Psicologia: l’Associazione E.C.O. di Torino compie 20 anni

L’Associazione senza fini di lucro E.C.O. (Epistemologia – Comunicazione – Orientamento), nata a Torino nel 1998, festeggia 20 anni di attività nel miglioramento della qualità della vita delle persone. Nata per venire incontro alle necessità delle persone che avevano bisogno di assistenza dall’area disabili del Comune di Torino, ha iniziato le sue attività con gruppi AMA (Auto Mutuo Aiuto) per famiglie di disabili con lo scopo di fornire sostegno e trovare soluzioni alle difficoltà che queste incontravano nella gestione dei figli.

Per un decennio l’associazione si è occupata di aiutare le persone disabili a trovare lavoro e proprio mentre svolgeva questa attività nel 2008 è cominciata la crisi economica. A partire da quell’anno si è assistito ad un aumento della domanda di sostegno psicologico, ad un minore disponibilità economica a cui è corrisposta da parte dello Stato un taglio alla spesa sanitaria. Proprio per venire incontro a queste nuove esigenze è nato il progetto di Psicoterapia low cost nel 2011, che ha visto nel primo anno solo 2 persone, il secondo una decina e ora da alcuni anni avviamo, ogni anno, circa 130 psicoterapie che durano in media 30 sedute. Nel corso degli anni si è passati da una maggioranza di richieste per disturbi d’ansia ad una maggioranza di richieste per disturbi di personalità e relazionali. Oltre all’ansia e alla tristezza, la terza emozione che disturba di più le persone che si rivolgono ai servizi dell’Associazione E.C.O è la rabbia. Oltre alla psicoterapia sono stati aggiunti negli anni diversi servizi low cost, come la logopedia, le diagnosi dsa, la neuropsicologia, le ripetizioni e l’assistenza agli universitari.

Per festeggiare i 20 anni dell’Associazione E.C.O, è possibile partecipare alle iniziative che si trovano sul programma. Sono tre i momenti principali della festa; il primo è l’apericena, organizzata il 29 settembre alle ore 19 in Via Nizza 151 a Torino presso A.P.R.I. Onlus. Iscrizioni entro venerdì 28. A seguire, alle ore 21, la conferenza “La vita ai tempi di internet” dove si parlerà di cyberbullismo, Amore & Internet, Psicoterapia & internet e Sicurezza in rete. Domenica 30 settembre alle ore 14 vi sarà la conferenza “La depressione post partum”.

I soldi che verranno raccolti durante i festeggiamenti per i 20 anni dell’Associazione E.C.O serviranno a finanziare il progetto “Psicoterapia sospesa” nato sulla falsa riga del caffè sospeso napoletano. Ad oggi hanno usufruito del progetto persone che rientrano nel REI (Reddito di Inclusione), o a bassissimo reddito, lavoratori in gravissima difficoltà economica, bambini di famiglie a basso reddito. Chi accede al progetto ha la possibilità di pagare 10 sedute di psicoterapia solo 100 euro.

 

QUANDO: 29-30 settembre 2018
DOVE: Via Nizza 151 a Torino presso A.P.R.I. Onlus

 

COMAU e PEARSON al festival internazionale della robotica di Pisa con il nuovo progetto didattico e.DO Experience

Comau, in partnership con Pearson, leader mondiale nel settore Education, è sponsor della seconda edizione del Festival Internazionale della Robotica, organizzato a Pisa dal 27 settembre al 3 ottobre, con l’obiettivo di promuovere una riflessione sull’importanza della robotica e delle sue applicazioni tecnologiche in molteplici settori.

Tra questi, il campo della formazione, nel quale Comau e Pearson collaborano attivamente per lo sviluppo di percorsi didattici innovativi sulla trasformazione digitale e l’introduzione della robotica nelle scuole italiane. In particolare, durante l’evento, viene presentato al pubblico “e.DO Experience”, un progetto didattico congiunto che Comau e Pearson rivolgono a docenti e studenti delle scuole primarie e secondarie, e che prevede l’impiego del robot e.DO Comau per l’apprendimento delle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica). Per conoscere più approfonditamente questa iniziativa didattica è possibile partecipare a due distinti seminari, tenuti da Lucia Marchesi (Comau), Giuseppe Daqua (Comau) e Massimiliano Abbritti (Pearson), che si tengono il 28 e il 30 Settembre, dalle 15 alle 16, presso la Sala Conferenze della Stazione Leopolda di Pisa.

