Il Dracula 3D di Argento a Torino

Chi segue anche il mio blog personale sa che ho un contenzioso aperto con Dario Argento riguardo al suo Dracula 3D.

Lo incontrai il giorno dopo le prime voci che parlavano di un possibile Dracula 3D da lui diretto e mi smentì categoricamente ogni coinvolgimento.

Lo incontrai nuovamente pochi giorni dopo l’annuncio che invece il film si sarebbe fatto e mi spiegò che nel frattempo erano cambiate un po’ di cose.

Ora, forse per alleviare un po’ la mia pena, Argento ha deciso che il suo Dracula 3D sarà girato in gran parte proprio a Torino, che da decenni è ormai il suo set preferito.
Le riprese dovrebbero inziare a metà maggio e cercherò di comunicarvi dove sarà possibile incrociare il set del maestro dell’horror all’italiana.

Nota a margine.
Vero che gli ultimi film di Argento non sono stato grossi successi ed hanno avuto anche pesanti critiche, ma non posso negare che un Dracula girato da lui mi spinga counque ad aspettarmi qualcosa di interessante, magari di diverso.
e c’è innegabile curiosità anche per l’utilizzo del 3D visto che il regista ha ritardato la realizzazione del film proprio in attesa di acquisire competenze (e tecnici) sulla nuova tecnologia.

Noi credevamo Nastro d’Argento 2011

Così sarà Noi credevamo di Mario Martone il film vincitore del Nastro d’Argento 2011.

L’annuncio è stato dato con grande anticipo e addirittura prima che vengano comunicate le cinquine in nomination.

Le motivazioni del premio sono inevitabilmente condivisibili

non solo come film caso in controtendenza nell’anno della commedia, ma per il valore e l’impegno che esprime, oltre il cinema, in un passaggio storico centrale nella vita della Repubblica Italiana, a 150 anni dall’Unità del Paese

Il premio a Martone mi fa innegabilmente piacere per la qualità del film, per la qualità del regista e per l’importanza storica che la pellicola ha già assuntoin così breve tempo.
Strana storia distributiva quella di Noi Credevamo, passato a Venezia, uscito in sala, poi perso, poi tornato in sala ed ora protagonista di decine di singoli eventi legati all’Unità d’Italia in giro per il paese.
E dei 150 anni dell’unità è ormai diventato il film simbolo.

Contento anche perchè (come tanti altri negli ultimi anni) Noi credevamo è stato girato in buona parte in Piemonte e a Torino.

James Franco tra Michele Coppola e Mara Carfagna

Impossibile non dire due parole sulla decisione della giunta Cota di togliere al GLBT il patrocinio ed il logo regionale.

Se vi siete persi le puntate precedenti il riassunto è che l’assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele Coppola (che come sapete è anche il candidato sindaco del PDL) ha annunciato di voler togliere il patrocinio al Festival GLBT – Da Sodoma ad Hollywood.

A parte il ritardo della decisione che costringerà gli organizzatori a ristampare il materiale promozionale presumibilmente già pronto, visto che il Festival inizia il 28 aprile, rimane l’illogicità di una scelta che va contro ogni principio di immagine e di ritorno economico.

Mi spiego.
Il Festival in questione è alla sua ventiseiesima edizione ed è il principale evento cinematografico a tematica omosessuale d’Europa… mica ciccioli!
Ogni anno porta in città un bel numero di persone con tutto quella che questo vuol dire dal punto di vista del ritorno economico.

Se poi date uno sguardo al programma di quest’anno vi accorgerete che è davvero di livello mondiale, basti citare la presenza di James Franco, candidato come migliore attore e presentatore agli Oscar appena conclusi.

Ovvio quindi che la scelta di Coppola sia una scelta ideologica da parte di chi non vede positivamente la presenza di un festival che parla di sconcezze quali l’amore tra due uomini, quello tra due donne o anche (ho idea) la sola esistenza di persone dotate dalla natura di entrambi i sessi.

Detto questo (niente di nuovo, me ne rendo conto) dubito che l’intervento di Mara Carfagna in qualità di ministro delle pari opportunità possa servire a risolvere qualcosa.
Del resto la bella ministra ha al momento altri… di carattere personale di cui occuparsi.

I nuovi 11 progetti del Torino Film Lab

Una delle cose più interessanti delle ultime edizioni del Torino Film Festival è il Torino Film Lab.

