Il programma del GLBT Film Festival

Proviamo a lasciare da parte le polemiche delle settimane scorse e ad addentrarci nella ventiseiesima edizione del GLBT – Da Sodoma ad Hollywood.

Perchè il festival diretto per la ventiseiesima volta (si, tutte!) da Giovanni Minerba ci presenta ancora una volta roba davvero interessante.

I titoli in concorso saranno ancora una volta da scoprire, ma se continuate a seguirmi l’idea è quella di raccontarveli man mano che verranno proiettati (ancora non so con che modalità).

Le curiosità sono ovviamente anche tra i film fuori concorso.
Per esempio è molto atteso The Clerk’s tale, corto diretto dal nominato Oscar James Franco, presente anche con Masculinity and me.

Personalmente mi attira anche la sezione Binari, con otto film da otto paesi diversi.

E non dimentichiamo i programmi speciali che vanno dal focus sull’Iran, a quello (tristemente attuale) sull’omofobia, all’omaggio a Veruschka.

Poi (direi quasi ovviamente) c’è la sezione dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia con pellicole che hanno fatto la storia del nostro paese.

Si comincia il 28 aprile all’UCI del Lingotto con la serata inaugurale per poi spostarsi al Massimo per il resto della durata del Festival.

Se volete scoprire qualche curiosità in più vi invito a seguire mercoledì prossimo, il 20 aprile, la puntata de La Corazzata Cotionkin, programma web-radiofonico, perchè avremo ospite Giovanni Minerba e ci faremo raccontare qualche curiosità in più.
Ah… se avete domande per il direttore potete fin da subito lasciarle sulla pagina facebook della Corazzata.

Ragazzi e ragazze per Romanzo di una strage

L’estate torinese è piena zeppa di appuntamenti cinematografici, nel senso che saranno diversi i set presenti in città, al punto che bisognerà fare attenzione a non pestarsi i piedi.

Tra questi uno dei più affascinanti e importanti sarà senza dubbio quello diretto da Marco Tullio Giordana che torna a Torino per girare Romanzo di una strage.
Nel film si racconterà una delle pagine più nere della nostra storia, la strage di Piazza Fontana.

Non si hanno ancora notizie certe sul cast dei protagonisti, ma nel frattempo si sta svolgendo il casting per gli attori di contorno.
E c’è spazio per farsi avanti.

In particolare si cercano un ragazzo e una ragazza di 13 o 14 anni (o che comunque li dimostrino).
Attenzione però, perchè il film è ambientato nel 1969 e quindi e necessario che i ragazzi non abbiano piercing e siano disposti a farsi acconciare con tagli un po’ datati.

Si cercano anche bambine di 7 o 8 anni con capelli neri e lunghi.

Per tutti gli aspiranti attori è necessario inviare una mail con foto intera e primo piano (oltre a tutti i dati) a film.romanzodiunastrage chiocciola gmail.com

Il Dracula 3D di Argento a Torino

Chi segue anche il mio blog personale sa che ho un contenzioso aperto con Dario Argento riguardo al suo Dracula 3D.

Lo incontrai il giorno dopo le prime voci che parlavano di un possibile Dracula 3D da lui diretto e mi smentì categoricamente ogni coinvolgimento.

Lo incontrai nuovamente pochi giorni dopo l’annuncio che invece il film si sarebbe fatto e mi spiegò che nel frattempo erano cambiate un po’ di cose.

Ora, forse per alleviare un po’ la mia pena, Argento ha deciso che il suo Dracula 3D sarà girato in gran parte proprio a Torino, che da decenni è ormai il suo set preferito.
Le riprese dovrebbero inziare a metà maggio e cercherò di comunicarvi dove sarà possibile incrociare il set del maestro dell’horror all’italiana.

Nota a margine.
Vero che gli ultimi film di Argento non sono stato grossi successi ed hanno avuto anche pesanti critiche, ma non posso negare che un Dracula girato da lui mi spinga counque ad aspettarmi qualcosa di interessante, magari di diverso.
e c’è innegabile curiosità anche per l’utilizzo del 3D visto che il regista ha ritardato la realizzazione del film proprio in attesa di acquisire competenze (e tecnici) sulla nuova tecnologia.

Noi credevamo Nastro d’Argento 2011

Così sarà Noi credevamo di Mario Martone il film vincitore del Nastro d’Argento 2011.

L’annuncio è stato dato con grande anticipo e addirittura prima che vengano comunicate le cinquine in nomination.