e.DO è l’innovativo robot antropomorfo sviluppato da Comau per essere impiegato anche in ambito Education: con un peso di appena 12 kg, una struttura leggera, modulare e open source, è altamente tecnologico, ma con caratteristiche tecniche tali che lo rendono facile da programmare e da utilizzare, tramite tablet, persino dai non esperti di robotica, diventando così un valido compagno di studi per l’apprendimento di materie curricolari.

Per far sì che il campo della robotica diventi sempre più accessibile, e facile da comprendere, per gli studenti che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro, Comau e Pearson hanno lanciato anche il Patentino della Robotica. Si tratta di un percorso formativo già condotto con successo in tutta Italia, riconosciuto dal MIUR come percorso di alternanza scuola-lavoro, che consente di imparare ad usare e a programmare un robot industriale.

A presentare questa offerta formativa sono ancora Lucia Marchesi (Comau) e Massimiliano Abbritti (Pearson), relatori dell’incontro “Formare le competenze del futuro: il patentino della robotica, in programma il 29 settembre, dalle ore 11.00 alle 12.00, anch’esso presso la Sala Conferenze della Stazione Leopolda.

È possibile iscriversi ai seminari di presentazione dei seminari e.DO Experience sul sito.

Per scoprire di più sul Festival Internazionale della Robotica di Pisa,


Pearson

Pearson è l’azienda leader mondiale nel settore educational. E’ presente in 70 Paesi, con oltre 30.000 dipendenti. Le attività coprono tutti gli ambiti del settore, e spaziano dalla realizzazione di libri di testo (cartacei e digitali) e piattaforme per l’apprendimento, alla collaborazione con le Università per la creazione di contenuti formativi ad hoc, alla realizzazione di veri e propri corsi di studio on line e molto altro. E’ partner di numerosi governi e Istituzioni internazionali, tra le quali l’Ocse per la creazione dei test Pisa. In Italia, Pearson è presente in tutto il ciclo formativo, dalla Scuola Primaria all’Università. Nella scuola opera con marchi di grande tradizione, come Paravia e Bruno Mondadori, e copre tutti gli ambiti disciplinari, in molti dei quali è leader; è un editore di riferimento anche nell’Università, dove è presente con best sellers internazionali (con autori come il premio Nobel Paul Krugman, solo per fare un esempio) oltre a realizzare manuali specifici per il mercato italiano. Tanto nella scuola come nell’Università, Pearson si pone l’obiettivo di integrare la didattica tradizionale con sussidi digitali innovativi, che offrano un reale valore aggiunto allo studio e alla ricerca.

Il nuovo direttore generale del CSI Piemonte è Pietro Pacini

Si tratta dell’Ingegnere Pietro Pacini, 54 anni, laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Roma “La Sapienza” e con un Master in Ingegneria delle Telecomunicazioni conseguito al Politecnico di New York. Pacini ha maturato un’ampia e significativa esperienza presso importanti aziende, tra le quali Poste Italiane, dove, a partire da settembre 2010, ha ricoperto diversi incarichi tra i quali Responsabile del Governo delle Tecnologie e Direttore Vendite Pubblica Amministrazione.

Pacini ha iniziato la sua carriera professionale nel 1990 in Telecom Italia, dove ha ricoperto incarichi con crescenti responsabilità, tra cui quello di Amministratore Delegato di Telecontact.

Passato successivamente in Vodafone, ha ricoperto vari ruoli sia nell’ambito Customer Operations sia nelle Vendite, fino a diventare Amministratore Delegato di Vodafone Gestioni e Responsabile Canale Vendite Diretta Consumer.

Il nuovo Direttore Generale entrerà in carica il prossimo 15 ottobre e il suo mandato, di durata quinquennale, sarà innanzi tutto focalizzato sulla realizzazione del nuovo Piano Strategico 2019-2021 approvato dall’Assemblea dei Consorziati lo scorso 16 luglio.

