Un convegno per i 360 anni della Cappella dei Mercanti di Torino

Sabato 14 ottobre si è svolto un convegno presso la Cappella dei Mercanti, via Garibaldi 25 Torino, in occasione dei 360 anni dalla sua fondazione

L’avvio dei lavori è stato tenuto dal Prefetto della Pia Congregazione: Gianfranco Favarato. Dopo un intervento a cura della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino, della Regione Piemonte: Assessorato Regionale alla Cultura, Turismo e Commercio, e della Città di Torino: Circoscrizione 1 si sono avvicendati i vari relatori:

  • Arch. Luisa Papotti: “La Cappella dei Mercanti: storia di un’architettura”
  • Arch. Giovanni Milone e Paolo Giannetto: “Il cantiere del restauro e dell’illuminazione”
  • Dott.ssa Valeria Moratti: “L’apparato fisso e mobile della Cappella e la sua storia conservativa”
  • Padre Vincenzo Tristaino: Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, “La fede, aspetto fondante della Pia Congregazione”.

A conclusione, alcuni brani musicali a cura del violinista Maestro Anton Gerasumou

Al termine dell’incontro sono stati donati alcuni cadeau ai relatori consegnati dal tesoriere della Cappella dei Mercanti Annamaria Olivero.

Restaurata nell’ambito di un progetto di recupero delle chiese del centro storico cittadino grazie ai 350mila euro, che facevano parte di un finanziamento complessivo di oltre 25 milioni di euro della Compagnia di San Paolo, la Cappella è tornata a splendere.

Il fondamentale intervento di restauro è stato reso possibile grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, con il supporto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e con la supervisione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per il Comune e la Provincia di Torino e l’impegno di tutti i congregati tra cui ricordiamo, all’epoca dei restauri l’allora prefetto Lorenzo Masetta e vicepresidente Luigi Pasqua e gli attuali vice prefetto Silvana Govich, segretario Antonio Spadaccini, prefetto di sacrestia Giuseppe Orsi.

La visita alla Cappella dei Mercanti lascia senza parole per la magnificenza delle decorazioni e dell’abbondanza di elementi dorati. Prima di attraversare il portone di via Garibaldi, è difficile immaginare l’esistenza di questo tesoro, che accoglie i visitatori come un prezioso scrigno nascosto. Per il restauro, gli esperti hanno inizialmente eliminato gli effetti dei due interventi di restauro avvenuti nei secoli precedenti, che avevano reso opache le pitture, ma oggi sono rinate con i loro colori originali. La Cantoria in legno è adornata con pannelli intagliati e dorati realizzati con la tecnica del guazzo; per riportarli al loro antico splendore, è stato necessario un intervento profondo per rimuovere la gommalacca che li copriva. Per quanto riguarda la copertura a tempera, è stata ripristinata la monocromia del XVIII secolo, che si trova su gran parte dell’organo, un’opera dei fratelli Conconi risalente alla metà del Settecento.

Questo edificio religioso, eretto alla fine del XVII secolo come luogo di riunione e di preghiera per la Congregazione dei Banchieri, dei Negozianti e dei Mercanti, è considerato un autentico gioiello del Barocco italiano. Nel corso dei secoli, ha subìto diversi danni, compresi quelli causati dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, finalmente, le pareti adornate da dipinti su tela, la cantoria, le sculture lignee e il soffitto affrescato dal Legnino sono stati restituiti al loro antico splendore originale.

Per approfondire:

https://cappelladeibanchieriemercanti.blogspot.com/

https://www.museotorino.it/view/s/f8eb7d9d3a5a4a23b7edd92842a25faa

 

cappella mercanti

Piero Luigi Carcerano intervista Cleto Munari in diretta radio

Una intervista curata dall’Architetto Piero Carcerano davvero esclusiva, dove avrete il piacere di scoprire la storia artistica e creativa di Cleto Munari, nonché la sua visione sulla moda e il design. Il professor Liborio Termine, famoso critico cinematografico e docente presso l’Università di Torino, ci aiuterà a esplorare l’universo creativo di Munari, dove la bellezza è sempre il progetto, intendendo la ricerca e l’espressione della verità che si trova al di fuori dei protocolli del genere in cui si inserisce.

