Ad accogliere il visitatore è un letto intorno al quale sono sospese in aria tegole, mattoni, pietre, frammenti di legno e altre macerie, che paiono il frutto di un’esplosione bellica. Come quella che ha lacerato il Kosovo, Paese natale di Petrit Halilaj (1986), vincitore della seconda edizione del Mario Merz Prize e ora ospite fino al 3 febbraio alla Fondazione Merz con la personale intitolata «Shkrepëtima». Petrit Halilaj vive e lavora tra Germania, Kosovo e Italia, si è formato all’Accademia di Belle Arti di Brera, e nel 2013 ha rappresentato il suo Paese alla Biennale di Venezia. Nelle sue opere si intrecciano la storia e la memoria personale a quelle della sua comunità, come nell’installazione «Abetare», una scuola elementare kosovara ricostruita con tanto di banchi e graffiti, con cui l’artista ha vinto il Mario Merz Price. Leggi tutto “Petrit Halilaj: “Scintille” balcaniche alla Fondazione Merz”