Aiace Torino, che da sempre si occupa della promozione del cinema sul territorio, ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una riflessione che suona come un grido di allarme:
Ma quando potremo tornare al cinema, esisteranno ancora i cinema? Saranno rimasti lì ad aspettarci? AIACE Torino ha come mission la promozione e la diffusione del cinema di qualità nella sua sede naturale, la sala cinematografica, e conta, sul solo territorio torinese, oltre 8000 soci: una fetta di pubblico tale da farci sentire abbastanza forti per esprimere una seria preoccupazione.
Nella narrazione pubblica e politica il problema delle sale cinematografiche e della loro riapertura ci sembra totalmente assente. La sala non è solo il luogo principe per la visione dei film, non è solo un luogo fondamentale di diffusione della cultura, ma è anche luogo di partecipazione collettiva e di socialità. Collante non secondario del modo esemplare con cui i cittadini italiani hanno affrontato e affrontano collettivamente le restrizioni imposte dalla diffusione del Covid 19, quella dimensione sociale e collettiva oggi si ritorce – paradossalmente – proprio contro i luoghi di cultura che l’hanno sempre alimentata. Tra questi, le sale cinematografiche sono tra le attività che rischiano maggiormente, nel silenzio generale, di pagare un prezzo insostenibile all’emergenza.
La gran parte delle sale, specie quelle aderenti al nostro circuito, sono gestite (salvo rare eccezioni) da strutture indipendenti, che potrebbero non sopravvivere a una chiusura sine die. Il rischio che stiamo correndo non è la crisi di un settore, ma la sua decimazione.
Auspicando che giungano il prima possibile segnali di attenzione da parte della politica e delle istituzioni, non possiamo che ribadire la nostra vicinanza alle sale torinesi e il nostro impegno al loro fianco appena – tutte, nessuna esclusa, vogliamo sperare – potranno riaprire.