Cara C.,
eccoti la mia “to do list” per il nuovo anno.
1 ricominciare a fare qualcosa
2 smettere di fare qualcosa
Gli inizi cominciano da un chiudi una porta ed apri un portone per poi rientrare dalla finestra.
Questo nuovo anno – ricorda cara ragazza che per noi l’anno inizierà sempre con l’inizio della scuola- vorrei darti una vera to do list fatta di buoni propositi per noi “Compagne di banco.”
1 libri in silenzio in posti magici della città, alla scoperta del silenzio, nella socialità e poi si beve
2 più libri per tutti
3 nuovi spazi di cultura e lettura
4 celebrazione di spazi collettivi
4 uno spettacolo
5 rinascita o nascita :Compagne di banco diventa un’ associazione
Cara C, quante cose in ballo nella mia lista.
E la tua ?
Intanto è bello dire anzi gridare insieme:
RICOMINCIAMO!!!!
Cara E.,
bravissima! Acchiappo la tua “to do list”, me ne approprio e a sto punto posso non pensare più alla mia.
Perché settembre è il mese più fetente dell’anno. Con questa storia dell’anno scolastico che ricomincia e poi si ripete per tutta la vita e finisci per sempre a ricominciare l’anno non una, ma due volte all’anno: una prima volta sentendo davvero nel profondo che stai ricominciando qualcosa di nuovo dopo quella lunga pausa estiva che in realtà è una voragine mangia tutto, sputa tutto – momenti emozioni esperienze ricordi – e con il cambio di anno scolastico che è come un cambio di vita di età di nome di fatto, e una seconda volta in modo ufficiale l’ultimo dell’anno, facendo finta di voler migliorare qualcosa a partire dal primo giorno di gennaio, ma in realtà ragionando su tutti i buoni propositi che avevi giurato a settembre e che puntualmente hai disatteso.
Così settembre si carica di nuovi inizi, nuove speranze, nuovi desideri almeno fino alla fine dell’università, per diventare improvvisamente il terribile mese in cui si ricomincia a lavorare dopo la pausa estiva e trasformarsi in mese di ansie e scadenze e acquisti e tuttecose quando si diventa genitori. Insomma, mai una gioia settembre. E lo dice una che ci è nata in questo mese, al limitare dell’estate, messa a cuspide sul segno della Bilancia, in bilico sull’autunno che tanto non esiste più. E, ciliegina sulla torta, a settembre ci ha fatto anche nascere una figlia, in modo casuale certo, ma chissà poi, nei meandri del fato come stanno davvero le cose.
Ma sta di fatto che, compleanni o no, la storia della “to do list” ammazza. Ti ritrovi negli scampoli dell’estate, cercando di allontanare il tristo pensiero del ritorno al lavoro, con quei quattro amici del mare montagna città a bere le ultime birrette davanti all’ultimo tramonto e a dichiarare i tuoi migliori intenti per l’inverno che verrà, sperando che rendendola pubblica e verbalizzando la faccenda diventi una sorta di parola data che ti costringerà a: andare in palestra, mangiare meglio bere meno, pensare più a te e meno a chissachè, perdere 1 2 3 4 100 kg ognuno cosa gli pare, leggere e scrivere di più, dare di più di meno di che, fare quel viaggio che, mettere da parte mettere in disparte, ovviamente tutto per 21 gg che così diventa un’abitudine e così via.
E poi? Chi la segue questa stramaledetta “to do list”?
Allora io stavolta faccio quella onesta e con i piedi per terra, quella che non si racconta favole e speranze e tiene la barra dritta del pensiero fino ad un solo punto fermo: la mia to do list di questo settembre 2024 è una sola parola e sarà il mio piccolo lume personale e magico, spero. Poesia.
E quindi, per ricominciare, ecco un mio regalo per chiunque lo desideri.