I Ching – La Contemplazione

A partire da questo post mi voglio soffermare su alcuni passaggi di uno dei saperi/testi più remoti dell’umanità ovvero quello che esplora le variazioni dei cambiamenti e dell’equilibrio dinamico del dubenire. I più lo conosco come I Ching – Il libro dei mutamenti nella versione più profonda, quella di inizio del secolo scorso di Richard Wilhelm sui cui meriti ci soffermeremo magari in futuro. Che ha a che fare con le previsioni del tempo sceglierlo un po’ voi. Alcuni lo usano in maniera un po’ superstiziosa come oracolo, altri come momento di ispirazione, altri come fonte di meditazione o di studio; altri ancora in tutte e tre le accezioni. Personalmente mi soffermerò sulla lettura di alcuni brevi passi lasciando a voi scegliere che uso farne, fosse anche solo un aneddoto per la giornata.

Contemplazione attraverso la fessura di una porta.
La perseveranza di una donna è vantaggiosa.

Osservare senza condizionamento, con gli occhi senza pregiudizi di un bimbo piccolo finisce per costituire un faro privo di interessi per le persone intorno a sè. Diverso è il caso in cui lo spettro attraverso cui si guarda è quello non privo di paraocchi della propria limitata prospettiva personale. A volte tuttavia la consapevolezza che è difficile sfuggire da questo punto prospettico e che avere la presunzione di stare contemplando quel pregiudizio di verità che si intende essere la propria realtà offre una consapevolezza di modestia che non è meno utile di quella apparentemente aperta.

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