A Chieri “LA MATERIA PARLA”: 18 artisti tra scultura e architetture

Cinque suggestivi spazi espositivi dove le sculture e le installazioni di 18 artisti fanno dialogare le architetture di Chieri con l’arte contemporanea. Curata da Monica Trigona, «LA MATERIA PARLA. Sculture d’autore in dialogo con la città» è una mostra diffusa che fino al 7 gennaio coinvolge la Cappella dell’Oratorio di San Filippo Neri (la cappella è parte del complesso che ospitò il Seminario dove si formò di Giovanni Bosco, ora tornata agli splendori originali grazie ad un recente restauro, i sagrati delle chiese di San Filippo e di San Bernardino, la Cappella dell’Ospizio di Carità (Giovanni XXIII) e l’Imbiancheria del Vajro.

Proprio nella Cappella di San Filippo si può ammirare il maestoso portale in acciaio inox realizzato da Salvatore Astore, collocato al posto dell’altare come a indicarne la «sacralità».

Maria Lai «Presepio», riproduzione bronzea, 1956-2015 Collezione privata

Spiega la curatrice: «L’esposizione si propone di indagare certe produzioni plastiche, originali e personalissime, che dagli anni Ottanta del secolo scorso sino ai giorni nostri hanno concorso allo sviluppo della multiforme espressione contemporanea attribuendo grande importanza all’elemento profondo e primario che è sostanza del proprio linguaggio: LA MATERIA. L’artista, infatti, è andato ad assumere atteggiamenti sempre più radicali nei suoi confronti: talora si piega alle sue forze interne condizionando forme e superfici delle opere, talora gioca con le sue caratteristiche intrinseche praticando differenti aggregazioni e giustapposizioni, talvolta ne stravolge la natura provocando interessanti slittamenti di senso e spiazzamenti percettivi».

Paolo Grassino, «Senza nome», 2021, cemento e stoffe. Cortesia dell’artista e della Galleria Umberto Benappi, Torino

Due opere sono antecedenti al quarantennio preso in considerazione, una nel giardino dell’Imbiancheria del Vajro, realizzata da Umberto Mastroianni, l’altra di Maria Lai nella Cappella dell’Ospizio di Carità che attraverso le loro ricerche trasversali hanno aperto idealmente la strada alle sperimentazioni più ardite. Umberto Mastroianni, considerato il successore di Umberto Boccioni per il suo palpitante plasticismo di derivazione futurista, è rappresentato da una scultura bronzea degli anni Sessanta dalle caratteristiche informali.

Di Maria Lai è esposto un Presepio in bronzo, opera di rigorosa essenzialità, con due figure umane semplificate, quasi geometrizzate, che evocano i contadini della Barbagia, sua terra d’origine, e che dialogano con la scultura tessile di juta riciclata della giovane svedese Diana Orving che, sospesa nella volta, ricorda una placenta e di conseguenza il legame tra madre e figlio, omaggiando sia i lavori tessili della Lai sia la Fiber art di cui Chieri è “capitale”.

Diana Orving, Becoming, 2022, diversi tipi di juta. Cortesia di Tempesta Gallery, Milano

Negli spazi esterni dell’Imbiancheria del Vajro ci si imbatte in un artista dall’indiscussa originalità, Aldo Mondino. La sua ricerca provocatoria è stata d’ispirazione per molti creativi delle generazioni successive. Le due sculture in bronzo, “Lobby Star” e “Faccia di bronzo”, di fine anni Ottanta, strappano un sorriso già a partire dai loro titoli, l’esplicito rapporto che le lega alle loro forme e la consueta ironia con cui l’artista tocca temi religiosi. Qui troviamo anche i quattro gessi di Giacinto Cerone, le figure antropomorfe e ibride di Domenico Borrelli e le teste in cemento di Paolo Grassino.

Domenico Borrelli, «Memore – per abitarsi», 2016-2020, gruppo scultoreo, resina. Cortesia dell’artista e della Galleria Umberto Benappi, Torino 2

Sul sagrato della Chiesa di San Bernardino svetta l’opera di Theo Gallino, installazione ambientale composta da vasi in terracotta, cumuli di mattoni e steli in ferro su cui volteggiano dei grandi pollini. Il risultato di questa visione è comunemente un sentimento di tacito rispetto nei confronti della natura delicata e caparbia che germoglia ovunque e a dispetto dell’opera umana.

Questi i 18 artisti coinvolti nella mostra: Salvatore Astore, Stefano Bonzano, Domenico Borrelli, Umberto Cavenago, Giacinto Cerone, Carlo D’Oria, Piero Fogliati, Theo Gallino, Gabriele Garbolino Rù, Paolo Grassino, Maria Lai, Umberto Mastroianni, Marco Mazzucconi, Aldo Mondino, Diana Orving, Carlo Pasini, Antonio Riello e Silvano Tessarollo.

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