Anche i giornalisti pensano alla pensione, degli altri

Martedì 14 febbraio 2012 ore 21 presso il Circolo della Stampa – Sporting, corso Agnelli 45, Torino si terrà un incontro con il presidente dell’INPGI Andrea Camporese e con il presidente della Casagit Daniele Cerrato in cui si parlerà dei possibili effetti delle manovre del governo Monti, della sostenibilità della previdenza dei giornalisti e di cosa si prospetta per il futuro della Cassa di assistenza sanitaria dei giornalisti.

Verso il tracollo dei media tradizionali in Piemonte

Un comunicato dell’Associazione Stampa Subalpina

L’informazione in Piemonte, in questo avvio di 2012, sta pagando un prezzo altissimo alla crisi generale e alla carenza di strumenti per fronteggiare le difficoltà e sostenere il comparto dei mass media.

Dopo i “tagli” dello scorso anno (lo stato di crisi a La Stampa e Tuttosport, la chiusura di EPolis e la ristrutturazione di Leggo), il 2012 si apre con una emergenza forte nell’emittenza locale, la chiusura della free press City, la chiusura dell’inserto Nord Ovest del Sole 24 ore. Leggi tutto “Verso il tracollo dei media tradizionali in Piemonte”

Il futuro della Rai e i problemi dell’editoria locale a palazzo Lascaris sabato 28 gennaio

Sabato 28 gennaio 2012, a partire dalle ore 10.00, presso la Sala Viglione, a Palazzo Lascaris, Via Alfieri, 15, a Torino, si svolgerà l’incontro pubblico “Il futuro della Rai e i problemi dell’editoria locale. Lo stato dell’informazione in Piemonte e i rischi per il pluralismo” organizzato dal Partito Democratico Piemonte e dal Gruppo Consiliare Regionale del PD.

Programma

  • Saluti Gianfranco MORGANDO (Segretario Regionale PD Piemonte) e Aldo RESCHIGNA (Presidente Gruppo Consiliare Regionale PD).
  • Introduzione On. Giorgio MERLO (Vice Presidente Commissione Vigilanza Rai).
  • Comunicazione Paolo GIROLA (Segretario Ordine Giornalisti Piemonte)
  • Tavola rotonda Don Corrado AVAGNINA (Delegato Interregionale Fisc – Federazione Italiana Settimanali Cattolici); Carlo ROGNONI (Presidente del Forum PD Riforma sistema radiotelevisivo); Giorgio SIMONELLI (Docente di giornalismo radiofonico e televisivo all’Università Cattolica di Milano); Stefano TALLIA (Vice Segretario Associazione Stampa Subalpina).
  • Intervento conclusivo: On. Paolo GENTILONI (Presidente Forum ICT del PD, membro Commissione di Vigilanza Rai)

Riflessioni sul passato e sul futuro di Torino

Diego Novelli su Nuova Società riflette sugli errori del passato e sulle speranze per il futuro della città

Tre riflessioni rapide su cose lette su “La Stampa” di oggi. Il direttore Mario Calabresi intrattiene i suoi lettori su «decrescita» e «declino», rilevando che un suo commento sul calo dei consumi ed il conseguente danno subito dai commercianti erano da considerarsi fatti negativi. Più che evidente.
La crisi pesante che stiamo vivendo è la causa principe di questo fenomeno. Non basta però invitare i cittadini a consumare di più per difendere meglio i posti di lavoro annessi all’attività commerciale, perché spendere di meno per la stragrande parte degli italiani non è purtroppo oggi «una scelta filosofica» come l’illustre collega considera; ma una costrizione. C’era già Berlusconi che filosofeggiava in questi termini. Abbiamo troppa stima per Calabresi per appaiarlo.
Inoltre non va confusa la «decrescita» con il «declino». Anche in periodo di cosiddetto benessere (che non è dietro l’angolo) si dovrebbe pensare al futuro in termini di uso intelligente del modo di consumare in senso lato. Le Risorse sul pianeta Terra non sono illimitate, mentre il numero di chi ci vive nel volgere di pochi anni sarà più che raddoppiato. Mai come in queste circostanze l’economia dovrebbe camminare di pari passo con la cultura epistemologicamente come scienza del modo di vivere. Serge Latouche, illustre specialista dei rapporti economici e culturali, non è un visionario ed ha dimostrato in recenti suoi saggi «come sopravvivere allo sviluppo», con una «decrescita serena». Istruire al riguardo il grande pubblico di un grande quotidiano non guasterebbe alla salute.
A meno di un anno dalle elezioni amministrative la stella di Sergio Chiamparino (definito a più riprese dalla Stampa «il sindaco più popolare d’Italia») pare si stia un po’ appannando. Nel volgere di pochi giorni i lettori del giornale di via Marenco hanno scoperto improvvisamente che lo sviluppo urbanistico seguito negli ultimi dieci anni non è stato dei più felici, tanto che addirittura il collegio dei costruttori torinesi chiede di contenere al massimo la crescita di nuove abitazioni investendo invece nel risanamento e nel riuso dell’esistente.
Quando da queste colonne di Nuovasocietà avevamo rilevato il dissennato boom di edilizia residenziale e criticato la “febbre da grattacielo”, proprio dalle colonne della Stampa, i laudatori di una malintesa modernità chiampariniana ci avevano accusati di essere dei veteropassatisti.