La conversazione si è snodata in un racconto coinvolgente e emozionante sulle esperienze professionali e umane del nostro ospite, dalle prime prove in campo artistico di Munari fino alla  attuale posizione di rilievo nel mondo del design e della cultura italiana. Una parte importante dell’intervista riguarda la passione di Munari per la moda, il suo atteggiamento irriverente verso le “regole” del settore e il suo desiderio di trasmettere emotività attraverso i suoi progetti.

Il prof. Liborio Termine ha sottolineato l’approccio di Cleto Munari all’estetica, evidenziando il significato e il valore dell’arte e della bellezza. Tra i temi toccati l’approccio multidisciplinare di Cleto nella realizzazione delle sue creazioni che mettono in  relazione il valore dell’opera d’arte come veicolo di ulteriore creatività, e la capacità dell’arte di “tenere insieme” le diverse sfere della vita umana che nel tempo rimodellano la creatività.

La conversazione si è incentrata sulla storia artistica e creativa di Munari, dalla sua prima esperienza in campo artistico fino alla sua posizione di rilievo nel mondo del design e della cultura italiana. In particolare, è stato esplorato l’approccio di Munari a una visione irriverente e innovativa del design e ai modi elaborati per trasmettere emozioni attraverso  i suoi progetti.

La trascrizione dell’intervista è disponibile a questo link

 

 

Ricodiamo che la biografia di Cleto Munari è disponibile sul sito  www.antennauno.com nella sezione blog, dove potrete trovare tutte le sue opere e molte anticipazioni sulle prossime trasmissioni. Grazie ancora per averci seguito e grazie mille ai nostri ascoltatori.

Piero Luigi Carcerano: lo spazio architettonico come esperienza sensoriale

 

di Veronica Presti

 

Piero Luigi Carcerano è un architetto e designer italiano con una vasta esperienza professionale in ambito nazionale ed internazionale: in un recente articolo pubblicato su Interiorissimi, rivista internazionale di Architettura e Design, ha affronteremo un tema caro a chi intenda esplorare lo spazio architettonico, esaminando gli aspetti teorici legati agli spazi fisici, con l’obiettivo ultimo di approfondire la comprensione dei rapporti tra architettura ed esperienza percettiva.

La relazione tra spazio fisico e spazio astratto: complessità e astrazione nella percezione dell’uomo

Attraverso la formulazione di teorie matematiche e geometriche che descrivono lo spazio astratto, spiega l’architetto Carcerano,  l’umanità ha creato un universo cognitivo separato dalla sua esperienza concreta e diretta dello spazio fisico, privando i rapporti dell’uomo con l’ambiente di alcuni aspetti emotivi e sensoriali, tuttavia le teorie astratte, rappresentano un tentativo di quantificare e definire la nostra relazione con lo spazio in termini comprensibili e utili.

La relazione dell’uomo con lo spazio ha radici esistenziali, gli individui cercano di instaurare un equilibrio dinamico con l’ambiente e il concetto di spazio è parte integrante di ogni orientamento dell’uomo.

Lo spazio architettonico ha una sua percezione temporale: una relazione tra architettura, cultura e tecnologia nel corso del tempo

Gli spazi architettonici hanno sempre avuto un ruolo centrale nella vita degli esseri umani. Il dualismo tra l’uomo e lo spazio è infatti un elemento essenziale per comprendere appieno l’architettura e la sua evoluzione nel tempo.
L’architettura e lo spazio sono strettamente legati alla percezione temporale dell’uomo. Sebbene gli spazi architettonici siano definiti e immutabili nelle loro dimensioni spaziali, la quarta dimensione, ovvero il tempo, è un elemento essenziale per comprendere appieno l’architettura e la sua relazione con l’ambiente che nel tempo si relaziona con modalità culturali e che mutano.

I progetti architettonici, i disegni, i dipinti, e la fotografia possono costituire strumenti importanti per comprendere come uno spazio architettonico, benché nella sua forma architettonica e urbana non cambi, si modifichi nel tempo in funzione dei mutamenti degli usi e costumi delle persone, dei cambiamenti tecnologici e dell’evoluzione delle comunicazioni.

La quarta dimensione, il tempo è un elemento fondamentale nella relazione tra l’uomo e lo spazio architettonico.
La percezione che l’osservatore ha dello spazio è legata al movimento attraverso cui lo attraversa, diventando il punto di riferimento di un sistema che viene percepito sotto forma di relazioni e distanze con gli altri elementi della scena.

