Non potevo certo perdere l’appuntamento di ieri sera al Cinema Massimo con Roger Corman, in assoluto uno dei personaggi legati al mondo del cinema per cui ho maggiore ammirazione e rispetto.
Per i suoi film su Edgar Allan Poe, per la sua capacità di realizzare opere coinvolgenti con budget e tempi più che risicati e per un sacco di altre ragioni.
E ieri per un’oretta il vecchio produttore, regista, distributore ci ha deliziato con una serie di aneddoti legati alla sua vita che avremmo potuto ascoltare per ore, rispondendo alle domande del pubblico che ovviamente ha riempito la sala.
Così abbiamo scoperto che per realizzare The Trip decise che era meglio conoscere a fondo gli effetti dell’LSD e anche il buon Corman si fece il suo viaggetto lisergico scoprendo che mai il cinema avrebbe potuto riprodurre una tale esperienza globale.
Ed anche che la sceneggiatura di The Trip venne alla fine scritta da Jack Nicholson.
Abbiamo poi scoperto come un regista tedesco cui stavano scadendo i diritti per girare un film su I fantastici 4 contattò Roger Corman per sapere se sarebbe riuscito a trasformare una sceneggiatura pensata per 30 milioni di dollari in un film da girare con un milione di dollari: e naturalmente Corman lo fece senza battere ciglio.
E ancora abbiamo avuto la conferma che davvero La piccola bottega degli orrori venne girato in due giorni ed una notte, col solito gruppo di attori e tecnici, con la scenaggiatura di Charles B. Griffith scritta al volo per sfruttare un set già pronto e affittato per due giorni.
E poi di quella volta che siccome era in anticipo di una settimana sulla produzione di due film che stava girando contemporaneamente con lo stesso cast e sullo stesso set chiese al solito Griffith di scrivere una terza sceneggiatura da girare sempre lì sempre con la stessa troupe nella settimana avanzata.
Oppure di come ritenga che James Cameron non abbia imparato molto bene la lezione (iniziò come molti altri con lui) visto che dalle produzioni a budget ultraridotto con Corman è finito a fare i film più costosi della storia del cinema (ma questo l’ha detto sorridendo!)
E infine di come divenne distributore e portò in America i film di Fellini e di Bergman… ma nei Drive In per provare a sfruttare un buco distributivo tradizionale nell’autunno americano.
E la cosa curiosa e impressionante di tutto questo e di molto altro che Roger Corman ha raccontato è che mai, nemmeno una volta le sue oltre 400 produzioni sono andate in perdita!
Ho anche scattato qualche foto dell’arzillo vecchietto che trovate nella fotogallery.