Le motivazioni del premio sono inevitabilmente condivisibili

non solo come film caso in controtendenza nell’anno della commedia, ma per il valore e l’impegno che esprime, oltre il cinema, in un passaggio storico centrale nella vita della Repubblica Italiana, a 150 anni dall’Unità del Paese

Il premio a Martone mi fa innegabilmente piacere per la qualità del film, per la qualità del regista e per l’importanza storica che la pellicola ha già assuntoin così breve tempo.
Strana storia distributiva quella di Noi Credevamo, passato a Venezia, uscito in sala, poi perso, poi tornato in sala ed ora protagonista di decine di singoli eventi legati all’Unità d’Italia in giro per il paese.
E dei 150 anni dell’unità è ormai diventato il film simbolo.

Contento anche perchè (come tanti altri negli ultimi anni) Noi credevamo è stato girato in buona parte in Piemonte e a Torino.

L’eroe dei due mondi per i bambini

Come sapete sono tantissime le attività legate ad Esperienza 150 che riguardano il cinema.
Alcune di queste sono espressamente dedicate ai bambini.

In particolare sabato e domenica prossima i bambini con le loro famiglie potranno conoscere la figura di Garibaldi grazie ad AiaceSottodiciotto Film Festival.

Il mezzo che avvicinerà due mondi così lontani sarà invece L’eroe dei due mondi, splendido cartone animato di Guido Manuli del 1994.
Ma alle OGR non ci sarà solo modo di guardare la proiezione del film, l’evento prevede un percorso decisamente più articolato.

Qui di seguito il comunicato per capirci qualcosa in più.

Aiace e Sottodiciotto Filmfestival partecipano a Esperienza Italia 150° che, puntando sui giovani, protagonisti del futuro del Paese, offre loro un ricco programma di iniziative speciali all’interno del calendario quotidiano di attività ospitate nell’apposita area di duemila metri quadrati denominata Spazio Scuole alle OGR-Officine Grandi Riparazioni.
In quest’ambito, Aiace e Sottodiciotto propongono una serie di laboratori studiati ad hoc sul Risorgimento nel cinema italiano, rivolti, oltre che alle scuole, anche alle famiglie (sabato 9 aprile alle ore 14 e alle 15.30, e domenica 10 aprile alle ore 11, alle 14 e alle 15.30), e in specifico ai più piccoli che potranno avvicinarsi in modo divertente alla figura e alle imprese di uno dei principali protagonisti dell’Unità d’Italia, Garibaldi, attraverso il film d’animazione L’eroe dei due mondi di Guido Manuli.

Programma:
laboratorio per le famiglie
L’eroe dei due mondi. Garibaldi visto attraverso gli occhi dei bambini
Il laboratorio consente ai bambini di avvicinarsi in modo divertente alla figura e alle imprese di uno dei principali protagonisti dell’Unità d’Italia. Durante l’incontro si proporranno e si commenteranno, coinvolgendo i bambini, alcuni dei brani più significativi del film d’animazione L’eroe dei due mondi di Guido Manuli (Italia 1994). I partecipanti all’attività rivivranno le emozioni provate da Piccolo, il protagonista del film, nel conoscere personalmente Giuseppe Garibaldi.

Per orari e modalità di partecipazione conviene rifarsi al sito dell’Aiace.

James Franco tra Michele Coppola e Mara Carfagna

Impossibile non dire due parole sulla decisione della giunta Cota di togliere al GLBT il patrocinio ed il logo regionale.

Se vi siete persi le puntate precedenti il riassunto è che l’assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele Coppola (che come sapete è anche il candidato sindaco del PDL) ha annunciato di voler togliere il patrocinio al Festival GLBT – Da Sodoma ad Hollywood.

A parte il ritardo della decisione che costringerà gli organizzatori a ristampare il materiale promozionale presumibilmente già pronto, visto che il Festival inizia il 28 aprile, rimane l’illogicità di una scelta che va contro ogni principio di immagine e di ritorno economico.

Mi spiego.
Il Festival in questione è alla sua ventiseiesima edizione ed è il principale evento cinematografico a tematica omosessuale d’Europa… mica ciccioli!
Ogni anno porta in città un bel numero di persone con tutto quella che questo vuol dire dal punto di vista del ritorno economico.

Se poi date uno sguardo al programma di quest’anno vi accorgerete che è davvero di livello mondiale, basti citare la presenza di James Franco, candidato come migliore attore e presentatore agli Oscar appena conclusi.

Ovvio quindi che la scelta di Coppola sia una scelta ideologica da parte di chi non vede positivamente la presenza di un festival che parla di sconcezze quali l’amore tra due uomini, quello tra due donne o anche (ho idea) la sola esistenza di persone dotate dalla natura di entrambi i sessi.

Detto questo (niente di nuovo, me ne rendo conto) dubito che l’intervento di Mara Carfagna in qualità di ministro delle pari opportunità possa servire a risolvere qualcosa.
Del resto la bella ministra ha al momento altri… di carattere personale di cui occuparsi.