Il processo di selezione è stato affidato ad un’apposita Commissione, nominata dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio, che si è avvalsa del supporto professionale dell’Advisor Spencer Stuart. Effettuata la comparazione dei profili professionali degli oltre 70 Candidati che hanno presentato domanda di partecipazione alla selezione, la Commissione ha stilato una graduatoria ristretta di 8 manager invitati a partecipare ad una successiva fase di colloqui, al termine della quale l’Ing. Pietro Pacini è risultato il candidato più idoneo.

L’Ing. Pietro Pacini subentra al Dott. Ferruccio Ferranti a cui il Consiglio di Amministrazione ha espresso l’apprezzamento e il ringraziamento per aver guidato con saggezza per 5 anni il Consorzio in un periodo di grande trasformazione.

 

Stefano Pigolotti: come lanciare una Startup a Torino

“In un Paese come l’Italia – spiega il Prof. Stefano Pigolotti  – dove le micro e piccole imprese sono la grande maggioranza del tessuto produttivo nazionale, la figura dello startupper è, se possibile, più importante che altrove. Per quanto riguarda i giovani che intendano mettere su impresa, l’aspetto principale è legato all’alto numero di compiti che un imprenditore deve svolgere, resa difficoltosa per il basso numero di persone a cui delegare gli stessi”.

In Piemonte lo sappiamo, Tanto che il Politecnico di Torino ha costituito, ormai da circa 20 anni (1999) l’I3P, il principale incubatore universitario italiano e uno dei maggiori a livello europeo, come più volte certificato dal ranking internazionale UBI Index.

Un punto di vista autorevole quello espresso da Pigolotti, capace di guardare da un’ottica privilegiata il mondo delle imprese di oggi: e spiega che:

La “digital transformation” coinvolgerà sempre più tutti i settori  industriali ed è fondamentale per le nuove imprese innovative che intendano raggiungere il successo. Una startup deve anticipare le esigenze del mercato crescendo con nuovi profili professionali al proprio interno che possono aiutare a gestire la rivoluzione in atto.

 

Quali sono allora le principali difficoltà di chi avvia una startup innovativa? Lo abbiamo chiesto a Stefano Pigolotti,   – che durante gli ultimi anni ha formato  centinaia di giovani imprenditori e startupper – da noi incontrato  a febbraio di quest’anno insieme al Prof. Marco Novarese – docente di economia comportamentale dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale. 

La frase “non ho le persone adeguate a cui poter delegare” – spiega Pigolotti – accantona il problema della delega sublimandolo in uno spazio generico al di fuori del controllo personale, dove la soluzione implicita è quella di un maggiore controllo sull’intera organizzazione aziendale. Il problema si pone maggiormente quando l’impresa è matura, e il ruolo dell’imprenditore dovrebbe passare da quello di sorvegliante di ogni processo produttivo a motore delle spinte evolutive, necessarie per l’espansione aziendale. 

Ma come fare? A Torino il problema di dar vita ad una startup si è reso avvicinabile grazie agli incubatori di impresa del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi di Torino. Un affiancamento ottimale per i giovani imprenditori che non è sufficiente, se pensiamo agli alti fallimenti di impresa. 

Tra le caratteristiche delle neo-imprese vincenti – spiega il docente , stabili e con un futuro roseo davanti a loro, anche se di piccole dimensioni, troviamo:

  • Livello di innovazione sopra la media
  • Elevata focalizzazione sul prodotto
  • Accesso competitivo al mercato globale
  • Forti competenze interne
  • Forte attenzione al cliente, anche in assenza di marketing “tradizionale”
  • Poco turnover dei dipendenti, con la costruzione di una “famiglia aziendale”.

Questi aspetti sono alla base di un’azienda di successo, e il neo-imprenditore deve puntare a ottenere tutti questi aspetti, delegando alle persone competenti gli aspetti che non riesce a seguire personalmente, ma mantenendo sempre un contatto e un confronto diretto.

È bene sottolineare l’importanza del feedback dei clienti, che possono proporre linee evolutive e innovazioni differenti rispetto a quelle promosse dall’azienda stessa. L’innovazione, specialmente in questi ultimi anni di veloce crescita tecnologica, è fondamentale per mantenere l’azienda competitiva, risparmiando risorse che possono essere quindi investite per la realizzazione di nuovi prodotti e di nuovi investimenti, anche e soprattutto di formazione delle persone che lavorano per l’azienda. 

