Ieri erano in città Domenico Procacci e Daniele Vicari, accompagnati da Davide Iacopini, per presentare Diaz, il film di Vicari sui fatti del G8 di Genova del 2001 ed in particolare su quello che accadde allas cuola Diaz e alla caserma Bolzaneto.
Davide ha visto il film ieri sera, io ho incontrato il trio ieri pomeriggio in un Lab Quazza dove la curiosità e l’interesse hanno portato anche personaggi del calibro di Lorenzo Ventavoli e Daniele Gaglianone.
Dal dibattito è emerso chiaro che l’interesse di Vicari è puntato in maniera forte su quanto successo all’interno dei due edifici e di come sia stato possibile una sospensione così possente dei diritti umani in quella che dovrebbe essere una democrazia moderna.
E la tagline del film “La più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale” è senza dubbio la traccia forte del film.
Si è inevitabilmente parlato delle difficoltà produttive, della scelta (un po’ forzata ma poi risultata ottima) di non girare il film a Genova, dei rapporti con i protagonisti della vicenda e con gli abitanti di Genova.
E la situazione non è certo rosea se è vero, come ha confermato Procacci, che il ministero dell’interno ha vietato ai suoi dipendenti (polizia compresa) di rilasciare interviste e dichiarazioni relative al film.
Non ho ancora visto il film ma le clip che sono state proiettate ieri fanno intuire che Vicari non abbia risparmiato sangue e violenza la dove era necessario mostrare nella sua crudezza quelle terribili ore.
Qui trovate alcune foto che ho scattato durante l’incontro, qui invece la gallery con le immagini del film.