Ambra Angiolini e John Turturro (con Ficarra e Picone)

Lo so, ho messo nel titolo del post quattro nomi che i più faticheranno ad accettare in un unico discorso.
Il fatto è che pare proprio dovrete farvene una ragione ed accettare l’idea di leggerli tutti quanti insieme.

Pare infatti che il misterioso contatto avverrà proprio sotto la Mole e per merito della coppia comica siciliana.

Abbiamo già iniziato a parlare del film che Ficarra e Picone gireranno a Torino questa estate (film che non ha ancora un nome) ed ora iniziano ad arrivare le prime indiscrezioni sul cast.

Ufficializzata la presenza di Ambra Angiolini, viaggia ancora sui binari dell’ipotesi quella di John Turturro.
L’attore e regista americano ha un gran rapporto con l’Italia e soprattutto con Torino, dove ha vissuto diversi mesi durante la preparazione dello spettacolo teatrale Fiabe italiane (produzione Teatro Stabile)
L’ipotesi non è quindi campata in aria, anche se non saprei dirvi quali siano i rapporti con i due siciliani di Zelig.
Certo è che la sua presenza sarebbe un tocco di qualità e di grande promozione per il lancio del film.

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In 13 a tavola

Tra le produzioni impegnate in questi giorni sul territorio regionale c’è un progetto che mi sembra particolarmente interessante.

Sto parlando de I 13 per la regia di Riccardo Mazzone.
La produzione PancreasFilm ci riporta agli anni dell’unità d’Italia, tra congiure, intrighi e tentativi di accordarsi politicamente.
Ma tutto ciò è solo lo sfondo per una vicenda che è in realtà un vero e proprio thriller.

Questa la trama.

Torino, 1859. In una villa alcune persone della borghesia moderata dello stato sabaudo si riunisce per prendere decisioni chiave sul futuro del Paese. Il Piemonte è il cuore pulsante di una rivoluzione che opera alla corte di Vittorio Emanuele II, sotto la guida politica e diplomatica di Cavour. Banchieri, industriali, medici, intellettuali, riuniti nella fastosa villa, stabiliscono alleanze e muovono pedine sullo scacchiere europeo. Ognuno di loro ha intenti, scopi e interessi differenti, ma tutti sembrano accomunati da un rinnovato spirito patriottico. Ma non appena i commensali si siedono a tavola per la cena, nella villa irrompe un gruppo armato rivoluzionario di stampo socialista. I terroristi informano i 13 commensali che sotto il tavolo è stato piazzato un ordigno esplosivo, che si innescherà non appena qualcuno si alzerà dal tavolo. Quella che doveva essere una cena per tracciare il destino di un Paese, diventa una lotta per la sopravvivenza individuale.

E ditemi se non è un soggetto che lascia presagire il meglio.

Nella splendida foto di Stefano Druetta il tavolo centro della vicenda.

 

Il programma del GLBT Film Festival

Proviamo a lasciare da parte le polemiche delle settimane scorse e ad addentrarci nella ventiseiesima edizione del GLBT – Da Sodoma ad Hollywood.

Perchè il festival diretto per la ventiseiesima volta (si, tutte!) da Giovanni Minerba ci presenta ancora una volta roba davvero interessante.

I titoli in concorso saranno ancora una volta da scoprire, ma se continuate a seguirmi l’idea è quella di raccontarveli man mano che verranno proiettati (ancora non so con che modalità).

Le curiosità sono ovviamente anche tra i film fuori concorso.
Per esempio è molto atteso The Clerk’s tale, corto diretto dal nominato Oscar James Franco, presente anche con Masculinity and me.

Personalmente mi attira anche la sezione Binari, con otto film da otto paesi diversi.

E non dimentichiamo i programmi speciali che vanno dal focus sull’Iran, a quello (tristemente attuale) sull’omofobia, all’omaggio a Veruschka.

Poi (direi quasi ovviamente) c’è la sezione dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia con pellicole che hanno fatto la storia del nostro paese.

Si comincia il 28 aprile all’UCI del Lingotto con la serata inaugurale per poi spostarsi al Massimo per il resto della durata del Festival.

