Summer è il più classico film sul tema “quell’estate cambiò tutto” e Colette Bothof lo dichiara fin dalla prima sequenza per bocca della sua bionda protagonista.
Anne vive in un paesino della campagna olandese, proprio sotto la centrale nucleare che fa da madre a tutti gli abitanti perchè da lavoro. La vita scorre sempre uguale. Un gruppo di amici che si conoscono poco, tutte le mattine in gruppo in bicicletta fino a scuola. Ognuno col suo soprannome. Lei è “la zitta” perchè non parla mai.
Una comunità chiusa, fintamente unita. Abbiamo poi una madre burbera, un fratello che vuole fuggire (forse), un fratellino con handycap. Una cugina ultrareligiosa (perchè in zona c’è anche chi vede apparire la Madonna), uno zio che picchia la moglie e manovali che violentano le ragazze che cadono da cavallo.
Poi quell’estate cambiò tutto, anche per l’arrivo della bella Lena, che non conosce il paese e porta con la sua moto una ventata di novità.
Anne si innamora e via così.
In realtà non è tutto banale come ve l’ho propposto, il film è ben fatto, la storia ben raccontata con risvolti divertenti ed un fondo di grande malinconia. Le due protagoniste molto belle e anche efficaci. Tra i film della serie “tutto cambiò quell’estate” è dei meno banali, sebbene poi non manchi nemmeno “la notte in cui tutto accadde”.