Tra Bologna e il West. Filippucci, Romanini e Tisselli in mostra alla Little Nemo

Fino al 16 febbraio la Galleria Little Nemo-Spazio Art&Comix, in via Ozanam 7, ospita la mostra «Artisti Bolognesi tra Fumetto e West: Filippucci, Romanini e Tisselli». L’esposizione si chiuderà sabato 17 febbraio con la vendita all’incanto delle opere.

Curata da Sergio Pignatone e Roberto Sarti, e organizzata in collaborazione con l’ANAFI-Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell’Illustrazione, la mostra fa tappa a Torino dopo l’esordio alla Salaborsa di Bologna (successivamente andrà a Lucca e Ginevra).

Attraverso 80 tra dipinti, acquerelli e tavole originali, viene ripercorsa la carriera di tre grandi fumettisti che hanno in comune non solo i natali bolognesi ma anche un particolare gusto per l’illustrazione western che ne esalta le doti e le caratteristiche professionali, ma anche la sensibilità artistica: Lucio Filippucci (1955), disegnatore della scuderia Bonelli, Giovanni Romanini (1945), uno degli autori più versatili del fumetto italiano, e Sergio Tisselli (1957), raffinato ed elegante acquarellista.

Tre professionisti della vignetta dotati di autentica vena artistica che nella loro carriera si sono confrontati sia con il fumetto popolare e di avventura sia con il West, “luogo dell’anima” raccontato con sensibilità e tecniche differenti (tutti si sono cimentati con Tex Willer). «Li potremmo considerare membri di quella corrente fumettistica petroniana che a partire dagli anni Settanta ha progressivamente dato vita più che a una scuola, stilisticamente compatta, a un indirizzo artistico che ha individuato nel fumetto una forma altamente espressiva di diverse vocazioni grafico-narrative», scrive Giulio C. Cuccolini nel catalogo.

Lucio Filippucci inizia a lavorare all’Edifumetto di Renzo Barbieri, che produceva fumetti sexy e che è stata palestra per tanti disegnatori, dove esordisce nel 1975 con la storia Biancaneve contro il vampiro. Il suo nome è soprattutto legato alla serie Martin Mystère. Nell’arco della sua carriera di disegnatore di fumetti e di illustratore ha manifestato con un’abilità convincente nel delineare contesti storici di epoche diverse, contaminando l’illustrazione del Novecento con il fumetto contemporaneo, riuscendo così a rendere moderno il Liberty. Inoltre, ha dato valida e ampia prova di saper visualizzare il West disegnando il Texone dal titolo Seminoles, entrando poi ufficialmente nello staff di Tex.

Giovanni Romanini inizia con il disegno d’animazione per Carosello, per passare, dopo l’incontro con il Magnus (al secolo Roberto Raviola), alle atmosfere tenebrose di Kriminal e Satanik. Il suo tratto così omogeneo a quello di Magnus fa sì che i due disegnatori collaborino a lungo anche alla realizzazione di Alan Ford inaugurando un sodalizio che si rinnoverà a più riprese, l’ultima legata al definitivo impegno di Magnus, il famoso Speciale Tex (La valle del terrore), che lo impegnò per quasi sette anni per disegnare i numerosi cavalli presenti nella storia. Sintetico quando fa il fumetto e ricercato quando fa il pittore, si dimostra abile nel disegnare situazioni drammatiche così come comico-umoristiche («La Compagnia della forca», riuscita parodia del genere avventuroso-medievale). Come Filippucci, anche Romanini si è fatto le ossa alla Edifumetto, realizzando avventure tra horror ed erotico, ma ha collaborato anche con Panini e Disney prima di approdare alla testata Martin Mystère. «Da qualche tempo ho ripreso la mia passione, dipingere con tempere, olio, ecoline. Sento il bisogno, tempo permettendo, dopo tante vignette a fumetti di piccolo formato, di spaziare con immagini più grandi, occasionalmente anche qualche illustrazione di Tex e Carson a colori e a mezza tinta. Così, con pazienza e passione, riesco a conciliare le due cose essendo tecniche nettamente differenti. Il fumetto deve rispettare la sequenza, calcolare lo spazio per i balloon, bisogna osservare la sequenzialità e il movimento. La pittura congela il tempo, è tutto lì nel quadro, emozione e luce!».

Sergio Tisselli, laureato in Storia moderna, ha ricavato dalla sua tesi di laurea la storia a fumetti La costellazione del cane sulla peste del 1600 a Bologna. È autore di graphic novel di ambientazione storica, tra le quali Le avventure di Giuseppe Pignata, su sceneggiatura di Magnus, e la serie Occhio di Lupo che rievoca vicende italiche del periodo annibalico, ma ha al suo attivo illustrazioni nelle quali esibisce grande sensibilità e rigorosa informazione nella ricostruzione di costumi e ambienti western.

http://www.littlenemo.it

Emanuele Rebuffini