Da inizio 2015 ad Ivrea chiude Localport

localportA 15 anni dalla fondazione nel lontano 2000, Localport il portale sul Canavese nato ad Ivrea ha comunicato la sua chiusura

Il Comunicato  della chiusura di Localport

Gentili lettori, l’editoria in tutte le sue forme sta attraversando da lungo tempo una grave crisi. Nel corso degli ultimi anni la raccolta pubblicitaria, complice anche la crisi economica, è progressivamente e stabilmente diminuita verso valori del tutto incompatibili con i costi di gestione, per quanto essi stessi contenuti sempre più.

Essendo la raccolta pubblicitaria la sua unica fonte di reddito, a farne maggiormente le spese è stata l’editoria on line, schiacciata oltretutto dal potere dei giganti della rete, con conseguenze assai critiche sulle testate locali come www.localport.it.

Un controsenso se si considerano gli ottimi indicatori di accesso e di consultazione di cui da sempre, e sempre più, la nostra testata gode.

Nel corso degli ultimi sei mesi abbiamo attivato una sistematica ricerca di possibili alleanze che permettessero, ad esempio attraverso una fusione, di riequilibrare lo sbilancio tra entrate e costi. Ma non abbiamo trovato finora riscontri che possano ritenersi soddisfacenti.

Per l’insieme di queste ragioni siamo spiacenti di informarvi che a far data dal 1 gennaio 2015 le pubblicazioni del quotidiano e del portale facenti capo all’indirizzo www.localport.it saranno sospese, senza che tutto questo influenzi minimamente le attività professionali di Localport S.r.l., la cui prosecuzione è certa.

 

Il Comunicato della redazione sulla chiusura di Localport

Carissimi lettori di Localport, ciò che sapevamo da qualche settimana (e temevamo da più tempo ancora) è ora ufficiale: l’avventura di Localport.it volge al termine: ancora un paio di settimane, poi le nostre pagine smetteranno di farvi compagnia.

Una decisione che ci colpisce in prima persona, perchè tutti noi, nell’arco di questi anni (sono ormai 15…) abbiamo messo in quest’avventura passione e professionalità, cuore e gambe, ci abbiamo creduto e voluto credere, anche a dispetto della crisi, delle difficoltà insorte via via. Abbiamo sperato che i foschi orizzonti potessero lasciare spazio a cieli più azzurri, ma queste speranze si sono rivelate vane.

Per tutti noi l’etichetta “Localport” è stato un vanto da sfoggiare. Ora che si chiude una pagina (della nostra vita professionale, ma anche della piccola storia dell’informazione locale) vogliamo salutare tutti con cordialità. L’idea di esserci intrufolati, per anni e anni, nelle vostre vite, è il ricordo più bello che ci lascia questa esperienza. Il sincero dispiacere espresso da coloro che hanno saputo in anteprima la notizia che oggi diventa ufficiale, un riconoscimento alla nostra professionalità e all’entusiasmo con il quale, giorno dopo giorno, abbiamo cercato di fare informazione. Con i nostri limiti, dei quali siamo sempre stati consci, ma sempre con la massima serietà.

Abbiamo raccontato il nostro territorio, con i suoi grandi eventi e le sue piccole storie. Abbiamo scritto di drammi e di successi, di brutte vicende e di storie edificanti. Siamo certi di avervi fatti ridere, qualche volta. E speriamo di avervi anche fatto riflettere. Guardarsi indietro, oggi, significa rivivere anni e anni di vita in Canavese. E sapere che davanti non c’è più una strada da percorrere, lascia l’amaro in bocca. Anche perchè Localport è stata l’esperienza pioniera dell’informazione online in Canavese. In questi anni siamo stati fedeli al motto di Ralph Waldo Emerson: “Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.”

Ci mancherete. Ma vi assicuriamo che il “sacro fuoco del giornalismo” (che bel termine altisonante…) continua ad animarci e proveremo, in un modo o nell’altro a restarvi vicini. Non sappiamo ancora quando e come. Ma sappiamo il perchè: ci piace, questo lavoro. E ci piace questa squadra. Proveremo a non perdere quanto costruito finora. E, per concludere con un’altra citazione, attingiamo al ricco patrimonio che ci ha lasciato Jack Kerouac: “Torneremo a Times Square una volta o l’altra, ma ora dobbiamo attraversare la notte”.

Federico Bona, Marco Campagnolo, Francesca Dighera,  Annarita Scalvenzo, Carlotta Rizzi, Elisa Zanone Poma

Il Comunicato del direttore sulla chiusura di Localport

Come direttore, sento in questo momento, ancor più del dispiacere nel vedersi chiudere il sipario, il piacere di ringraziare la mia redazione. Un piacere, non un dovere. Perchè siamo stati squadra nel senso migliore di questo termine. Una squadra capace di remare sempre e solo in una direzione, quella della serietà del nostro lavoro, del rispetto dei lettori e delle fonti d’informazione.

Una piccola, ma agguerrita “Armata Brancaleone”, come ho sovente definito la mia redazione. Un calabrone in grado di volare, spesso, anche contro le ragioni della fisica. Un volo spinto dall’amicizia che ci lega, dal saper collaborare coprendo tutti assieme, di volta in volta, le piccole défaillance di ognuno. E capace di affrontare assieme i veri drammi della vita, come quel giorno tremendo che ci ha portato via l’amico e collaboratore don Stefano Fogliato. Quella sera nessuno aveva voglia di scrivere, ma abbiamo trovato – tutti – la forza di fare il nostro dovere e di andare avanti.

Grazie, grazie e grazie, ragazzi! Se la bandiera gialloarancio di Localport sta per essere ammainata, sappiate che siete stato il miglior equipaggio che potessi sperare di avere.

Aggiornamento del 15 dicembre: Il comunicato dell’Associazione Stampa Subalpina

Solidarietà ai colleghi di Localport Primo portale di informazione del Canavese. L’Associazione Stampa Subalpina esprime profondo rammarico per la decisione dell’editore di Localport di far cessare l’esperienza di quello che è stato il primo portale di informazione del Canavese ed esprime solidarietà ai colleghi privati del posto di lavoro e delle collaborazioni. Localport, nato 15 anni fa, è stato pioniere nell’informazione on line con una testata registrata e, in tutto questo tempo, ha saputo costruirsi la fiducia dei lettori che lo hanno considerato un punto di riferimento quotidiano.

L’Associazione Stampa Subalpina si augura che l’editore voglia riconsiderare la propria posizione per non privare il territorio di una voce indipendente di informazione.