Il fascino discreto e poetico della galaverna

Futura racconta il fenomeno della galaverna

Torino...la galaverna
Svegliandosi stamattina i cittadini torinesi hanno avuto una bella sorpresa. In molti per qualche istante avranno pensato di trovarsi finalmente davanti alla prima nevicata dell’inverno. Lo scenario di questo gelido 16 gennaio è infatti quello di una Torino sprofondata nel bianco più abbagliante. Ma non si tratta di neve, bensì di galaverna. Leggi tutto “Il fascino discreto e poetico della galaverna”

Torino, il digitale e la Biennale della Legalità

Piero Fassino nella sua giunta ha dedicato poco all’innovazione e al digitale.
In compenso il neo assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe ha proposto di realizzare una Biennale della Legalità.
A Torino c’è già la Biennale Democrazia, su cui ammettiamo avere dei dubbi.
ma anche la Biennale della Legalità in una città in cui ad esempio Libera e Gruppo Abele mostrano già ogni giorno le vie della legalità e i modi di combattere la legalità ci sembra troppo ?
E pensare invece una Biennale per il Digitale ?
Non sarebbe più importante per promuovere il futuro a Torino e di Torino ?

Le profezie di un pensionato torinese

Dei torinesi possono apprezzare al meglio e tradurre certi passi di questo post sul Fatto Quotidiano

“Se Fassino non vince, mi eviro!” In effetti Luigi Pautasso (il nome è ovviamente inventato), politologo piemontese in pectore ed opinionista da fermata del tram, aveva utilizzato una forma espressiva più colorita ed in stretto dialetto piemontese. Era l’inizio delle sue previsioni elettorali mercoledì scorso sotto la pensilina della fermata dei tram a Porta Susa. Stava parlottando con un pari età pensionato di politica e di città e ci siamo fatti coinvolgere dai suoi discorsi dando il meglio del nostro dialetto simil Camillo Benso Conte di Cavour.

“Monsù” Pautasso continuava la sua profezia elettorale: “Come fa Fassino a perdere? A Torino il suo predecessore Sergio Chiamparino piace a tutti soprattutto agli anziani. Poi Fassino è molto conosciuto da tutti. E quel Coppola chi sa chi è? E anche Musy io non so mica chi sia? L’ho visto sui manifesti e in televisione, ma ne so poco. Come faccio a fidarmi?”

E poi ancora: “Fassino non mi entusiasma ma è uno di quelli della vecchia guardia, grossi danni non li farà. Me ne ha parlato bene una signora che abita nell’alloggio di fronte, l’ha visto in giro per Torino. E’ tanto educato”. Ad una domanda diretta su chi avrebbe votato, il fantomatico Pautasso rispondeva in forma interrogativo – depistatoria per poi confessarsi: “Io non vengo mica a diglielo… Ma sì, voterò anche io Fassino. Mio nipote vota invece Beppe Grillo e le sue liste del Movimento 5 Stelle. E’ molto entusiasta, sta facendo anche propaganza per loro. L’altra mia nipote stava con Rifondazione, ma ora penso voti anche lei Fassino. I miei figli non votano più da tempo, mia moglie penso voti anche lei per Fassino, ma a volte non la seguo più dato che sembra apprezzare Berlusconi e la Lega. Io non ci capisco piu niente”.

Le Elezioni a Torino: Fassino favorito e agli altri

Quotidiano Piemontese ha dato spazio a tutti i candidati sindaco di Torino.
Abbiamo preparato 15 domande che abbiamo proposto a tutti i candidati sindaco di Torino. Non è stato semplice riuscire a trovarli tutti, ma è stato un importante sforzo civico per dare informazione ai cittadini torinesi. E’ stato un percorso non semplice perchè abbiamo dovuto seguire molti candidati: in partenza 15, qualcuno è poi stato eliminato dalla commissione elettorale.
E’ stata una bella esperienza umana oltre che professionale. Abbiamo conosciuto “privatamente” i diversi candidati. Ne è venuto fuori un quadro di una città in cui c’è molta voglia di fare politica e di cambiare le cose
Ci è stato impossibile contattare Varlado, con Debetto abbiamo fallito un paio di appuntamenti. I referenti di Fassino ci hanno comunicato che “è impossibile riuscire a fermare il candidato per l’intervista video” e quidi “di inviare le domande in modo da realizzare l’intervista testuale”. Tutti gli altri candidati si sono resi disponibili.
Qui trovate tutte le interviste. Se avete molto tempo potete guardarle direttamente in questo post.

 


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