Referendum: guai a chi si astiene!

Sappiamo che il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare. Un diritto importantissimo. E questo basterebbe a non rendere necessaria alcuna esortazione a recarsi alle urne e a chiarire quale clamoroso insulto a questo momento collettivo di partecipazione e potere sia quello di chi invita a disertare il voto, lo snobba, dichiara allegramente di astenersi.

Ora più che mai poi, benché non sia un obbligo giuridico, è un dovere morale, civile, sociale. E’ un appuntamento di speciale rilevanza, su questioni di notevole interesse, in un momento molto delicato per la nostra comunità. Questo dovrebbe farci avvertire con forza l’impegno verso i nostri concittadini, verso il nostro Paese.

E’ una chance che non possiamo e non dobbiamo perdere, ecco.

A parer mio tutti i votanti avrebbero ragione di chiedere il risarcimento dei danni agli astenuti qualora non si raggiungesse il quorum. Nessuno può giocare così sulla pelle di tutti, accidenti! E quei politici che oggi invogliano a rinunciare all’espressione di voto o hanno la sfacciataggine di parlare di libertà di non pronunciarsi si assumono la responsabilità di aver svilito e offeso una sublime occasione di democrazia.

Non c’è libertà possibile se nuoce gli altri, su questo è impossibile transigere. Qui e ora, peraltro, nuoce con sorrisi beffardi. E questo mi fa arrabbiare ancora di più.

Votate secondo coscienza, naturalmente.

Sarà più facile ingoiare il rospo di un eventuale esito che non condivido piuttosto che scoprire un popolo pigro, schiavo, indifferente, smorto che non scatta energicamente per un si o per un no.

Ricordatevi anche che votando dimostrerete che non è così facile strapparci tutto, che non siamo completamente rincitrulliti, che abbiamo voglia di essere uomini e donne del nostro tempo e della nostra vita.