nuova lettera rivolta al Comune, da parte di un papà

Cari lettori, pubblichiamo con interesse e partecipazione una nuova lettera inviataci da un papà. Siamo in attesa di risposte dal Comune, vediamo che la partecipazione dei genitori aumenta. Grazie!

“Buongiorno Sindaco e Assessori,

un buongiorno a tutti coloro che gestiscono i servizi educativi dell’infanzia e che continuano a propagandare l’idea che oggi in città il servizio è eccellente, che non ha risentito dell’uscita dal patto di stabilità e che non ha visto un degrado verticale nel corso di questo ultimo anno.
Oggi ho portato mio figlio a scuola. Normalmente ci va con il pulmino quindi di molte cose non riesco a rendermi bene conto. Erano le 8:30 passate quando lo ho lasciato nella sua classe. Non c’era neanche un insegnate che lui conosceva, l’accoglienza era affidata a una sostituta di ITER che il Comune assegna alla scuola, dato che nella classe a fianco una maestra è in maternità. Al piano, dove ci sono due classi e dove tra le 8:30 e le 9:00 arrivano 50 bambini non c’era quindi nessuna insegnante titolare, che fosse di ruolo o supplente. Una volta uscito dall’asilo, intorno alle 9:00, ho incontrato l’insegnante di sostegno che stava prendendo servizio alla quale ho fatto notare la cosa. Mi ha detto che sarebbe andata lei in classe. A quel punto le ho chiesto se a lei non fosse già affidato qualche bambino con necessità speciali, in quanto insegnante di sostegno, e che comunque non sarebbe toccato a lei badare a 25 bambini. Mi è stato risposto che “è un caso”.
Come mi è stato anche detto che “un caso” è stato l’incidente che verificatosi il giorno prima, quando un bambino è stato portato all’ospedale con un taglio alla testa. Il punto non è che queste cose non debbano accadere in un asilo, perchè sappiamo che può succedere, il punto è che, caso vuole, sia successo proprio in quella classe dove manca l’insegnante. Ma è stato “un caso”.
E purtroppo un giorno di questa settimana l’intera scuola ha dovuto subire l’assenza di una maestra che ha dovuto portare suo figlio all’ospedale. Anche in questo caso, non è questo il problema ma è la condizione in cui tutto il servizio si trova, sempre sul filo del rasoio, se non sotto, per cui un semplice starnuto mette in crisi l’intera organizzazione.
Vedete, cara Amministrazione, qui ormai non si parla più di qualità o di programma pedagogico, qui ormai si parla di sicurezza, del fatto che la Vostra superficialità, il vostro non sapere come si svolga la vita quotidiana a contatto con bambini che vanno dai 3 mesi (nei nidi) fino ai 6 anni (nelle materne), non solo stia degradando il servizio, una volta vanto di questa città, ma stia rischiando di non riuscire più a garantire neanche le minime condizioni di sicurezza che bambini così piccoli richiederebbero.
Speriamo di non dover prendere atto di altri incidenti per renderci conto della deriva minimalista e dell’incoscienza che ha chi in questo momento dovrebbe gestire e garantire il servizio pubblico essenziale a favore delle famiglie e dei più piccoli.

Un papà dalla provincia di Torino”

Sarebbe bello ricevere risposte.