Cara C.,
eccoci arrivate alla fine della scuola con i compiti, i bilanci delle cose insolute ed irrisolte, i propositi, i nuovi elenchi, in mezzo al mare, il mare di giorni di ferie, delle vacanze per i ragazzi, le bambine, i nonni, i genitori, tutti.
Arriva denso il vero tempo delle vacanze, le tanto desiderate ferie, delle mete che sono tutte diversamente esotiche, fantastiche, fantasmagoriche.
Se penso che Salgàri ha scritto tutte le avventure di Sandokan senza muoversi mai da Torino, tiro un respiro di sollievo per tutti quelli che solo tra i libri troveranno il modo di fare un viaggio verso posti nuovi ma irraggiungibili.
Cara C, mi ritorna alla mente che il diritto alle ferie è sancito dalla Costituzione.
Si tratta di un diritto irrinunciabile del lavoratore, previsto, contestualmente a quello del riposo settimanale, dalla Costituzione all’art. 36, co. 3, al fine di consentire il reintegro delle energie psicofisiche spese dal lavoratore stesso nel corso dell’attività lavorativa (Tutela della salute. Diritto del lavoro).
Cara C. sarebbe bello se lo fosse per tutti, se tutti almeno una volta all’anno potessero scoprire un lago, trovare un luogo in cui perdersi e ritrovarsi, camminare in un bosco, coricarsi sulla sabbia in riva al mare senza pensieri di non poter arrivare a fine mese.
Mentre ti scrivevo mi sono addormentata sul balcone, sotto il sole, non di Riccione ma di Mirafiori.
Riguardo gli appunti sulle ferie e trovo una tua vecchia cartolina del 1993, dal mare della Toscana, era infilata nel libro di Salgari “Sandokan alla riscossa”.
Sulla cartolina hai disegnato una tua caricatura, una Chiara in costume da bagno con gli occhiali, con un megafono in bocca da cui partono dritte le parole di una nota canzone degli anni 80-90 “ Voglio andare al mare”