Nel trentennale della morte di Maria Adriana Prolo, che negli anni ‘40 del secolo scorso creò dal nulla il Museo del cinema di Torino e ne fu a lungo la mente e l’anima, la Città metropolitana di Torino ha digitalizzato un suo saggio sulla cultura femminile piemontese dalle origini al 1860, che la Prolo scrisse per introdurre il volume Poesie di Agata Sofia Sassernò, da lei stessa curato, edito nel 1937 a Milano dai F.lli Treves.
Una copia dell’opera è custodita nell’immenso e prezioso patrimonio della nostra Biblioteca di storia e cultura del Piemonte a Palazzo Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino ed ora è consultabile online.
Il saggio della Prolo è una cavalcata di oltre 90 pagine: parte dal ritratto della poetessa Agata Sofia Sassernò spirata a Nizza nel 1860 e definita dalla sua biografa “l’ultima poetessa degli antichi stati sardi” per risalire fino a colei che viene definita come la prima di tali poetesse, la contessa di Provenza Beatrice di Savoia vissuta dal 1206 al 1266.
In mezzo, un excursus che prende in considerazione tutte le rappresentanti della cultura femminile piemontese lungo ben 600 anni di storia.
Maria Adriana Prolo si rivela dunque non solo fondatrice del primo Museo del cinema, ma molto altro: bibliotecaria, annunciatrice radiofonica, insegnante e studiosa di letteratura, fino alla nomina di Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres a Parigi nel 1988.