Le Tre Nuvole

Le Tre Nuvole

Via Passo Buole, 176 – Torino

Tel. 347 299 1381

Chiuso la domenica e il lunedì sera

 

VOTO FINALE: 6 1/2

 

ATMOSFERA [VOTO: 6]

Con quell’aria un po’ così, da piola di periferia, Le Tre Nuvole si presentano veraci e senza fronzoli. Qui l’estetica non conta, conta solo la sostanza. Un’unica sala con pochi coperti, arredi spartani, pareti spoglie, giusto qualche mensola e una lavagna. Ci pensano i gestori (mamma in cucina, papà e figlio ai tavoli) a riscaldare l’atmosfera. Ottimo per una rimpatriata con gli amici o per una cena con colleghi senza puzza sotto il naso.

CUCINA [VOTO: 6 1/2]

Cucina solidamente casalinga, materie prime fresche, porzioni da abbuffata. Le Tre Nuvole è un posto per palati semplici e stomaci capienti. Il giovedì è dedicato alle serate a tema (paella e sangria, bruschetta a volontà, tutto melanzane, tutto cozze, tutto alici, giro pasta, tutto carciofi, tutto funghi porcini…). Venerdì e sabato, invece, solo pesce. Ed è forse la soluzione migliore per apprezzarne la cucina. Accanto ai grandi classici (cozze alla marinara, l’ottimo e leggero fritto misto, l’abbondante grigliata con spada, gamberoni e orata), qualche piatto più sfizioso come le cappesante gratinate (buona l’impanatura!), i tortelloni all’aragosta con salsa ai carciofi (ottimi nonostante l’abbondanza di burro), i gamberi al brandy, la deliziosa insalata duchessa (patate, salmone, olive e cipolla di tropea). A sorpresa spuntano le conchiglie di gamberetti in salsa aurora, che nei ristoranti à la page non trovi più da decenni. Dessert trascurabili, vino bianco sfuso dignitoso.

STAFF [VOTO: 7]

Servizio veloce, staff dai modi spicci, simpatico, appassionato, loquace.

PREZZI [VOTO: 6/7]

30 euro per il menu di pesce (4 antipasti, 1 primo, 1 secondo, dolce, acqua, vino e caffè) sono un buon investimento. Alla carta si spende qualcosina di più.

PIATTO FORTE

All’unanimità, gli agnolotti con ripieno di aragosta.

PIATTO DEBOLE

I dessert meriterebbero maggiore impegno per uscire dalla banalità dello strudel, della coppa di fragole, della torta al limone.

TOILETTE [VOTO: 6]

Essenziale come tutto il resto.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Qualche guizzo gastronomico non guasterebbe, anche solo una portata o due che lascino davvero il segno.

Ristorante La Piola

?
La Piola di Piazza Rebaudengo

Ristorante La Piola

Piazza Conti di Rebaudengo, 7 – Torino

Tel. 011 2050315 – 393 4723384

 

VOTO FINALE: 6 ½

 

ATMOSFERA [VOTO: 6 ½ ]

Oh basta là! Chi l’avrebbe mai detto che un anonimo porticato di piazza Rebaudengo, a cinque minuti dall’imbocco dell’autostrada per Milano, potesse ospitare un ristorantino che su Tripadvisor vanta un gradimento da far morire d’invidia il Cambio? Ma, soprattutto, chi avrebbe mai pensato di trovare un angolo di Piemonte verace in un quartiere multietnico? Il locale si sviluppa su due livelli più seminterrato, i colori sono forti, gli arredi retrò, ma l’insieme risulta discretamente gradevole.

CUCINA [VOTO: 6/7]

Menu “gnanca a parlene”. Arrivi, ti siedi e, tempo trenta secondi, il titolare fa sfilare sotto il tuo naso gli antipasti della casa. L’impronta è piemontese, come per il resto delle portate. La qualità non manca, la creatività andrebbe invece coltivata: in una tranquilla serata estiva, la proposta più ardita è l’aspic (a dirla tutta, sarebbe ardita se indossassimo ancora le felpe della Best Company o i jeans Americanino). Il resto scorre via tra una frittata di zucchine e un’insalata di prosciutto e sedano, tra un tomino con salsa di acciughe e i peperoni scottati. Tutto buono, per carità, ma non al punto da lasciare il segno. I due primi del giorno (trofie al pesto con fagiolini e patate e tajarin con acciughe, pomodorini e capperi) sono abbondanti e ben cucinati. Anche i dolci sono due di numero (bavarese e torta al cocco). Caffè preparato con la classica Moka. Buon barbera della casa.