Se volete scoprire qualche curiosità in più vi invito a seguire mercoledì prossimo, il 20 aprile, la puntata de La Corazzata Cotionkin, programma web-radiofonico, perchè avremo ospite Giovanni Minerba e ci faremo raccontare qualche curiosità in più.
Ah… se avete domande per il direttore potete fin da subito lasciarle sulla pagina facebook della Corazzata.

Ragazzi e ragazze per Romanzo di una strage

L’estate torinese è piena zeppa di appuntamenti cinematografici, nel senso che saranno diversi i set presenti in città, al punto che bisognerà fare attenzione a non pestarsi i piedi.

Tra questi uno dei più affascinanti e importanti sarà senza dubbio quello diretto da Marco Tullio Giordana che torna a Torino per girare Romanzo di una strage.
Nel film si racconterà una delle pagine più nere della nostra storia, la strage di Piazza Fontana.

Non si hanno ancora notizie certe sul cast dei protagonisti, ma nel frattempo si sta svolgendo il casting per gli attori di contorno.
E c’è spazio per farsi avanti.

In particolare si cercano un ragazzo e una ragazza di 13 o 14 anni (o che comunque li dimostrino).
Attenzione però, perchè il film è ambientato nel 1969 e quindi e necessario che i ragazzi non abbiano piercing e siano disposti a farsi acconciare con tagli un po’ datati.

Si cercano anche bambine di 7 o 8 anni con capelli neri e lunghi.

Per tutti gli aspiranti attori è necessario inviare una mail con foto intera e primo piano (oltre a tutti i dati) a film.romanzodiunastrage chiocciola gmail.com

Il Dracula 3D di Argento a Torino

Chi segue anche il mio blog personale sa che ho un contenzioso aperto con Dario Argento riguardo al suo Dracula 3D.

Lo incontrai il giorno dopo le prime voci che parlavano di un possibile Dracula 3D da lui diretto e mi smentì categoricamente ogni coinvolgimento.

Lo incontrai nuovamente pochi giorni dopo l’annuncio che invece il film si sarebbe fatto e mi spiegò che nel frattempo erano cambiate un po’ di cose.

Ora, forse per alleviare un po’ la mia pena, Argento ha deciso che il suo Dracula 3D sarà girato in gran parte proprio a Torino, che da decenni è ormai il suo set preferito.
Le riprese dovrebbero inziare a metà maggio e cercherò di comunicarvi dove sarà possibile incrociare il set del maestro dell’horror all’italiana.

Nota a margine.
Vero che gli ultimi film di Argento non sono stato grossi successi ed hanno avuto anche pesanti critiche, ma non posso negare che un Dracula girato da lui mi spinga counque ad aspettarmi qualcosa di interessante, magari di diverso.
e c’è innegabile curiosità anche per l’utilizzo del 3D visto che il regista ha ritardato la realizzazione del film proprio in attesa di acquisire competenze (e tecnici) sulla nuova tecnologia.

Noi credevamo Nastro d’Argento 2011

Così sarà Noi credevamo di Mario Martone il film vincitore del Nastro d’Argento 2011.

L’annuncio è stato dato con grande anticipo e addirittura prima che vengano comunicate le cinquine in nomination.

Le motivazioni del premio sono inevitabilmente condivisibili

non solo come film caso in controtendenza nell’anno della commedia, ma per il valore e l’impegno che esprime, oltre il cinema, in un passaggio storico centrale nella vita della Repubblica Italiana, a 150 anni dall’Unità del Paese

Il premio a Martone mi fa innegabilmente piacere per la qualità del film, per la qualità del regista e per l’importanza storica che la pellicola ha già assuntoin così breve tempo.
Strana storia distributiva quella di Noi Credevamo, passato a Venezia, uscito in sala, poi perso, poi tornato in sala ed ora protagonista di decine di singoli eventi legati all’Unità d’Italia in giro per il paese.
E dei 150 anni dell’unità è ormai diventato il film simbolo.