La formazione di un team di lavoro efficace ed efficiente è legata anche alla collaborazione nella gestione dell’azienda stessa. In questo la delega alle persone giuste è fondamentale, per poter far evolvere sia il personale interno all’azienda che l’azienda stessa. Sembra facile, ma tutto ciò richiede un buon lavoro in da parte dell’imprenditore, che deve essere disponibile ad affrontare un evoluzione personale mettendo in atto alcune strategie che prevedono un’evoluzione personale.

Di seguito alcuni consigli di Stefano Pigolotti:

Conoscenza di se stessi

Per diventare persone di successo, è necessario conoscere a fondo i propri punti di forza e i propri limiti. Se non conosciamo noi stessi, è impossibile impostare un percorso che ci aiuti a puntare sui primi e lavorare sui secondi

Passione

La passione è fondamentale, essa ci consente di esprimere al massimo le nostre potenzialità. L’optimum  sarebbe saper trasformare le proprie passioni nel proprio lavoro è la strada principale e più facile per avere successo nel proprio lavoro.

Niente fretta

Di fronte a una scelta importante, specialmente se si tratta di investimenti, la fretta è una pessima consigliera. Valutare attentamente pro e contro consente di fare scelte razionali e ponderate.

Studiare, sempre

Il mercato del lavoro attuale ha al suo centro la formazione continua delle persone. Raggiungere il successo è anche una questione di evoluzione personale e culturale, ed è ugualmente importante formare le persone con le quali si lavora, in modo da creare un team preparato ad affrontare le attività fi ogni giorno. l

Circondarsi di validi collaboratori 

Conoscere e frequentare persone che stimolino la crescita personale e la spinta personale verso il successo è fondamentale, circondarsi di “yes man” sarebbe inutile e controproducente. La followship è un’importante caratteristica nel team-work che garantisce al leader sostegno e stimoli costruttivi in grado di portare l’intero team al raggiungimento dei risultati prefissati.

Cura te stesso

Potrai avere idee di successo, avere intorno le persone giuste, avere fra le mani l’invenzione che cambierà le vite di tutti per i prossimi anni, ma non dimenticare di avere cura di te e della tua immagine, sia fisica che online. Le idee di successo sono strettamente legate a chi le ha, e il personal brandig è fondamentale.

Definisci i tuoi obiettivi

Puntare al successo è facile, raggiungerlo no. Definire obiettivi sostenibili che, un passo alla volta, portino al successo, è parte della strada per ottenerlo.

errori da evitare quando si apre una startup

 

GLI ERRORI DA EVITARE …

Nella seguente infografica, gli errori più frequenti che commettono gli startupper.  Errori dovuti alla sottovalutazione dei problemi, a una visione limitata, a corto raggio.

Come si nota dalla grafica, il primo errore è non avere un team smart e innovativo almeno quanto il fondatore.
Il team di ogni impresa fa di quella una impresa vincente, fa la differenza nella fase di proposizione,  ovvero quando bisogna  trasformare un’idea in un progetto d’impresa strutturato e portarlo al successo.

All’interno della startup bisogna costruire un team multidisciplinare con competenze diversificate e utili  per creare e sviluppare un business. Ad esempio è inutile avere solo progettisti e nessun incaricato al marketing del prodotto: in una impresa i compiti devono esser chiari e separati, anche per evitare sovrapposizioni e incomprensioni.

Nel business plan l’attenzione degli investitori è sempre fortemente focalizzata su questo aspetto. Ma attenzione: è importantissimo che esista sintonia tra i componenti del team, solo così tutti saranno entusiasti di dedicare tempo e sfrzi che di solito nelle startup sono maggiori di quelli in ogni altro incarico: un team capace di infondersi sicurezza ma anche sostenere sacrifici comuni. Come afferma Guy Kawasaki nel suo libro The art of the start 2.0, “Recruit to build, not to fund” ovvero non è sufficiente avere un co-founder solo perché è uno che investe soldi nell’idea di impresa: è importante che condivida la mission di tutto il progetto. Un altro aspetto, ancora sottovalutato nella formazione di un team, è la presenza di persone di genere diverso: una donna ad esempio con una visione cosiddetta soft skill, può portare avanti  interessi della società altrimenti inespressi e fornire  spunti per creare nuovi servizi e obiettivi a medio lungo termine.