Si tratta di un laboratorio che appoggia un gruppo di registi selezionati nella realizzazione del loro primo (o al massimo secondo) lungometraggio.
Quello che mi piace del progetto è che rende il TFF non solo figo perchè ci sono sempre bei film ma anche estremamente utile per far nascere e crescere nuovi nomi con buoni progetti.
Non solo quindi una mostra del cinema (come Venezia), per nulla una passerella (come Roma) ma sempre più uno strumento che serve a scoprire nuovi talenti per il mondo del cinema.

La lunga introduzione per dirvi che il Torino Film Lab ha scelto gli undici progetti che parteciperanno alle varie fasi del prossimo programma Framework.

Dal 28 aprile al 3 maggio e dal 25 al 29 novembre registi e sceneggiatori saranno a Torino per un doppio workshop.
E durante il Torino Film Festival 29 i progetti realizzati verranno pèresentati alla platea di 120 produttori che abitualmente affollano il festival (senza dimenticare il TFL Production Awards).

Insomma una grandissima occasione per i seguenti progetti.

“The Fungi” – Óscar Ruiz Navia (Colombia)
“Touch Me Not” – Adina Pintilie (Romania)
“The Last Land” – Pablo Lamar (Paraguay)
“Underground Fragrance” – Song Peng Fei (Cina)
“?Beirut, I Love You” – Zena el Khalil (Libano) e Gigi Roccati (Italia)
“?Mr Kaplan” – Álvaro Brechner (Uruguay/Spagna)
“?Deadweight” – Axel Koenzen (Germania)
“?Romanian Spring” – Anca Miruna Lazarescu (Romania)
“?Adama” – Julien Lilti e Simon Rouby (Francia)
“Mercuriales” – Vernier Virgilio (Francia)
“?Historia del miedo” – Naishtat Benjamin (Argentina)

Somigliate a Ficarra o Picone? Tocca a voi

Pensavo che un blog come questo potrebbe fare anche la sua parte nel segnalare qualcosa di utile.
Voglio dire… si parla di cinema, in Piemonte (dove di cinema se ne fa parecchio) ed allora non mi sembra una cattiva idea segnalarvi i casting che mi capitano sottomano.

Quello di oggi è curioso perchè si cercano non tanto attori quanto sosia, e nello specifico sosia di Ficarra e Picone.

Il duo comico, famoso per Zelig ma con alle spalle già un paio di film di discreto successo, tornerà a girare a Torino questa estate (6 giugno – 9 agosto le date previste per le riprese).
E la Tramp Limited s.r.l. società di produzione che sta realizzando il film, è alla ricerca di controfigure per i due attori.

Ora, siccome dubito vi chiederanno di buttarvi da un’auto in corsa o di volare già da un palazzo in costruzione, forse è il caso di provarci.

Quindi se assomigliate a Salvo Ficarra o a Valentino Picone non vi rimane che inviare due foto (primo piano e figura intera), i vostri dati fisici (altezza, peso, taglia) e i vostri recapiti telefonici alla mail torinofilmcasting chiocciolina gmail.com e poi aspettare che vi chiamino.

Oh… se assomigliate ad Ale e Franz lasciate perdere, sono altri due!

Perchè Cabiria

Con tutti i blog di cinema che ci sono in giro – vi chiederete – c’era proprio bisogno di un altro spazio dedicato alla settima arte?

Per di più uno spazio all’interno di un quotidiano online, di un quotidiano locale… cosa potrà dare di più o di diverso questo mio nuovo arrivo?

La risposta è da cercare proprio in quel “locale”.
Su queste pagine infatti troverete notizie, eventi, appuntamenti legati al cinema in Piemonte, con ovvia e particolare attenzione a quanto (molto) succede a Torino.

E da parlare ne avremo parecchio se pensiamo al gran numero di produzioni che vengono ormai da anni realizzate nella nostra regione, al gran lavoro della Film Commission, ai mille appuntamenti creati dal Museo Nazionale del Cinema e da tante altre associazioni meritevoli del territorio, ai festival (numerosi e apprezzati).
Insomma avremo di che divertirci e sto pensando ad alcune rubriche fisse su temi ben definiti… ma i particolari li scopriremo strada facendo.

Ed ecco quindi che nasce Cabiria, titolo che ci è sembrato molto rappresentativo sia del mondo del cinema in assoluto sia (soprattutto) del cinema torinese per l’enorme importanza a livello mondiale e storico che ebbe il film di Giovanni Pastrone titolato da Gabriele Dannunzio.

Quindi mettetevi comodi, buio in sala e andiamo a incominciare.

…e spegnete quei cellulari!!!

(credits photo: Corsi Michele)