Architettura e percezione visiva: l’importanza del tempo e della fotografia nella comprensione degli spazi architettonici

La percezione dell’uomo dello spazio non è solo una questione visiva, ma è strettamente legata alla dimensione del tempo e alla sua esperienza pregressa dello stesso spazio e della percezione visiva dell’uomo e della psicologia della visione.

La fotografia ha permesso una diversa valutazione della realtà rispetto a quella fornita dal disegno, è infatti strumento capace di fornire un certo grado di oggettività e movimento, consentendo di approfondire il meccanismo percettivo proprio del fruitore di uno spazio.

La fotografia, ci consente di vedere il mondo con occhi diversi e di acquisire nuove conoscenze sulla relazione tra spazio e percezione. Ma ciò che rende la fotografia ancora più interessante, è la sua capacità di fermare il tempo e di creare immagini che diventano testimonianze storiche e culturali di un determinato periodo.

L’articolo completo è consultabile a questo link

 

Corso di dizione a Torino? Quali sono i migliori?

La dizione è un aspetto fondamentale per coloro che lavorano nel mondo della comunicazione. Nella conduzione radiofonica, la capacità di pronunciare correttamente le parole e di modulare la propria voce è cruciale per trasmettere il messaggio in modo chiaro ed efficace.

Un corso di dizione può essere un’opzione molto vantaggiosa per migliorare le proprie abilità nella conduzione radiofonica. Durante un tale corso, gli studenti apprendono le basi della pronuncia corretta delle parole, imparano a modulare la voce in modo adeguato e a migliorare la loro intonazione. Inoltre, acquisiscono la capacità di utilizzare pause e inflessioni vocali per sottolineare i punti salienti del loro messaggio.

Uno dei maggiori vantaggi di un corso di dizione per la conduzione radiofonica è che aiuta gli studenti a sviluppare una maggiore consapevolezza della propria voce. Questo aiuta a riconoscere i propri difetti vocali e a correggerli. Ad esempio, possono apprendere come evitare di mormorare o parlare troppo rapidamente, o di avere un tono di voce monotono o poco interessante.

Un corso di dizione può anche contribuire ad ampliare la conoscenza della lingua italiana degli studenti. Ciò è particolarmente rilevante per chi lavora nella radio, poiché il pubblico si aspetta che il conduttore sia in grado di parlare in modo fluente e preciso. Grazie a un corso di dizione, gli studenti possono migliorare la loro grammatica, espandere il loro vocabolario e apprendere la pronuncia corretta di parole difficili.

Un altro vantaggio del corso di dizione per la conduzione radiofonica è che aiuta gli studenti a gestire il tempo in modo più efficace. La radio richiede rapidità, e il conduttore deve trasmettere il proprio messaggio in modo chiaro e conciso. Un corso di dizione può aiutare gli studenti a imparare a parlare in modo efficace senza sprechi di tempo o divagazioni.

Infine, un corso di dizione può aiutare gli studenti a sviluppare la propria personalità e stile comunicativo. Ogni conduttore ha il proprio modo di parlare e di trasmettere il proprio messaggio, e un corso di dizione può aiutare gli studenti a trovare il loro stile e a svilupparlo in modo efficace. Ad esempio, un conduttore può imparare a utilizzare il tono giusto per creare un’atmosfera di suspense o di divertimento, o a utilizzare le pause per creare effetti drammatici.

In sintesi, un corso di dizione è un’importante risorsa per chiunque voglia lavorare nella conduzione radiofonica. Questo tipo di corso può aiutare gli studenti a migliorare la loro pronuncia, modulazione vocale, gestione del tempo e sviluppo dello stile comunicativo. Grazie a un corso di dizione, si possono acquisire importanti competenze nella conduzione radiofonica. ridurre l’accento per comunicare in modo più efficace e professionale.

Gestione dell’ansia: parlare in pubblico può essere stressante e generare ansia, ma un corso di dizione può aiutare gli studenti a gestire questa ansia e a sentirsi più a proprio agio nel parlare in pubblico.

Inoltre, un corso di dizione può anche insegnare tecniche di recitazione e di interpretazione, utili per chi desidera intraprendere una carriera di attore o di doppiatore.