UN ESEMPIO DA IMITARE

Jeff Bezos, fondatore di Amazon (attualmente una delle aziende con il fatturato più alto al mondo,  è riuscito nell’intento di modellare  la sua startup portandola da un semplice negozio virtuale di vendita di libri in un colosso della logistica, con una presenza in ogni Paese del mondo. Oggi diventata anche casa di produzione cinematografica è considerato  il nuovo Re Mida, tutto quel che tocca diventa oro, se pensiamo anche alle realtà che Bezos ha incamerato lungo la sua strada, da Whole Foods al Washington Post.  Tra i consigli per giovani startupper, ci sono quelli dei suoi principali collaboratori, come Nadia Shouraboura che con  “non preoccuparsi del denaro” spiega come la qualità del servizio sia la cosa più importante per il successo aziendale. Nel caso di Amazon il mantra si traduce in “spedite tutto il più velocemente possibile; non perdete un singolo ordine”. La maggior parte delle aziende afferma che il cliente è la cosa più importante, ma farà comunque quello che è giusto per l’azienda. Jeff, invece, fa veramente ciò che è giusto per il cliente”.

 

La trasformazione dalla vecchia alla nuova economia non si è ancora conclusa del tutto: alcune professioni sono già obsolete e altre lo saranno nei prossimi anni, sostituite da nuove mansioni legate soprattutto al mondo digitale. Social media manager, Lead generation manager, Storyteller, Data Scientist…  sono queste alcune delle figure già richieste dalle imprese. Oggi all’interno delle aziende mancano ancora alcune di queste professionalità, dovuta al fatto che esiste anche una diffusa ignoranza da parte delle aziende che cercano persone con esperienza sia nel campo di attività specifico sia nel digitale. Professionalità che ancora non esistono e che si possono creare solo utilizzando gli adeguati strumenti formativi. Formazione che si è totalmente trasformata  negli ultimi anni; la formazione “come si faceva una volta”, con il docente in cattedrà in aula e gli studenti dall’altra parte, è destinata a finire. Oggi si studia e si lavora con modalità diverse. Pensiamo ad esempio alla realtà virtuale, che permette di apprendere esperienze in tempo reale, oppure alla formazione esperienziale che, pur non eliminando in toto metodologie e strumenti tradizionali, li utilizza per rendere più solido l’apprendimento aumentando le opportunità di comportamenti tratti dalla  realtà lavorativa, o anche che agli outdoor training, che si svolgono in spazi aperti, nella natura, in luoghi diversi e distanti dalla realtà aziendale. Insomma: un mondo quello delle imprese in continua  ed in esorabile trasformazione.

 

Teatro e Scienza inaugura la mostra “Regine dei Numeri”

La testata scientifica nazionale Gravità Zero, media partner come ogni anno di importanti eventi scientifici nazionali, annuncia che il 26 settembre inizierà presso il  Palazzo della REGIONE PIEMONTE  – Sala Mostre – TORINO – Piazza Castello 165 – piano terra la grande mostra d’arte  “Regine dei Numeri” dedicata a 26 matematiche dall’antichità ai giorni nostri in esposizione 32 opere  di 8 artiste/i contemporanee

“Teatro e Scienza” è un’Associazione Culturale senza scopo di lucro nata a Torino, che opera ormai da anni nello spettacolo dal vivo, in particolare quello di tipo teatral-scientifico.

La mission è quella di produrre e rappresentare spettacoli di Scienza, organizzare festival, rassegne, conferenze, mostre, corsi di formazione e concorsi teatrali.Teatro e Scienza

Ambasciatori della Terza Cultura: intesa non tanto come l’unione delle prime due (quella Umanistica e quella Scientifica) quanto come una visione dall’alto dell’unità della Conoscenza.