I nuovi 11 progetti del Torino Film Lab

Una delle cose più interessanti delle ultime edizioni del Torino Film Festival è il Torino Film Lab.

Si tratta di un laboratorio che appoggia un gruppo di registi selezionati nella realizzazione del loro primo (o al massimo secondo) lungometraggio.
Quello che mi piace del progetto è che rende il TFF non solo figo perchè ci sono sempre bei film ma anche estremamente utile per far nascere e crescere nuovi nomi con buoni progetti.
Non solo quindi una mostra del cinema (come Venezia), per nulla una passerella (come Roma) ma sempre più uno strumento che serve a scoprire nuovi talenti per il mondo del cinema.

La lunga introduzione per dirvi che il Torino Film Lab ha scelto gli undici progetti che parteciperanno alle varie fasi del prossimo programma Framework.

Dal 28 aprile al 3 maggio e dal 25 al 29 novembre registi e sceneggiatori saranno a Torino per un doppio workshop.
E durante il Torino Film Festival 29 i progetti realizzati verranno pèresentati alla platea di 120 produttori che abitualmente affollano il festival (senza dimenticare il TFL Production Awards).

Insomma una grandissima occasione per i seguenti progetti.

“The Fungi” – Óscar Ruiz Navia (Colombia)
“Touch Me Not” – Adina Pintilie (Romania)
“The Last Land” – Pablo Lamar (Paraguay)
“Underground Fragrance” – Song Peng Fei (Cina)
“?Beirut, I Love You” – Zena el Khalil (Libano) e Gigi Roccati (Italia)
“?Mr Kaplan” – Álvaro Brechner (Uruguay/Spagna)
“?Deadweight” – Axel Koenzen (Germania)
“?Romanian Spring” – Anca Miruna Lazarescu (Romania)
“?Adama” – Julien Lilti e Simon Rouby (Francia)
“Mercuriales” – Vernier Virgilio (Francia)
“?Historia del miedo” – Naishtat Benjamin (Argentina)

John McCracken sulle strade della California

Poi non venite a dirmi che a Torino la cultura non riesce a fare sistema.
Dovrebbe farlo di più, può darsi, ma che proprio non ci riesca mi sembra una balla bella e buona (cacofonico ma efficace!).

Al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli c’è in queste settimane una bella personale di John McCracken, artista californiano che ha portato il minimalismo alle sue espressioni più estreme.
La manica lunga del Castello è in questi giorni piena di blocchi di legno, lastre, colonne, forma molto minime, molto pulite ed essenziali.

Può piacere o meno (a me piace) ma non è questo il punto.

Il punto è che in contemporane al cinema Massimo (la sala del Museo Nazionale del Cinema) c’è una interessante rassegna che risponde al nome affascinante di Sulle strade della California.
L’obiettivo è di mostrare prodotti filmici che servano a comprendere meglio quel territorio, la sua gente ma soprattutto i suoi spazi ed il pensiero che si muove su quelle strade.
Il tutto per poter comprendere meglio l’arte di McCracken.

La rassegna (1-13 aprile) prevede dieci titoli di notevole spessore.
Si va dai conosciutissimi Il laureato di Mike Nichols, Pulp Fiction di Quentin Tarantino, Somewhere di Sofia Coppola ad alcuni gioiellini come Vivere e morire a Los Angeles di Bill Friedkin, Breezy di Clint Eastwood e The brown bunny di Vincent Gallo.
Ma forse le cose più interessanti sono quelle meno conosciute, in particolare una serie di docu-film come The cool school di Morgan Neville che racconta la scena artistica di LA negli anni 50 e 60, oppure When You’re strange, in cui Tom Di Cillo racconta l’intera parabola dei Doors.
E molto mi stuzzica anche Night tide di Curtis Harrington che non conosco ed è presentato come un piccolo horror sulle mutazioni.

Trovate comunque il programma completo sul numero di aprile de La rivista del cinema.

Somigliate a Ficarra o Picone? Tocca a voi

Pensavo che un blog come questo potrebbe fare anche la sua parte nel segnalare qualcosa di utile.
Voglio dire… si parla di cinema, in Piemonte (dove di cinema se ne fa parecchio) ed allora non mi sembra una cattiva idea segnalarvi i casting che mi capitano sottomano.

Quello di oggi è curioso perchè si cercano non tanto attori quanto sosia, e nello specifico sosia di Ficarra e Picone.

Il duo comico, famoso per Zelig ma con alle spalle già un paio di film di discreto successo, tornerà a girare a Torino questa estate (6 giugno – 9 agosto le date previste per le riprese).
E la Tramp Limited s.r.l. società di produzione che sta realizzando il film, è alla ricerca di controfigure per i due attori.

