Ci piace uno stato che redistribuisce il reddito?

La legge finanziaria per il 2007 ha
parecchi difetti, ad esempio fa ben poco per lo sviluppo tecnologico del
paese e quindi fa ben poco perche`  i salari medi degli italiani possano  crescere.  La finanziaria pero’ 
mira a ridurre le diseguaglianze di reddito, tassando di meno i poveri e
tassando di piu’ chi sta meglio. Praticamente ha un effetto redistributivo e
percio’ e` stata qualificata come "la finanziaria di Rifondazione Comunista",
piu’ che di Padoa Schioppa. Per decidere se questo ci piace dobbiamo
domandarci: vogliamo una societa` dove le differenze tra il piu’ ricco ed  il
piu’ povero sono modeste o preferiamo una societa’ dove le differenze di
reddito sono piu’ marcate? In fondo  la disuguaglianza tra i redditi  e` un segno che siamo in una societa` libera  dove lo stato non si immischia troppo con le  scelte dei cittadini .

Quei paesi che accettano piu’ forti
disuguaglianze probabilmente crescono di piu’ di altri, questo ad esempio e` il
risultato dello studio della studiosa Forbes (2000). In fondo i piu’ poveri possono trarre
beneficio da un po’ di disuaglianza oggi in cambio di maggior crescita
economica domani. Questo e` un modello di tipo liberistico: lasciamo
che gli individui piu’ portati a far soldi si muovano liberamente, senza
tassarli troppo, e loro ci renderanno tutti piu’ ricchi. Questa e` la
giustificazione per i tagli delle tasse generalizzati o particolarmente a beneficio dei piu’ ricchi. "Tagliamo le tasse ai ricchi ed essi
investiranno ancora di piu’ " abbiamo sentito dire talvolta. In parte forse e’ anche vero. Diminuire
le tasse ai ricchi ed aumentare la disuguaglianza e` allora una scelta
obbligata? No. Dipende dai nostri gusti. Quali sono gli obbiettivi a cui
teniamo maggiormente? Desideriamo un paese in cui tutti vivono molto a lungo?
Desideriamo un paese con poca criminalita` violenta?  Se questi due scopi ci interessano,
la nostra scelta diviene piu’ difficile. Quella stessa disuguaglianza che
probabilmente favorisce una piu’ veloce crescita economica molto probabilmente
conduce a piu’ numerosi crimini violenti (Fajnzylber et al., 2002). Per far diminuire i furti ed i crimini non
violenti basta un aumento
dell’occupazione: chi e` disoccupato puo’ essere indotto a rubare (RAPHAEL e WINTER-EBMER, 2001), ma normalmente
non ad ammazzare. La disuguaglianza conduce anche ad una vita media piu’ breve
come mostra una bella rassegna
del 5 gennaio
2002
 del
British
Medical Journal.

Questo e` quanto ci dicono alcuni autorevoli studi.
Qualcuno potra` dire che in fondo non e` cosi’ importante che tutti vivano a
lungo o che ci sia poco crimine. Cio’ che non si puo’ fare e` predicare la
botte piena e la moglie ubriaca: non ci si puo’ lamentare se viviamo in uno
stato che fa troppi trasferimenti dai ricchi ai poveri e poi pure lamentarsi
perche’ c`e` troppa criminalita` violenta. Bisogna onestamente scegliere.  

Gustavo Rinaldi

PABLO
FAJNZYLBER, DANIEL LEDERMAN, NORMAN LOAYZA, 2002, INEQUALITY AND VIOLENT CRIME,
Journal of Law and Economics, Vol.
45, No. 1, Part 1

 Kristin J. Forbes, 2000, A Reassessment of the
Relationship between Inequality and Growth, The
American Economic Review
, Vol. 90, No. 4, pp. 869-887

 STEVEN
RAPHAEL, RUDOLF WINTER-EBMER, 2001, IDENTIFYING THE EFFECT OF UNEMPLOYMENT ON
CRIME, The Journal of Law and Economics, Vol.  44, pp 259–283

 

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.