La Lav presenta il rapporto 2012 sugli abusi animali. Inquietanti i risultati

La Lav, lega antivivisezione, come ogni anno, pubblica il suo rapporto 2012 sulle attività criminali nazionali nei confronti degli animali e il quadro generale è allarmante. Il documento, stilato da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’osservatorio zoomafia della Lav, tiene il conto di tutti i reati, registrati nelle procure del Bel Paese, sia a carico di ignoti, sia di noti. Migliaia e migliaia gli animali che, ogni anno finiscono nelle mani della zoomafia, in media un caso di maltrattamento ogni ora. E parliamo solo di quelli registrati ufficialmente. 165 le procure ordinarie contattate e 29 quelle presso i tribunali per i minorenni. Di queste, 94 ordinarie e 20 minorili hanno collaborato, rispettivamente oltre il 65% e il 68% del totale preso in considerazione.Nel 2011, riguardo il solo reato di abbandono di animali, si contano 686 procedimenti penali a carico di noti e 197 di ignoti. Per l’uccisione di animali, combattimenti e competizioni : 80 casi accertati, di cui 48 noti e 32 ignoti nell’anno considerato, rispetto a 5 del 2010 e 8 del 2009. Per lo sfruttamento di animali negli spettacoli, i procedimenti penali registrati sono 29, 27 a carico di noti e 2 a carico di ignoti nel 2001, 3 nel 2010 e 5 nel 2009.

Dopo gli abusi sugli animali, il reato più diffuso riguarda la fauna selvatica e il prelievo venatorio:  caccia e pesca.1147 procedimenti (735 noti e 412 ignoti) per 1048 indagati.

La “geografica dei crimini”, valutata in base alle procure con fascicoli aperti vede Mistretta, in Sicilia, con il più basso numero di procedimenti, 4 in totale (2 noti e due ignoti). Seguono Lagonegro, in Basilicata con 9 (2 noti e 7 ignoti), Modica, ancora in Sicilia, con 10 (6 noti e 4 ignoti), Cuneo, in Piemonte con 12 (8 noti e 4 ignoti), Orvieto, comune umbro, con 13 (4 noti e 9 ignoti), Sulmona, in Abruzzo con 15 (4 noti e 11 ignoti).Taranto e Termini Imerese, in Puglia e Sicilia, non hanno registrato procedimenti a carico di noti, ma solo ignoti, rispettivamente 20 e 27.

Il triste primato spetta alla procura di Firenze con il maggior numero di procedimenti nel 2011, sempre in base al campione analizzato, con 197 procedimenti (61 noti e 136 ignoti). Seguono Verona, in Veneto con 181 procedimenti (104 noti e 77 ignoti), Latina, in Lazio con 172 (97 noti e 75 ignoti), Torino, ancora in Piemonte, con 172 (75 noti e 97 ignoti), Lucera, nel foggiano, con 131 (116 noti e 15 ignoti) e Roma con 117 (47 noti e 70 ignoti).

Le illegalità riguardano anche la gestione dei canili “irregolari”, inadeguati e sovraffollati e i randagi che garantiscono ai loro sfruttatori introiti cospicui, grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili.

Le importazioni illegali di cuccioli dai paesi dell’Est, soprattutto Slovacchia e Ungheria, hanno subito un’impennata. L’anno scorso sono stati sequestrati almeno 750 cuccioli per un valore di 563mila euro e denunciate 39 persone.

Numerosi criminali sono bambini. La scuola della violenza sugli animali passa attraverso quella sugli esseri umani. Minori aggrediti, fisicamente ed emotivamente, antisociali, riversano la violenza subìta su altri soggetti deboli. Pesci rossi presi da una fontana e dati in pasto a un pit bull. Cuccioli infilzati, cosparsi di benzina e arsi vivi, cucciolo di riccio bruciato vivo, cagnolino bastonato da un gruppo di bambini incitati alla violenza da alcuni adulti. I più piccoli e gli adolescenti coinvolti vengono proiettati in un mondo violento, “virile”, dove la sicurezza individuale e la personalità si forgiano con la forza, l’abitudine all’illegalità, la disumanizzazione emotiva.