Ora, siccome dubito vi chiederanno di buttarvi da un’auto in corsa o di volare già da un palazzo in costruzione, forse è il caso di provarci.

Quindi se assomigliate a Salvo Ficarra o a Valentino Picone non vi rimane che inviare due foto (primo piano e figura intera), i vostri dati fisici (altezza, peso, taglia) e i vostri recapiti telefonici alla mail torinofilmcasting chiocciolina gmail.com e poi aspettare che vi chiamino.

Oh… se assomigliate ad Ale e Franz lasciate perdere, sono altri due!

ActingOut – piccoli produttori crescono

Cinema e video a Torino non sono (ovviamente e per fortuna) solo grandi produzioni.
Ci sono una bella serie di iniziative più o meno piccole, con tanta voglia (e spesso l’innegabile merito) di crescere.

Tra queste metto senza dubbio ActingOut, che possiamo definire in tanti modi ma è innegabilmente un gruppo di persone che “fanno cose”. E nello spcifico pubblicano un Magazine, organizzano eventi e da qualche tempo, grazie ad ActingOut Prod producono anche (e soprattutto) video… in gran quantità e di ottimo livello.

Ho fatto qualche domanda a Tommaso Caroni, che di ActingOut è il pensatore originario, e questo è quello che mi ha risposto.

1. A giugno compie 5 anni l’idea originaria di ActingOut, che sul sito è rappresentata dall’immagine di un foglio di carta da te firmato che è il manifesto del progetto. Come nasce il desiderio di far nascere ActingOut?

Acting Out è nato cinque anni fa’per necessità. L’idea originaria non era tanto di creare un gruppo di lavoro con cui realizzare progetti, ma di formare una redazione in grado di misurare la temperatura culturale della città, andando a sopperire a quelle che io ritenevo ingiustizie mediatiche. Il nostro obbiettivo era promuovere realtà artistiche di qualità che non trovavano il giusto spazio nell’ambito del panorama culturale cittadino e spazio sui maggiori mezzi di informazione. 5 anni fa facebook in Italia era agli inizi e non c’erano molti modi, a parte quelli più isitituzionali, per avere una adeguata programmazione cittadina. Abbiamo così deciso di pubblicare un magazione mensile cartaceo, stampato in bianco e nero, con una sua fortissima identità che è riuscita in 5 anni a creare oltre che un bacino di pubblico affezionato anche un gruppo di lavoro che ha proseguito la collaborazione anche in altri ambiti.

2. In 5 anni di cose ne succedono un sacco. Come è cambiato Acting Out in questo tempo?

Acting Out nel 2008 è passato su internet mantendendo una sua anima cartacea (sono previsti numeri cartacei speciali, in occasioni particolari) al sito Actingoutmag.com.
Oltre a questo Acting out è diventato anche un associazione che si occupa dell’organizzazione di eventi multimediali, di didattica di cinema nelle scuole della provincia di torino e di produzioni video di vario tipo.
E’ nato a novembre dello scorso anno ActingOut Prod una nuova area dell’associazione che realizza videoclip, documentari, spot, cortometraggi e video istituzionali per realtà sul territorio.

3. In che modo questi 5 anni hanno portato alla nascita di questi nuovi progetti?

Il gruppo di lavoro è sempre stato solido, e occupandomi io di video da diverso tempo, ho coinvolto nella realizzazione per esempio dei contenuti multimediali del magazine online, e negli eventi di proiezione organizzati, persone con cui già collaboravo al di fuori del progetto acting. In questo modo acting è diventato un punto di riferimento e il passaggio a ufficializzare la nascita di una nuova realtà video è stato un passo naturale.
Ora insieme a Luca Vigliani (regista, operatore e montatore) Rocco Riccio (regista e montatore) e Federico Torres (direttore della fotografia) lavoriamo quotidiamente a progetti nostri e produzioni video commissionate da terzi.

4. Chiudiamo ovviamente con le prospettive future. Dove vuole arrivare, cosa vuole diventare Acting Out da grande?

Diciamo che Acting Out vuole crescere prima ancora di diventare grande. Il magazine continua a uscire regolarmente ogni mese, mantendendo il suo scopo primario di promozione di giovani realtà artistiche torinesi, e la redazione lavora sempre con lo stesso spirito costruttivo. Acting Out Prod vuole continuare a farsi conoscere e a realizzare bei lavori. Il futuro penso che sia nelle nostre mani, sta a noi continuare a lavorare bene e trovare sempre maggiori consensi con le produzioni che realizziamo.

Il modo migliore per chiudere il post mi sembra quello di mostrarvi il nuovissimo showreel con le produzioni di ActingOut Prod, che peraltro mi sembra dia l’idea della qualità dei progetti realizzati.

SHOWREEL from ACTING OUT on Vimeo.