Qui la locandina A3 della Mostra

I partecipanti e gli eventi collaterali

Il 26 settembre inizia presso il  Palazzo della REGIONE PIEMONTE  – Sala Mostre – TORINO – Piazza Castello 165 – piano terra la grande mostra d’arte  “Regine dei Numeri” dedicata a 26 matematiche dall’antichità ai giorni nostri in esposizione 32 opere  di 8 artiste/i contemporanee/i

Industria 4.0 e intelligenza artificiale

La quarta rivoluzione industriale avrà un impatto senza precedenti nel mondo delle imprese, in particolar modo per quanto riguarda le aziende con un profilo medio-piccolo.
Un’impresa automatizzata e interconnessa, in pratica una PMI nel contesto dell’Industria 4.0.
Start up, A.I., Big Data e Innovazione. Sono dunque le parole e le sfide del futuro. Ma bisogna affrontarle con consapevolezza e lungimiranza per poter sfruttare al massimo le potenzialità.
Se ne parlerà con Emilio Paolucci – Politecnico di Torino, Simone Maggi – Lanieri Start up, Mario Parenti – GammaDonna, Marco Riva – Open Incet. Modera Raffaele Gallo, consigliere regionale del Piemonte, PD
Durante la serata si potrà sperimentare la tecnologia 360° applicata alla politica.
DATA E ORA
gio 20 settembre 2018
18:00 – 20:00
Ai Rinascimenti Sociali
via Maria Vittoria 38
10123 Torino
Maggiori info qui. Ingresso Libero

Il Politecnico di Torino terzo al mondo per percentuale di occupazione dei suoi laureati

Nuove soddisfazioni per il Politecnico di Torino che si riconferma rispettivamente terzo al mondo per prospettive occupazionali e secondo in Italia per Employer reputation,  con una percentuale del 4% di occupati a un anno dal conseguimento della laurea. Questo quanto confermato dalla prestigiosa classifica internazionale Graduate Employability Rankings 2019, viene stilata ogni anno dal prestigioso istituto britannico QS, uno dei cinque valutati dal ranking sull’occupabilità dei laureati, che quest’anno ha analizzato 500 università in tutto il mondo. 

Nel piazzamento complessivo nel ranking mondiale, il Politecnico di Torino si colloca tra la 121ª e la 130ª posizione. Rientra dunque nel primo quartile delle migliori Università al mondo. L’Ateneo si colloca infatti al 3° posto al mondo  – a poca distanza da Moscow State Institute of International Relations (MGIMO University) e dal Politecnico di Milano –  per l’indicatore Graduate Employment Rate.

I criteri utilizzati sono la reputazione delle università presso i datori di lavoro, le partnership realizzate con le imprese, il successo dei laureati nelle proprie carriere, la presenza delle aziende nel campus e il tasso di occupazione dei laureati a un anno dal titolo. Quest’ultimo indicatore viene calcolato come rapporto tra la percentuale di occupazione dei laureati dell’Ateneo (che si conferma anche quest’anno al 94%) e la media delle università italiane esaminate.

Il futuro del lavoro: sfide e opportunità della digitalizzazione

Ospite: Andrea Glorioso (Digital Officer – Commissione Europea)

Andrea Glorioso
Andrea Glorioso

Gli sviluppi tecnologici, particolarmente nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, stanno
rapidamente e significativamente influenzando la natura, qualità e produttività del lavoro.
L’Europa, come altre regioni del mondo, si trova ad affrontare la sfida di guidare questi cambiamenti per sostenere lo sviluppo economico e al tempo stesso assicurare condizioni di lavoro e di protezione sociale avanzate.

I cambiamenti tecnologici possono potenzialmente creare nuovi posti di lavoro, aumentarne la produttività, e stimolare investimenti e innovazione. Ma questi benefici non sono automatici, né equamente distribuiti. La tentazione di rallentare o persino fermare questi cambiamenti è forte – ma che ciò sia possibile è del tutto opinabile, specie in un contesto globalizzato in cui la competizione con altri paesi è fortissima.

Si tratta dunque di gestire questi cambiamenti e orientarli in direzioni socialmente e politicamente accettabili.
Andrea Glorioso discuterà l’approccio della Commissione Europea per gestire questi cambiamenti epocali, un approccio basato sul “pilastro europeo dei diritti sociali”, su investimenti mirati in ricerca e sviluppo, e sulla cooperazione con le autorità degli Stati Membri e tutti gli attori sociali.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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URL dell’incontro

Segnaliamo inoltre che il dott. Glorioso, il giorno successivo, giovedì 13/09 alle ore 11, terrà un altro talk, sempre al Politecnico, dal titolo: “Il digitale è politico: le tecnologie della comunicazione e dell’informazione tra Obama e Trump. Quale ruolo per l’Europa?

