Una pennellata colorata su un periodo storico fondamentale per il nostro Paese. Questo è a mio avviso Nessuno ci può giudicare, con cui Steve Della Casa e Chiara Ronchini analizzano gli anni ’60 italiani partendo dai “musicarelli”.
Il documentario è un bel mix di interviste, materiali d’epoca e naturalmente scene tratte dai “film musicali rock” degli anni ’60. Ne viene fuori il ritratto di un’epoca che si apre con l’arrivo del rock e della british invasion (e la conseguente nascita dei musicarelli) e si chiude con l’arrivo del beat, della rivoluzione studentesca, della contestazione (e la consegunete morte dei musicarelli – ma anche di molti dei suoi protagonisti).
E’ un lavoro senza dubbio ben fatto, divertente, che ci fa riascoltare e rivedere tante cose che conosciamo perfettamente (ma ce ne fa anche scoprire alcune che onestamente ignoravo – compresi alcuni spezzoni video che mai avevo visto).
Ma è soprattutto la ricostruzione e il racconto di un decennio fondamentale per l’Italia, raccontato attraverso la musica e i film musicali, che obiettivamente tanta parte ebbero proprio in quel decennio.
In sala con gli autori c’era una sfavillante Rita Pavone, che è incredibilmente ancora tanto simile a quella minuscola ragazzina di 17 anni che è apparsa sullo schermo.