In generale, un corso di dizione può essere utile per chiunque desideri comunicare in modo più efficace e professionale. Attraverso esercizi specifici, gli studenti possono sviluppare le proprie abilità di pronuncia, articolazione e modulazione della voce, migliorando la propria dizione e la propria capacità di comunicare in modo chiaro ed espressivo.re stressante e generare ansia, ma un corso di dizione può aiutare gli studenti a gestire questa ansia e a sentirsi più a proprio agio nel parlare in pubblico.

Inoltre, un corso di dizione può anche insegnare tecniche di recitazione e di interpretazione, utili per chi desidera intraprendere una carriera di attore o di doppiatore.

In generale, un corso di dizione può essere utile per chiunque desideri comunicare in modo più efficace e professionale. Attraverso esercizi specifici, gli studenti possono sviluppare le proprie abilità di pronuncia, articolazione e modulazione della voce, migliorando la propria dizione e la propria capacità di comunicare in modo chiaro ed espressivo.

“Musica dentro” oltrepassa le barriere mentali e fisiche del carcere

Anche con la musica si possono abbattere le barriere sociali e i pregiudizi. Nasce proprio con questo obiettivo il progetto “Musica dentro”  confluito in un libro  di   Cinzia Morone e Marco Raiteri  edito da Impremix edizioni visual grafika.


Musica dentro libro di Marco Raiteri e Cinzia Morone
Accompagnato da un dvd, il libro vuole narrare un viaggio  un emozionante viaggio esperienziale fatto di parole e di note che ha avuto il suo culmine nello spettacolo messo in scena sul palco del teatro del carcere, con la partecipazione dei detenuti, dei cittadini, degli operatori giudiziari circa  un anno fa.

Filo conduttore la musica di De Andrè, per la sua attenzione per gli ultimi, per coloro che lottano contro le difficoltà, per quella seconda possibilità spesso negata da pregiudizi.

“Essere sconfitti significa non affrontare i propri errori – osserva Marco Raiteri, avvocato e direttore artistico del gruppo Fabrizio De Andrè Remember 2.0 – e le detenute del carcere femminile rivendicano il loro diritto a essere diverse, a trasformarsi in donne in grado di amare come nessuna prima per essere, forse solo per un istante, un sogno sulle note di Franziska”.

“Ricordo lo spettacolo, al quale l’audiolibro si riferisce, con molta emozione – spiega Cinzia Morone, responsabile culturale e ideatrice del Progetto Musica “Dentro” nella casa circondariale Lorusso e Cutugno –. Quindici detenute sono salite sul palco con noi, ciascuna con un proprio ruolo: come voce recitante, o per introdurre le tematiche che sarebbero state affrontate, o per implementare la scenografia con cartelloni ed espressioni

Hanno portato la testimonianza di vita, di espressione, di voglia di riscatto con le quali abbiamo condotto insieme questo progetto. La musica e la poesia sono intese come veicolo emozionale per portare fuori quello che si ha dentro il cuore quando si è ‘dentro’ il carcere”.

Il lavoro artistico, la condivisione di un percorso creativo ha permesso alle donne carcerate di rafforzare legami e lenire solitudini. Famiglie, figli, sentimenti, amori, dolori, passioni, nostalgie, ricordi, pentimenti, rabbia. Nel libro c’è tutto questo, e di più. Ci sono le donne, con tutta la loro potenza.

“L’esperienza del laboratorio di lettura con le esercitazioni è stato per loro stimolante e le ha incoraggiate a porsi risultati sempre migliori – prosegue Morone –. Ciò che otteniamo attraverso questo impegno è la messa in gioco della persona, la riscoperta del suo valore”.

Il carcere attraverso questo progetto diventa dunque “rieducante” per riappropriarsi di una vita nella quale si è inciampati, una o più volte. E’ la possibilità, per mettersi in gioco con attività creative ma di misurarsi con i propri sentimenti, ed è quello che viene raccontato attraverso le poesie e le emozioni delle autrici detenute.

Soprattutto dà la possibilità a chi è fuori di entrare e di comprendere come ‘dentro’ ci sia chi lavora e che si impegna per meritare il ritorno alla propria libertà.

 

 

Una scuola sicura per tutti!