L’università di torino entra nel progetto lofar

Il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino entra a far parte del consorzio italiano che partecipa al progetto LOFAR (LOw Frequency ARray – www.lofar.org), grazie agli investimenti ed al contributo scientifico ottenuti attraverso il coinvolgimento del Consorzio Interuniversitario per la Fisica Spaziale (CIFS) ed agli accordi siglati con il Centro di Competenza sul Calcolo Scientifico del nostro Ateneo (c3s.unito.it).

Oggi UniTO è in grado di fornire alla comunità astronomica italiana un supporto fondamentale attraverso le sue infrastrutture di calcolo per la riduzione dati delle osservazioni LOFAR. L’ingresso nel consorzio LOFAR per il Dipartimento di Fisica implica anche il raggiungimento di uno degli obiettivi prefissati per il suo programma di sviluppo legato al progetto dei Dipartimenti di Eccellenza. Ma questo è solo il primo passo in quanto, grazie al supporto del CIFS e dei suoi partner, come Envisens Technologies, è possibile perseguire l’obiettivo dell’installazione di una stazione LOFAR anche in Piemonte.

LOFAR è un radio osservatorio di nuova generazione con applicazioni interdisciplinari quali ad esempio Geofisica e Agricoltura di precisione e con circa 50 stazioni sparse in Olanda, Germania, Polonia, Regno Unito, Francia, Svezia ed Irlanda, gestito da ASTRON, l’istituto olandese per la radioastronomia e dai suoi partner internazionali che costituiscono l’International LOFAR Telescope (ILT). Nell’Aprile di quest’anno l’Istituto Nazionale di Astrofisica è entrato a far parte dell’ILT e guida un consorzio italiano che realizzerà almeno una stazione in Italia, presso la stazione di Medicina a Bologna.

LOFAR è attualmente il radio osservatorio più sensibile operante alle basse frequenze, dalle decine alle centinaia di MHz, e le sue osservazioni ci permettono di osservare dagli oggetti celesti variabili nella nostra Galassia o in quelle vicine fino ai buchi neri al centro delle galassie lontane e di studiare l’origine dei raggi cosmici e dell’Universo primordiale. Dal punto di vista geofisico le stazioni LOFAR integrate con reti sismiche potranno fornire nuove informazioni per rilevare microterremoti e identificare le sorgenti sismiche che li controllano. Il più grande esperimento, futuro della radioastronomia, è lo Square Kilometer Array (S

KA), un sistema di antenne radio che osservano il cielo simultaneamente, completamente “Big Data driven”. In Europa, il LOFAR è il più grande precursore di SKA.

“La partecipazione a LOFAR è per il nostro Ateneo motivo di orgoglio – dichiara il prof. Francesco Massaro, responsabile del progetto per UniTo – e rappresenta un’opportunità unica, non solo per il Dipartimento di Fisica, ma anche per i Dipartimenti di Scienze della Terra e di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari che avranno accesso a nuove risorse e prospettive di ricerca. Le stazioni di LOFAR permettono infatti di portare avanti ricerca anche nell’ambito della sismologia, della geofisica, creando una rete di monitoraggio microsismico unica nel territorio con molteplici ricadute (geotermia, idrocarburi, rischi naturali) e della agricoltura di alta precisione, della chimica ambientale e della meteorologia.”v

L’ingresso dell’Università di Torino nell’ILT sarà presto accompagnato da una crescita sul piano dell’offerta didattica volta al miglioramento della formazione dei propri studenti, accompagnato da un aggiornamento e un potenziamento delle strutture. L’internazionalizzazione dei dipartimenti coinvolti riveste un ruolo di primaria importanza e determina parte delle strategie di sviluppo e potenziamento di UniTO.

Partecipare alle osservazioni ed all’analisi dei dati LOFAR offre oggi una maggiore visibilità in ambito internazionale e una più elevata probabilità di attrarre talenti stranieri.