Contento anche perchè (come tanti altri negli ultimi anni) Noi credevamo è stato girato in buona parte in Piemonte e a Torino.

L’eroe dei due mondi per i bambini

Come sapete sono tantissime le attività legate ad Esperienza 150 che riguardano il cinema.
Alcune di queste sono espressamente dedicate ai bambini.

In particolare sabato e domenica prossima i bambini con le loro famiglie potranno conoscere la figura di Garibaldi grazie ad AiaceSottodiciotto Film Festival.

Il mezzo che avvicinerà due mondi così lontani sarà invece L’eroe dei due mondi, splendido cartone animato di Guido Manuli del 1994.
Ma alle OGR non ci sarà solo modo di guardare la proiezione del film, l’evento prevede un percorso decisamente più articolato.

Qui di seguito il comunicato per capirci qualcosa in più.

Aiace e Sottodiciotto Filmfestival partecipano a Esperienza Italia 150° che, puntando sui giovani, protagonisti del futuro del Paese, offre loro un ricco programma di iniziative speciali all’interno del calendario quotidiano di attività ospitate nell’apposita area di duemila metri quadrati denominata Spazio Scuole alle OGR-Officine Grandi Riparazioni.
In quest’ambito, Aiace e Sottodiciotto propongono una serie di laboratori studiati ad hoc sul Risorgimento nel cinema italiano, rivolti, oltre che alle scuole, anche alle famiglie (sabato 9 aprile alle ore 14 e alle 15.30, e domenica 10 aprile alle ore 11, alle 14 e alle 15.30), e in specifico ai più piccoli che potranno avvicinarsi in modo divertente alla figura e alle imprese di uno dei principali protagonisti dell’Unità d’Italia, Garibaldi, attraverso il film d’animazione L’eroe dei due mondi di Guido Manuli.

Programma:
laboratorio per le famiglie
L’eroe dei due mondi. Garibaldi visto attraverso gli occhi dei bambini
Il laboratorio consente ai bambini di avvicinarsi in modo divertente alla figura e alle imprese di uno dei principali protagonisti dell’Unità d’Italia. Durante l’incontro si proporranno e si commenteranno, coinvolgendo i bambini, alcuni dei brani più significativi del film d’animazione L’eroe dei due mondi di Guido Manuli (Italia 1994). I partecipanti all’attività rivivranno le emozioni provate da Piccolo, il protagonista del film, nel conoscere personalmente Giuseppe Garibaldi.

Per orari e modalità di partecipazione conviene rifarsi al sito dell’Aiace.

James Franco tra Michele Coppola e Mara Carfagna

Impossibile non dire due parole sulla decisione della giunta Cota di togliere al GLBT il patrocinio ed il logo regionale.

Se vi siete persi le puntate precedenti il riassunto è che l’assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele Coppola (che come sapete è anche il candidato sindaco del PDL) ha annunciato di voler togliere il patrocinio al Festival GLBT – Da Sodoma ad Hollywood.

A parte il ritardo della decisione che costringerà gli organizzatori a ristampare il materiale promozionale presumibilmente già pronto, visto che il Festival inizia il 28 aprile, rimane l’illogicità di una scelta che va contro ogni principio di immagine e di ritorno economico.

Mi spiego.
Il Festival in questione è alla sua ventiseiesima edizione ed è il principale evento cinematografico a tematica omosessuale d’Europa… mica ciccioli!
Ogni anno porta in città un bel numero di persone con tutto quella che questo vuol dire dal punto di vista del ritorno economico.

Se poi date uno sguardo al programma di quest’anno vi accorgerete che è davvero di livello mondiale, basti citare la presenza di James Franco, candidato come migliore attore e presentatore agli Oscar appena conclusi.

Ovvio quindi che la scelta di Coppola sia una scelta ideologica da parte di chi non vede positivamente la presenza di un festival che parla di sconcezze quali l’amore tra due uomini, quello tra due donne o anche (ho idea) la sola esistenza di persone dotate dalla natura di entrambi i sessi.