Una petizione da tre insegnanti per una Scuola sicura per tutti

La scuola ‘a distanza’, non è per tutti: è per i pochi che possiedono i mezzi e un adeguato supporto famigliare; non raggiunge coloro che, anche tra i banchi, faticano a seguire; è un blando palliativo che consegna solo nozioni e dimentica le relazioni, non contemplando quanto di più educativo ci sia dentro una classe, tra i corridoi, in una palestra o in un cortile scolastico: il rapporto umano. Leggi tutto “Una scuola sicura per tutti!”

Il 31 maggio Quotidiano Piemontese presenta i Frillini, nuova collana di gialli per ragazzi

Giovedì 31 maggio alle 18.30, presso Rinascimenti Sociali, via Maria Vittoria 38 a Torino, verrà presentata la collana di gialli per ragazzi “I Frillini”, curata da Rocco Ballacchino per Fratelli Frilli Editori. Leggi tutto “Il 31 maggio Quotidiano Piemontese presenta i Frillini, nuova collana di gialli per ragazzi”

CIOFS modello per la formazione nelle ICT

Un sito web sui i pericoli sociali per i più giovani e su come affrontarli, realizzato dagli allievi del CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE “ISTITUTO SANTA TERESA” in VIA PALAZZO DI CITTÀ 5 a CHIERI (TO) si è aggiudicato questo mese il primo premio nazionale AICA CONFAP 2017

Rischi e Pericoli dal Reale al Virtuale(www.rischiepericolidalrealealvirtuale.blogspot.it)  è il blog realizzato durante il Corso Operatore ai servizi di Vendita 2ª – Anno scolastico 2016-2017 nel quale gli studenti spiegano le “minacce” alle quali è possibile imbattersi sia nel mondo reale (tabacco, bulimia, anoressia) che nel mondo virtuale della rete (cyberstalking, cyberbullismo, bufale in rete). Un sito che vuole spiegare ai più giovani  non a diffidare dei nuovi media telematici, ma anzi ad a utilizzarli  come strumento di pratica per contrastare fenomeni di illegalità in un mondo in evoluzione rapida e continua nel quale dobbiamo abituarci a convivere.

Finalità del concorso è stato favorire lo sviluppo di competenze degli studenti per l’approccio alle ICT e la promozione di percorsi formativi innovativi che tramite l’uso delle nuove tecnologie favoriscano lo sviluppo delle capacità critiche e creative dei ragazzi.

Ma anche favorire competenze nell’utilizzo di strumenti indispensabili per i futuri cittadini  lavoratori di un mondo sempre più complesso e interconnesso, in modo che siano da soli in grado di aumentare la propria consapevolezza e maturità digitale.

La direttrice Suor Monica Roncari
La direttrice Suor Monica Roncari

“Un progetto che rispecchia quella che è la nostra missione salesiana -spiega Suor Monica Roncari  direttrice dell’Istituto – I giovani che si impegnano ad aiutare altri giovani e nel contempo si preparano ad affrontare il mondo del domani oltre ad affinare pratiche promettenti in ambito lavorativo, educativo e formativo.

Dopo il Premio europeo vinto il mese scorso come centro di eccellenza nella formazione nella Peer Education, questo riconoscimento nazionale consolida il nostro obiettivo.

Oggi l’istituto chierese  offre infatti numerosi corsi professionalizzanti con l’obiettivo di dare ai ragazzi le conoscenze per entrare più facilmente nel mondo del lavoro: per questo sono fondamentali gli stage in azienda e le “esperienze sul campo”

Il lavoro è stato svolto su temi oggetto di studio negli anni scolastici precedenti attraverso la produzione di videoclip, percorsi multimediali, prodotti offline o online, fruibili dai principiali browser internet. L’idea di fondo realizzata insieme agli studenti del CIOFS FP– Piemonte di Chieri è stato quella di raccogliere le più corrette informazioni su fenomeni tipici della adolescenza: bullismo, alcolismo, tabagismo, ecc. ma anche la capacità di distinguere notizie vere dalle cosiddette “bufale” (o fake news), sempre più diffuse sui social anche su argomenti delicati, come la salute e i comportamenti devianti.

I video e il miniblog sono stati realizzati, durante il corso di webmarketing e comunicazione con l’aiuto della professoressa Annalisa Panero e la professoressa Anna Varetto. Queste ultime hanno illustrato  alcune procedure per difendersi dai pericoli “reali e virtuali” che la vita di un giovane incontra negli anni della sua adolescenza. “Supervisor” dell’intero progetto la Direttrice del Centro di Formazione Suor Monica Roncari.

