Presentate i vostri Lavori in corto

Mi fa piacere segnalarvi un concorso per cortometraggi che mi sembra meritevole.
Si chiama Lavori in Corto ed è aperto a tutti i giovani che vogliano presentare un corto che parli di lavoro come strumento di inserimento sociale con particolare attenzione per immigrazione ed emigrazione.

Vi riporto uno stralcio del comunicato stampa. Leggi tutto “Presentate i vostri Lavori in corto”

La crisi mette a rischio i nostri festival?

Siamo alle solite!

Si arriva a gennaio e si ventila l’ipotesi di drastico ridimensionamento se non di chiusura di qualcuno dei festival cinemtografici cittadini.
Quest’anno è il turno di GLBT e CinemAmbiente, mica robetta.

Il problema sembra però essere un po’ più serio del solito (e già “il solito” non è che fosse una bellezza).
Durante l’ultima riunione la Fondazione che cura il Museo Nazionale del Cinema (e che gestisce anche TFF, GLBT e CinemAmbiente) non è riuscita a chiudere il bilancio.
I costanti cali di immissione di denaro da parte di Regione e Comune quest’anno subiranno un ulteriore colpo (pare 2 milioni sui 15 rimasti).
Considerando che i tre festival vivono con l’incredibile cifradi 3,5 milioni di euro (2,5 per il TFF, 550.000 per il GLBT e 400.000 per CinemAmbiente) è evidente che un ulteriore sottrazione non sarebbe sostenibile.
E visto che il TFF è giustamente intoccabile, le vittime sembrano predestinate.

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Viaggio a New York con Ezio Gribaudo e Lucio Fontana… nel 1961

Nel 1961 Ezio Gribaudo e Lucio Fontana affrontarono insieme un viaggio a New York alla scoperta di quel mondo fervente di arte contemporanea che ispirava anche i loro animi.

Quel viaggio divenne il documentario Viaggio a New York, 1961 realizzato dallo stesso Gribaudo e da Francesco Aschieri che accompagnava il volume di Michel Tapiè Devenir de Fontana e la mostra di Fontana alla Galleria Martha Jackson di New York.

Da allora di quel film se ne sono praticamente perse le tracce ed in Italia non è mai arrivato… fino ad oggi.

Lunedì prossimo infatti sarà lo stesso Ezio Gribaudo ad introdurre la proiezione di Viaggio a New York, 1961 e a raccontarci quelle emozioni.
L’appuntamento è alle 21.00 al Cinema Massimo e la sorpresa è che il film sarà accompagnato dal vivo dalle musiche dei SuperShock.

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Cosa cambia per Torino con Alberto Barbera direttore a Venezia

La notizia che Alberto Barbera è il nuovo direttore della Mostra del Cinema di Venezia tocca in maniera diretta Torino e l’intero suo sistema cinema.
Come sapete Barbera è il direttore del Museo Nazionale del Cinema, vanto locale per importanza internazionale.
E siccome ha annunciato che non lascerà la carica al MNC perchè ben si abbina a quella di direttore a Venezia, il nostro raccoglie ora la direzione di quelle che probabilmente sono le due istituzioni cinematografiche più importanti in Italia.

Detto che la cosa è ovviamente soddisfacente per il diretto interessato, che ripercussioni può avere su Torino, sul Museo, sul Torino Film Festival ed anche sulla Film Commission nostrana?

Barbera è uomo torinese a tutti gli effetti ed è fortemente addentro ai fatti di tutti questi enti, sinceramente è impensabile che butti tutto all’aria per dedicarsi completamente al bene di Venezia, e del resto ha già dichiarato che non sarà così.
Molto più facile (ed auspicabile) che riesca a creare una sinergia importante tra tutto.
Proviamo a vedere cosa può succedere ad ognuna delle nostre eccellenza cinematografiche.

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Riflessioni sulla chiusura di Centovetrine

Cercate di capirmi.
Quando nel 2001 iniziò la produzione di Centovetrine stavo concludendo il mio percorso universitario che mi permise di scoprire la passione per il cinema di qualità ma allo stesso tempo l’importanza delle produzioni come queste, che obiettivamente di qualità ne hanno pochina ma che rivestono un’importanza fondamentale dal punto di vista lavorativo.

Già all’epoca era chiaro che quello che stava succedendo a San Giusto Canavese era una cosa grande.
stava nascendo un polo produttivo enorme (negli stessi luoghi ben presto venne anche trasferita la produzione di Vivere, altra soap di grande successo, anch’essa ormai chiusa).
Telecittà si stava proponendo come la nuova Cinecittà pensata per la televisione, con grandi ambizioni e obiettivi importanti.

Ed è innegabile che la faccenda abbia funzionato, se è vero che ha occupato 300 persone per più di 10 anni (parlando solo di Centovetrine).
Nessuna pretesa di qualità, ma senz’altro un grosso volano con un ritorno importante non solo diretto (più volte mi sono sentito chiedere da ospiti in visita a Torino quale fosse il centro commerciale in cui è ambientata la fiction).

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In grotta con Werner Herzog

In questi giorni di (poche) vacanze natalizie c’è un evento cinemaografico non da poco in città.
Protagonisti Werner Herzog e la sala Due del Cinema Massimo.