Detto questo (niente di nuovo, me ne rendo conto) dubito che l’intervento di Mara Carfagna in qualità di ministro delle pari opportunità possa servire a risolvere qualcosa.
Del resto la bella ministra ha al momento altri… di carattere personale di cui occuparsi.

I nuovi 11 progetti del Torino Film Lab

Una delle cose più interessanti delle ultime edizioni del Torino Film Festival è il Torino Film Lab.

Si tratta di un laboratorio che appoggia un gruppo di registi selezionati nella realizzazione del loro primo (o al massimo secondo) lungometraggio.
Quello che mi piace del progetto è che rende il TFF non solo figo perchè ci sono sempre bei film ma anche estremamente utile per far nascere e crescere nuovi nomi con buoni progetti.
Non solo quindi una mostra del cinema (come Venezia), per nulla una passerella (come Roma) ma sempre più uno strumento che serve a scoprire nuovi talenti per il mondo del cinema.

La lunga introduzione per dirvi che il Torino Film Lab ha scelto gli undici progetti che parteciperanno alle varie fasi del prossimo programma Framework.

Dal 28 aprile al 3 maggio e dal 25 al 29 novembre registi e sceneggiatori saranno a Torino per un doppio workshop.
E durante il Torino Film Festival 29 i progetti realizzati verranno pèresentati alla platea di 120 produttori che abitualmente affollano il festival (senza dimenticare il TFL Production Awards).

Insomma una grandissima occasione per i seguenti progetti.

“The Fungi” – Óscar Ruiz Navia (Colombia)
“Touch Me Not” – Adina Pintilie (Romania)
“The Last Land” – Pablo Lamar (Paraguay)
“Underground Fragrance” – Song Peng Fei (Cina)
“?Beirut, I Love You” – Zena el Khalil (Libano) e Gigi Roccati (Italia)
“?Mr Kaplan” – Álvaro Brechner (Uruguay/Spagna)
“?Deadweight” – Axel Koenzen (Germania)
“?Romanian Spring” – Anca Miruna Lazarescu (Romania)
“?Adama” – Julien Lilti e Simon Rouby (Francia)
“Mercuriales” – Vernier Virgilio (Francia)
“?Historia del miedo” – Naishtat Benjamin (Argentina)

John McCracken sulle strade della California

Poi non venite a dirmi che a Torino la cultura non riesce a fare sistema.
Dovrebbe farlo di più, può darsi, ma che proprio non ci riesca mi sembra una balla bella e buona (cacofonico ma efficace!).

Al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli c’è in queste settimane una bella personale di John McCracken, artista californiano che ha portato il minimalismo alle sue espressioni più estreme.
La manica lunga del Castello è in questi giorni piena di blocchi di legno, lastre, colonne, forma molto minime, molto pulite ed essenziali.

Può piacere o meno (a me piace) ma non è questo il punto.

Il punto è che in contemporane al cinema Massimo (la sala del Museo Nazionale del Cinema) c’è una interessante rassegna che risponde al nome affascinante di Sulle strade della California.
L’obiettivo è di mostrare prodotti filmici che servano a comprendere meglio quel territorio, la sua gente ma soprattutto i suoi spazi ed il pensiero che si muove su quelle strade.
Il tutto per poter comprendere meglio l’arte di McCracken.

La rassegna (1-13 aprile) prevede dieci titoli di notevole spessore.
Si va dai conosciutissimi Il laureato di Mike Nichols, Pulp Fiction di Quentin Tarantino, Somewhere di Sofia Coppola ad alcuni gioiellini come Vivere e morire a Los Angeles di Bill Friedkin, Breezy di Clint Eastwood e The brown bunny di Vincent Gallo.
Ma forse le cose più interessanti sono quelle meno conosciute, in particolare una serie di docu-film come The cool school di Morgan Neville che racconta la scena artistica di LA negli anni 50 e 60, oppure When You’re strange, in cui Tom Di Cillo racconta l’intera parabola dei Doors.
E molto mi stuzzica anche Night tide di Curtis Harrington che non conosco ed è presentato come un piccolo horror sulle mutazioni.

Trovate comunque il programma completo sul numero di aprile de La rivista del cinema.