Ricerca e innovazione: nasce il Network R2I per l’Italia

Sono stati firmati gli accordi tra l’INFN e i primi BIC, Business Innovation Centre, vale a dire gli incubatori e acceleratori d’impresa che hanno presentato domanda di partecipazione e sono stati selezionati per far parte del Network R2I, Research to Innovation.

Nato per volontà dell’INFN e del CERN, il Network R2I vuole dare supporto alle iniziative di trasferimento tecnologico nel nostro Paese, promuovendo lo sviluppo di prodotti innovativi e servizi, a partire dalle tecnologie di frontiera sviluppate nell’ambito della ricerca fondamentale in fisica delle particelle. Fulcro del progetto è proprio la rete di BIC, gestita dall’INFN, di cui sono già entrati a far parte gli incubatori I3P del Politecnico di Torino, Bioindustry Park di Colleretto Giacosa (Torino), e Cubact dell’Università di Sassari, che ora dovranno individuare, sulla base di un processo di valutazione e selezione, le start up interessate alle tecnologie dell’INFN e del CERN, impegnandosi a fornire supporto attraverso finanziamenti, infrastrutture e consulenza per un valore di 40mila euro.

Stefano Pigolotti, docente formatore, in un articolo da noi pubblicato aveva spiegato l’importanza e il ruolo degli incubatori e gli acceleratori di impresa. Un processo dinamico di sviluppo dell’impresa che mira a:
1) allevare le imprese giovani, aiutandole a crescere e a sopravvivere durante la fase di start-up quando esse sono più vulnerabili;
2) fornire assistenza manageriale diretta, accesso a finanziamenti e ad un insieme di servizi critici di natura manageriale o tecnico-specialistica organizzati ad hoc;
3) fornire alle imprese nascenti spazi modulabili ed espandibili adibiti ad uffici condivisi a canoni flessibili, attrezzature ecc. – tutto sotto lo stesso tetto”.

http://web.quotidianopiemontese.it/piemontealmicroscopio/2018/09/11/stefano-pigolotti-come-lanciare-una-startup-a-torino/#.W5eNMa1aZE4

“L’INFN sviluppa da sempre tecnologie all’avanguardia per i propri esperimenti di fisica fondamentale che ora con il progetto R2I vengono rese disponibili a start up innovative”, spiega Ezio Previtali, presidente del Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico dell’INFN. “La collaborazione tra INFN e CERN garantisce, inoltre, che tutte quelle tecnologie innovative che hanno permesso fondamentali scoperte scientifiche siano ora a disposizione di tutti”.

“I3P ha una lunga e riconosciuta esperienza nel congiungere il settore della ricerca all’industria, fornendo servizi di consulenza e networking alle startup”, spiega Paola Mogliotti, direttrice generale di I3P. “Con l’adesione a R2I, sarà possibile aumentare il raggio d’azione di I3P, lavorando anche su tecnologie di punta sviluppate dal CERN e dall’INFN, e favorendone il trasferimento anche alle PMI”, conclude Mogliotti.

“L’eccellenza delle tecnologie sviluppate dal CERN e dall’INFN – evidenziano Fiorella Altruda, presidente di Bioindustry Park, e l’amministratore delegato Alberta Pasquero – può essere un elemento di sviluppo e vantaggio competitivo per il tessuto imprenditoriale italiano. Come Bioindustry Park siamo fieri di fare parte della rete di strutture incaricate di stimolarne l’adozione”, concludono Altruda e Pasquero.

Per il Rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, “Il CUBACT, una realtà già attiva sul territorio a supporto degli imprenditori e dei ricercatori, acquista una statura internazionale di eccellenza grazie all’INFN e al CERN; una ulteriore grande risorsa per chiunque voglia sviluppare alta tecnologia e una grande opportunità per lo sviluppo della cultura imprenditoriale dei nostri studenti impegnati nel Contamination Lab”.

Questo mese di settembre sarà pubblicato il primo bando cui potranno partecipare le aziende interessate al progetto. Tutte le tecnologie e gli aggiornamenti relativi al bando per le aziende saranno pubblicati sul sito del Trasferimento Tecnologico dell’INFN e dei BIC partecipanti alla rete.