La sala del Museo Nazionale del Cinema ospita (in versione italiana ma anche originale sottotitolata a seconda della giornata scelta) Cave of Forgotten Dreams 3D, un curioso ed affascinante lavoro di Herzog passato a Berlino lo scorso anno e poi perso nei misteri della distribuzione mondiale (ma questa volta bisogna ammettere che il soggetto è particolare).

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Che ve ne pare del trailer di Dracula 3D?

Come sapete Dario Argento ha girato in Piemonte (anche) il suo ultimo Dracula 3D.
E sapete anche che qui lo abbiamo seguito parecchio, dalle foto dal set scattate da Asia Argento, a quelle ufficiali inviateci da Claudio Cosentino.

Così è inevitabile dare uno sguardo al trailer ora che è apparso e provare a riconoscere i luoghi.
In realtà la faccenda è complessa perchè si vedono soprattutto interni in queste prime immagini e qualche bosco, ma se siete in grado di capire dove ci troviamo fatemi un fischio.

Ed ovviamente mi piacerebbe anche sapere il vostro parere sul trailer in quanto tale.
Sembra che la storia raccontata sia quella classica, ma con qualche inserto molto appariscente (che bestia è quella verdognola?).
Grande attesa anche per gli effetti speciali e per il 3D che si annunciano su standard molto alti per la media italiana.
Su questo punto il trailer non dice molto ma se siete riusciti già a farvi un’idea non mancate di renderci partecipi.

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Solita abbuffata di Oscar per la ViewFest

Capita un po’ tutti gli anni, ma quest’anno stiamo parlando di cifre veramente importanti.
La ViewFest (e View Conference), lo abbiamo detto più volte, ha ormai raggiunto un tale livello di notorietà mondiale e parteciparvi è un segno riconosciuto di qualità a tal punto che le grosse case di produzione fanno a gara per essere a Torino.

Con queste premesse è quasi ovvio che poi ritroviamo alla notte degli Oscar un bel numero di protagonisti che sono passati prima sotto la mole.
Come detto però quest’anno le cifre sono davvero in grado di inorgoglire la direttrice Gutierrez.

Si parte (ma questo era praticamente scontato) con La Luna di Enrico Casarosa (Disney/Pixar), che è nella rosa dei corti che si giocheranno l’Award per il Miglior Cortometraggio Animato a Los Angeles.
Solo che a fargli compagnia ci saranno anche due dei corti vincitori del VIEW Award 2011: A Morning Stroll di Grant Orchard (Studio AKA) e Paths of Hate di Damian Nenow (Platige Image) completeranno infatti un terzetto di grande livello.

Poi ci sono i film pre-selezionati per i Lungometraggi di Animazione e tra i 18 scelti ben cinque sono passati da View a vario titolo. Si tratta di Le Avventure di Tintin, Cars 2, Kung Fu Panda 2, Rango e Rio, titoli che è facile prevedere di ritrovare anche nella selezione finale.

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Torino Film Festival 29 – considerazioni finali

Vi dovevo qualche conclusione sul Torino Film Festival di quest’anno.
I dati ufficiali dicono 6% in più di spettatori, 191.000 euro di incasso, 25% in più di giornalisti accreditati.

Numeri che stanno ad indicare che il nostro festival è andato alla grande.
Impensabile l’aumento di pubblico (costante ormai da cinque edizioni), ed evidentemente le continue polemiche su tappeti rossi e star presenti hanno anche sollevato quell’attenzione che l’assessore Coppola ritiene fondamentale.

La mia impressione è che in realtà i grossi quotidiani abbiano abbastanza snobbato il TFF (forse più ancora degli altri anni), ma a questo siamo abituati ed i giornalisti presenti evidentemente si sono goduti i film ma non ne hanno scritto moltissimo.
Ad onor del vero mai come quest’anno la sala stampa è stata piena di gente.

E i film? (che lo sapete che a Torino quello che conta sono i film!)
La qualità media è stata molto alta (ma questa non è una novità), non mi sono però quest’anno imbattuto in quel film che ti lascia a bocca aperta e che ricordi per gli anni a seguire.
Potrebbe anche essere un caso.

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Torino Film Festival 29 – l’arduo compito dei giurati

Ho capito quanto è difficile essere giurato in un concorso cinematografico grazie alla mia esperienza al ToHorror Film Fest, quando mi trovai a dover giudicare film profondamente diversi tra loro.

Capisco quindi benissimo le difficoltà (ancora maggiori) che staranno affrontando in questi giorni Jerry Schatzberg ed i suoi soci nel giudicare i film in concorso al Torino Film Festival.

Per il momento tra i film in concorso che ho avuto modo di vedere c’è una varietà di generi e situazioni davvero incredibile.
Impensabile pensare di poter giudicare con lo stesso metro The Raid e Ulidi piccola mia, Attack the block e Three and a half.
Sono pellicole talmente diverse tra loro, per genere, significato, obiettivi, stile che è impensabile usare la stessa scala di giudizio.

Eppure non me la sento di contestare Gianni Amelio per la scelta fatta.
Ha più volte detto che ci sono film belli e film brutti e su quello bisogna giudicare, ed obiettivamente la cosa è innegabile.

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