Trattoria La Madia

20150320_210600

Trattoria La Madia

Corso Quintino Sella, 85/a – Torino

Tel. 011 8190028

Chiuso il sabato a pranzo e lunedì tutto il giorno

VOTO FINALE: 7/8

ATMOSFERA [VOTO: 8] 

In zona “Torino bene”, un locale piccolo e accogliente a cui la definizione di trattoria sta decisamente stretta. Atmosfera semplice ma elegante, colori tenui, tovagliato di qualità. E ovviamente una madia a dominare dall’alto la sala e i commensali. Piccolo dehor estivo su corso Sella. Chi non prenota per tempo non mangia.

CUCINA [VOTO: 8 ½ ] 

La cucina dello chef Ded Gaci è moderna, sperimentale, con la giusta dose di maestria e fantasia negli accostamenti di sapori e nella presentazione dei piatti. Il menu, ricco e completo, di recente è stato riorganizzato in tre sottomenu: i classici della tradizione piemontese, i piatti a base di pesce e le proposte che il personale di sala definisce “divertenti”. L’amuse-bouche servito per solleticare l’appetito (salsiccia di pelaverga con pancetta e vino, parmigiana scomposta, polpo affogato in salsa al nero di seppia…) è già un buon biglietto da visita per lo chef. Si può proseguire con il vitello tonnato realizzato con la ricetta tradizionale, anche se vale più la pena provare il baccalà in due maniere, soprattutto quello mantecato. In alternativa, la battuta di fassone, l’uovo con fonduta di raschera, la lingua brasata, la scaloppa di foie gras. Chi propende per i primi di pesce non può perdere i fusilli a mano con vongole e calamari o gli spaghetti con cozze, acciughe e pane nero. Gli ottimi plin ripieni di faraona sono penalizzati da un condimento fin troppo delicato. Qualche esitazione anche sui risotti: quello con gamberi, burrata e basilico è ottimamente eseguito, mentre quello al baccalà con pomodoro confit ha poco carattere. Molto ben eseguiti il polpo tostato alle nocciole con purea di castagne, la tartra di cipolle, la millefoglie con carciofi e capesante. Non mancano secondi audaci come la sella di maialino laccato al miele e nocciole, il petto d’anatra con cacao e mela arrosto, persino le lumache e il piccione glassato. Tra i dolci si distingue la meringa di zabaione sifonato e ghiacciato con azoto liquido, esempio di ricetta semplice realizzata con estro. Il Piemonte in bicchiere con cinque strati di dolci regionali (bonet, panna cotta, amaretti, zabaione, ganasce di cioccolato) è un’altra idea geniale, anche se il cacao finisce per coprire gli altri sapori.

STAFF [VOTO: 7]  

Le ragazze dello staff sembrano uscite dal favoloso mondo di Amélie, ma risultano comunque cortesi e premurose. Margini di miglioramento nel servizio, talvolta lento. 

PREZZI [VOTO: 7] 

Il conto è da ristorante più che da trattoria, ma proporzionato alla qualità. Antipasti 10-14, primi 10-12, secondi 16-20. Dolci decisamente “salati” (anche 7-8 euro).

PIATTO FORTE

Gli amanti delle frattaglie impazziranno per gli agnolotti di zucca e amaretti con ragù di fegatini. 

PIATTO DEBOLE 

L’agnello al forno è molto tenero, ma risulta insipido. 

TOILETTE [VOTO: 8] 

Pulita, profumata, in ordine.

CONSIGLIO NON RICHIESTO 

Sostituire i tovaglioli scegliendo tessuti meno scivolosi per evitare che i clienti passino la serata a raccoglierli da terra.