Sodalizio di titani: Uri Caine e Paolo Fresu al Folkclub

Due dei più grandi musicisti jazz contemporanei si incontrano giovedì 21 novembre al Folkclub per uno dei concerti più importanti della stagione. La tromba lirica e sognante di Paolo Fresu, con il suo timbro malinconico e onirico, si sposa a meraviglia con il pianismo di Uri Caine, fatto di mille citazioni, dalla canzone americana, al blues, dal jazz più mainstream all’avanguardia fino alla musica classica, genere che Uri Caine ha riveduto e corretto secondo i suoi parametri personali.

I due, conosciutisi nel 2002 a Berchidda al festival curato da Paolo Fresu, dopo una serie di concerti nell’estate 2006 hanno pubblicato l’album Things e successivamente Think, dimostrando quanto sia possibile rinnovare alcune tra le pagine più famose del jazz, tra ammalianti ballad e invenzioni ritmiche che rendono il loro incontro musicale un evento assolutamente da non perdere.
Uri Caine è uno degli architetti più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista, che compone in modo originale ripartendo dal passato prossimo del grande jazz come da quello più remoto della musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura e humour.

Nato a Philadelphia nel 1956 in una colta famiglia della borghesia ebraica, Uri Caine ha saputo portare alle estreme conseguenze l’estetica meticcia del jazz, intrecciandolo con la musica klezmer e l’elettronica ma soprattutto attraverso prodigiose riletture del repertorio classico. La commistione di jazz e classica non è certo una novità ma l’approccio di Uri Caine è particolarmente originale: non soltanto la reinterpretazione della musica di grandi compositori del passato quali Mahler, Bach, Beethoven o Vivaldi, ma una vera e propria riscrittura, che attualizza quella musica e la adegua al contesto moderno in cui viene eseguita. Dal suo trasferimento a New York nel 1985, Uri Caine ha pubblicato più di 30 album e collezionato innumerevoli e prestigiose collaborazioni con protagonisti del jazz e della musica classica internazionali, nonché una nomination ai Grammy nel 2009 con l’album Othello Syndrome, un lavoro di variazioni liberamente tratte dalla partitura di Giuseppe Verdi. Nel 2003 ha diretto la sezione Musica della Biennale di Venezia. La sua discografia, ampia e ricca di opere importanti, alcune riconosciute come pietre miliari, viene indicata come snodo fondamentale della storia musicale contemporanea. Sonic Boom, in duo con Han Bennink, e Rhapsody in Blue, con il suo ensemble di New York, sono i titoli delle incisioni più recenti.

Paolo Fresu si diploma in tromba nel 1984 presso il Conservatorio di Cagliari. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, musicista pluripremiato, ha registrato oltre 300 dischi di cui oltre cinquanta a proprio nome e altri con collaborazioni internazionali, lavorando spesso in progetti ‘misti’ di jazz-musica e etnica, world music, musica contemporanea, musica leggera, musica antica, ecc. Vive tra Parigi, Bologna e la Sardegna e dirige l’Associazione Culturale Time In Jazz a Berchidda con la quale organizza dal 1988 l’omonimo prestigioso Festival Internazionale. Il suo presente più attuale lo vede attivo in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (Mare Nostrum) e in diverse nuove avventure con nuovi importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Gianluca Petrella, Manu Katché, Eivind Aarset, Dave Douglas. Dentro al suono del suo strumento c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole naturalmente nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l’enorme e inesauribile passione che lo sorregge da sempre.

http://www.folkclub.it

http://www.paolofresu.it
http://www.uricaine.com

Emanuele Rebuffini