni pervenute e delle misure di sicurezza da rispettare abbiamo dovuto addirittura suddividere la gara del pubblico in due gare indipendenti.
LA MATEMATICA DUNQUE HA SEMPRE GRANDE SUCCESSO, SOPRATTUTTO TRA I GIOVANISSIMI…
Nonostante quello che dicono tanti.
A COSA SERVE LA MATEMATICA?
Serve a uno come me a mantenere una famiglia bisognosa – risponde il professore ridacchiando – Scherzi a parte, serve ovunque, dall’ingegnera alla medicina, all’informatica alle scienze economiche. E poi avere una mentalità matematica insegna a non accettare verità rivelate, ma a dimostrarle. Inoltre chi si laurea in matematica ha meno difficoltà di altri a trovare lavoro. Per esempio matematici e fisici sono spesso preferiti in certi ambienti di lavoro perché rispetto ad altri (gli informatici ad esempio) sono di mentalità più elastica. Basta osservare che al primo anno del corso universitario di matematica le discipline sono così varie che contribuiscono a costruire una mentalità più aperta e pronta ad accettare i cambiamenti.
Il professore non nasconde un certo entusiasmo nel definire questo evento come una grande prova di eccellenza nel panorama scientifico nazionale.
Tanto più – aggiunge – che questa manifestazione è una anticipazione di quello che avverrà tra maggio e giugno allo stage che si svolgerà a Bardonecchia (ex Villaggio Olimpico), dove ci saranno 1400 studenti delle scuole medie superiori, in una full immersion tra scuole di Torino e provincia in quattro turni.
E ci siamo dovuti fermare con le prenotazioni – spiega il professore – potessimo ospitarne di più lo faremmo: ci sono prenotazioni in coda che purtroppo dobbiamo rifiutare per ragioni di spazio.
Lo stage metterà a confronto studenti appassionati di numeri, formule ed equazioni ed è rivolto non solo a studenti ma anche a professori delle classi I , II , III , IV di scuola media superiore. Ideato e organizzato dall’Associazione Subalpina “Mathesis” (sezione Bettazzi) da tempo impegnata, alla guida del professor Franco Pastrone, nella divulgazione della matematica e nel conferire il Premio Peano in importanti eventi di divulgazione scientifica.
Da sinistra: Prof. Albrecht Beutelspacher e Prof. Franco Pastrone
I ragazzi lavoreranno in gruppi di 6 studenti con gli insegnanti, come coordinatori sul materiale predisposto nei fascicoli preparati per ogni classe. Ogni giorno si proporrano problemi e giochi matematici di una certa difficoltà in modo da sollecitare i ragazzi a presentare impostazioni e strategie risolutive particolari e originali in un clima di competizione. Per questa attività ci si avvale in particolare del contributo di alcuni studenti universitari 2018 precedentemente coinvolti nelle attività di allenamento finalizzate alle olimpiadi della matematica. Al termine dei lavori si propone una “caccia al tesoro” sulle tematiche affrontate, con il duplice scopo di verificare le attività svolte e di concludere in modo divertente, valorizzando anche con una premiazione di tutti coloro (singoli o gruppi) che si sono distinti nelle varie fasi dello stage.
Rivolgiamo anche una domanda al nostro collega responsabile dell’Ufficio Stampa dell’Associazione Mathesis, il giornalista e divulgatore scientifico Antonio Lo Campo, che ci ha inviato giorni fa il comunicato stampa dell’evento
Gli chiediamo quanto la matematica sia importante, ad esempio, nei viaggi spaziali. Antonio Lo Campo è infatti corrispondente per LA STAMPA negli incontri con gli eventi legati alle missioni spaziali ASI-ESA-NASA.
La matematica è alla base di molte materie scientifiche. È grazie ai calcoli matematici che si sono basati da sempre gli studi sull’astronomia. Ed è grazie ai calcoli matematici che è possibile definire in dettaglio le traiettorie in cui vengono inserite, e poi viaggiano, i satelliti e le sonde interplanetarie. Così come le traittorie dei razzi vettori, e tutto ciò che viene inserito, in termini di calcoli matematici, nei software dei cervelli elettronici, che guidano i razzi dalla partenza da terra fino allo spazio.
Un esempio lo ha fornito negli anni settanta un grande matematico italiano, il professor Giuseppe Colombo, dell’Università di Padova. È considerato come uno dei maggiori esperti di traiettorie interplanetarie. Fu lui, come consulente NASA, a indicare e illustrare al team della missione Mariner 10, destinata a Venere, che grazie ad alcuni calcoli matematici era possibile indirizzare la sonda verso Mercurio, un pianeta mai visitato da vicino. I suoi calcoli ed equazioni portarono così ai numerosi passaggi di Mariner 10 attorno a Mercurio. E da allora, la NASA lo ha inserito nella Hall of Fame tra i maggiori esperti di missioni interplanetarie del mondo. La missione europea dell’ESA destinata a Mercurio, che partirà il prossimo ottobre, è stata battezzata Bepi Colombo. E lui , per l’appunto, era un matematico.