Il post che leggerete qui sotto (e che parte subito sotto l’immagine) è stato scritto da Rocco Riccio, che ha partecipato all’incontro di cui sotto e mi ha chiesto di pubblicare alcune sue riflessioni.
Siccome lo stimo, lo faccio volentieri.
Il testo è un po’ lungo… mettetevi comodi!
Il cinema dei fasti, si sa, è andato. Forse non è mai esistito, o forse, si usano parole troppo grosse per definire le epoche in cui viviamo. Ebbene. Qualunque cosa si pensi sullo stato del cinema, sul cinema italiano, sulla cultura italiana, ecc, ecc, il sistema cinema, e soprattutto Torino, anzi, la Film Commission Torino-Piemonte, assieme a Film Investimenti Piemonte (FIP) e in collaborazione con FinPiemonte e Confindustria ce l’hanno messa tutta per dimostrare come il cinema, il sistema cinema, l’industria cinema, e i vari attori coinvolti nella realizzazione e nella diffusione di un film, quali società di produzione, fondi di sostegno pubblici, investitori privati, distributori, banche, microcrediti, possano ancora vantare una vitalità eccezionale, e un vantaggio economico per chi investe sul cinema.
E’ frutto del workshop New Business? Show Business, svoltosi Martedì 19 Aprile presso il CinePorto, in via Cagliari. C’erano le istituzioni, locali e nazionali, c’erano i rappresentanti di banche, c’erano i produttori e le produzioni italiane, c’era una platea “ingiaccata” e interessata. Perché si parlava di soldi e nella fattispecie, senza inalberarsi in economicismi complessi, di un esperimento, unico in Europa, della cosiddetta “tax credit” esterna, sul modello di sostegno per lo sport che vige dagli anni 60. Trattasi di associazione di partecipazione finanziaria ad un progetto filmico da parte di aziende che decidono di investire dei soldi, fino ad un limite di 2,5 milioni di euro, e fino al 49% del budget del film. Principale discriminante: non far parte del cinema. I film si aprono dunque, al di là dei famosi Product Placement, a veri e propri finanziamenti da parte di privati che in cambio di una spartizione di utili successivi del film, investono di capitale utile e fondamentale per la realizzazione del film.
E’ stato il caso dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, This must be a place, in concorso al prossimo Festival di Cannes, che ha visto la partecipazione del microcredito Intesa Sanpaolo, oltre che a produzionissime come Medusa, Lucky Red e Indigo Film. E’ il caso di alcuni film di prossima produzione, che in questa sede, si aprivano al mercato degli investitori piemontesi.
Leggi tutto “No Business? No Movie”