STAFF [VOTO: 7]

Preparatevi ad un “one man show” e portatevi un vocabolario piemontese-italiano. Munsiù Mario (un simpatico ragazzone originario di Fossano) gestisce la piola con piglio e affabilità. E parla (parecchio) quasi sempre in dialetto.

PREZZI [VOTO: 6]

In assenza di una carta, i prezzi sono una sorpresa. 25 euro a testa per una degustazione di antipasti, un primo e un barbera della casa? “Esageruma nen” (per dirla alla Mario).

PIATTO FORTE

I tajarin sono fatti a mano dalla mamma del titolare e si sente. In più, sono ben conditi.

PIATTO DEBOLE

I dessert meriterebbero maggiore varietà e fantasia.

TOILETTE [VOTO: 5]

Bagno piuttosto grezzo con servizi alla turca. Sapone per le mani non pervenuto.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Anche scritto a mano su una carta da formaggio, il menu con portate e prezzi non dovrebbe mancare mai.

Da Cianci Piola Caffe

Da Cianci Piola Caffe
Largo 4 Marzo 9/b, 10122
Tel. 388 8767003

 
VOTO FINALE: 7+

 

ATMOSFERA [VOTO: 8]

Atmosfera rilassata, pop, spartana, in uno degli angoli più suggestivi di Torino, a due passi dal Duomo. Sempre affollata e rumorosa, Cianci attira il turista in infradito e il fighetto con le Hogan, la comitiva di universitari dal rutto libero e la coppietta. Chi cerca intimità e servizio impeccabile si diriga altrove. Il locale è un buco con arredi rustici e una Mole Antonelliana capovolta appesa al soffitto. D’inverno i tavolini debordano su una veranda riscaldata con stufe a fungo, mentre d’estate si allargano fino ad occupare una larga fetta della piazza. Si consiglia la prenotazione, sempre che qualcuno risponda al telefono. Altrimenti, prepararsi a una lunga anticamera.

CUCINA [VOTO: 7]

Nonostante i ritmi forsennati, la cucina riesce a sfornare a getto continuo piatti invitanti, senza orpelli ma realizzati con ingredienti di qualità. Il menu di impronta piemontese è limitato a pochi piatti. Gli antipasti sono un must: tomini, acciughe al verde, vitello tonnato, flan di verdure, carne cruda, gâteau di patate, giardiniera di verdure e altre prelibatezze locali. Per il primo, la scelta è in genere tra i tajarin e le chicche, da condire con i sughi del giorno (salsiccia zucca e radicchio, ciapinabò porri e gorgonzola, ragù di agnello…). Nelle serate più fredde non manca la pasta e fagioli. Chi preferisce il secondo trova proposte veraci come il coniglio o l’agnello con le patate, la trippa con i ceci, lo stracotto con purea. Per finire in dolcezza, si consigliano la sostanziosa coppa con ricotta mantecata, nocciola, uvetta e cioccolato o la fresca coppa Cianci a base di panna, cioccolato e biscotto, con le fragole d’estate e con il torroncino d’inverno. Non male anche i classici (tiramisù, bonet, panna cotta, bavarese).

STAFF [VOTO: 5]

Servizio sciatto e distratto, affidato a personale giovane non sempre all’altezza di gestire l’allegro caos che regna nel locale. I clienti vengono talvolta trattati in maniera sbrigativa o addirittura rimbalzati senza tante scuse. Da Cianci sanno di poterselo permettere: per ogni cliente perso, ce ne sono altri dieci in coda. È la loro fortuna, ma anche il loro limite.

PREZZI [VOTO: 9]

Il posto ideale per soddisfare il palato con un budget ridotto. Con un antipasto misto, un piatto principale, un dolce, acqua e vino sfuso, si resta sotto i 20 euro a testa. Nel centro storico, un rapporto qualità-prezzo tra i migliori.

PIATTO FORTE

Il mix di antipasti è una girandola di sapori locali da non perdere.

PIATTO DEBOLE

Chi ama il tiramisù con il biscotto ben imbevuto di caffè, qui rimarrà deluso.

TOILETTE [VOTO: 6]

Disordinata ma dignitosa.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Una maggiore cura del cliente, a cominciare dal momento della prenotazione.