Prof.ssa Annalisa Panero
Prof.ssa Annalisa Panero

“Bullismo, e ora Cyberbullismo, è un fenomeno sempre in crescita – spiega la professoressa Annalisa Panero – soprattutto nelle scuole. Abbiamo cercato con i ragazzi di individuare le ragioni del comportamento del bullo e qual è il ruolo del genitore per prevenire tale fenomeno.

Lo stesso abbiamo fatto per lo Stalking e il Cyber-Stalking. Sono fenomeni sempre esistiti ma che stanno avendo una crescente evoluzione anche grazie alla diffusione e pervasività delle telecomunicazioni digitali”. 

 

 

Prof.ssa Anna Varetto
Prof.ssa Anna Varetto

Disordini alimentari – racconta la professoressa Anna Varetto – come l’anoressia e la bulimia nervosa, ma anche disordini alimentari o abusi di sostanze come l’alcool o il fumo, sono le manifestazioni più note e frequenti, e sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti.

Il progetto “Rischi e Pericoli dal Reale al Virtuale” ha dato modo ai ragazzi di confrontarsi e di lavorare insieme su problemi di attualità e di raggiungere competenze utili per affrontarli” .

Ricordiamo infine che il Centro di Formazione Professionale del Santa Teresa è stato premiato poco più di un mese fa con un altro premio prestigioso: l’Equity Partecipation Decision Making Award, un concorso europeo che aveva l’obiettivo di scoprire e valutare pratiche promettenti di promozione della partecipazione in ambito lavorativo, educativo e formativo. Premiazione che è avvenuta a Roma il mese scorso. La “peer education” del Ciofs di Chieri è attiva dal 2008 ed è stata selezionata con uno dei quattro progetti che possono essere presi come modello ripetibile in qualsiasi contesto formativo nel Vecchio Continente. Grazie alla collaborazione del Comune, delle scuole superiori del Chierese e di alcune associazioni presenti nelle parrocchie, da nove anni il Ciofs si occupa della formazione dei “peer educator”: ragazze e ragazzi di terza e quarta superiore che, volontariamente, imparano come relazionarsi con gli studenti del biennio o con quelli di terza media, per aiutarli nello studio e nell’integrazione a scuola.

Un Istituto, quello del Ciofs del Santa Teresa di Chieri, che aiuta i giovani a prepararsi e a confrontarsi su qualsiasi tipo di problema: dalle difficoltà con lo studio ad eventuali situazioni di bullismo o alle minacce che purtroppo il mondo moderno sottopone i nostri ragazzi, formando persone in cui i valori evangelici si concretizzano mediante l’impegno per migliorare la terra e la società.

Una bellissima esperienza, con insegnanti che si dedicano alla Formazione Professionale presso il CIOFS del Santa Teresa di Chieri, luogo di eccellenza per la formazione professionale e per avere una chance nel mondo del lavoro. Un Istituto che si ispira al modello salesiano che ha come motto ‘Buoni Cristiani e Onesti Cittadini’ e che, grazie a concorsi come quello di Confap-Aica, stimolano la creatività e un pizzico di sana competizione per acquisire sicurezza in se stessi.

Classi con persone meravigliose, che con impegno, passione e speranza per il futuro, hanno affrontato questi mesi intensi di studio e con ottimi risultati. Questi risultati offrono molta fiducia per il loro futuro lavorativo. Un ringraziamento particolare va a Suor Monica Roncari che ha lanciato per prima l’idea di iscriversi a questo concorso e senza la quale non sarebbe stato possibile  raggiungere questo risultato.

Il progetto: Rischi e Pericoli dal Reale al Virtuale

 

Apre a Torino RoccaVintage la prima galleria dedicata alla fotografia d’epoca con una mostra dedicata alle foto d’epoca del Grand Tour d’Italia

Apre nello storico palazzo di Via Della Rocca 20, RoccaVintage, la prima galleria a Torino dedicata alla fotografia d’epoca dove ci sarà in mostra fino al 24 dicembre 2016 “Vedute del Leggi tutto “Apre a Torino RoccaVintage la prima galleria dedicata alla fotografia d’epoca con una mostra dedicata alle foto d’epoca del Grand Tour d’Italia”