La settimana musicale torinese offre due imperdibili concerti: giovedì 24 ottobre il Teatro Colosseo torna ad ospitare lo smisurato talento del cantautore irpino Vinicio Capossela, che presenta l’undicesimo disco della sua multiforme carriera, «Ballate per uomini e bestie», che si è aggiudicato la Targa Tenco; mentre venerdì 25 ottobre Eric Andersen, uno dei più importanti cantautori americani, è atteso sul palco del Folkclub accompagnato dalla mitica violinista Scarlet Rivera.
«Ballate per uomini e bestie» è un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro balordo presente, travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. Un affresco di uomini e animali, un bestiario di allegorie tra miti e riti ancestrali, fiabe e ballate contadine.
«Un viaggio nella terra in un momento in cui uomini e bestie non si distinguono nemmeno nel genere umano. Una cantata tra le creature che inizia dalle pitture rupestri e arriva all’evo medio prossimo e venturo attraverso un bestiario di varia umanità. Danze macabre al tempo della peste, nuove e antiche tentazioni, santi e inquisizioni nel rogo digitale».
Vinicio Capossela proporrà dal vivo un canzoniere che, evocando un medioevo fantastico – fatto di bestie estinte, cavalieri erranti, sirene che diventano ballerine, Marajà corruttori di innocenti, storie di rose e di fate e di santi – mette in mostra le similitudini e il senso di attualità che lo legano profondamente alle cronache dell’oggi, ai poveri cristi della nostra umanità. «Una mareggiata di poveri cristi che non rinunciano a essere uomini vivi. Ovunque protetti nella metamorfosi continua e incessante che è la vita e che non lascia intatti uomini, bestie, natura e animali. Nemmeno in teatro».
Alle creature che popolano l’ultimo album del cantautore si uniranno come in una danza i personaggi e le storie di alcuni dei suoi grandi successi in un viaggio nel nostro presente, nelle fratture e nelle malattie del nostro mondo, alla ricerca di possibili cure.
Ad accompagnare Vinicio Capossela sul palco ci saranno Alessandro Asso Stefana (chitarre), Niccolò Fornabaio (batteria), Andrea Lamacchia (contrabbasso), Raffaele Tiseo (violino) e Giovannangelo De Gennaro (viella e aulofoni).
Si preannuncia una serata da non perdere quella di venerdì 25 ottobre al FolkClub. Una grande occasione per ascoltare uno dei grandissimi del Greenwich Village, uno di coloro – per dirla con le parole del poeta Allen Ginsberg – che tentarono di mettere la grande arte in un juke-box. Insieme a una manciata di giganti come Joan Baez, Bob Dylan, Phil Ochs e Dave Van Ronk, Eric Andersen è infatti uno dei veri fondatori della figura del cantautore moderno, uno di coloro che all’inizio degli anni Sessanta si innamorarono delle canzoni popolari e tradizionali americane, riproponendole o componendone di nuove su quello stile, con argomenti spesso così legati all’attualità da assumere in breve una valenza politica. Il primo album di questo “straordinario autore di ballate” (Bob Dylan) è del 1965, «Today is the highway» un vero capolavoro di cantautorato intimista, ma è con il disco successivo «About Changes and things» del 1966, che Andersen entra nell’Olimpo dei grandi: è questo il disco che contiene «Thirsty Boots», brano-manifesto del cantautorato americano e uno degli inni del Movimento per i Diritti Civili americano, inciso negli anni a seguire da decine e decine di artisti. Da allora la produzione dell’artista è stata costante e sempre di alto livello qualitativo: da «Blue River» (1973) a «You can’t relive the past» (1999), con la partecipazione di Lou Reed a «Beat Avenue» (2001) fino a «Shadow and Light of Albert Camus» (2015), registrato insieme a Michele Gazich.
Ad accompagnare Eric Andersen sul palco del FolkClub sarà Scarlet Rivera, straordinaria violinista e compositrice statunitense che fra il 1975 e il 1976 ha partecipato alla tournée della Rolling Thunder Revue di Bob Dylan con il quale ha anche inciso l’album «Desire», fortemente caratterizzato dal suono del suo violino gitano. Con loro, anche la voce della vocalist Inge Andersen e le eleganti percussioni della canadese Cheryl Prashker, per molti anni con la celtic band Runa.
Emanuele Rebuffini