È on line dal primo di giugno il trailer del terzo film del regista torinese Mauro Russo Rouge, “IRA” che ruota intorno a due figure (un ragazzo e una ragazza) che s’incontrano e si legano fino a compiere un gesto estremo.
83 minuti che si sono costruiti in modo spontaneo, libero, come risultato della sinergia tra gli attori, e tra questi ultimi e il regista e il contesto che occupavano, una realtà urbana che non sempre permette ai giovani di potersi esprimere. Solo un’idea che si modificava e si attualizzava in risonanza col vissuto emotivo dei protagonisti, Samuele Maritan e Silvia Cuccu, affiancati da Matteo Valier. La colonna sonora originale è firmata da Aram Jean Shahbazians.
Una storia tutto sommato semplice, reale, autentica, possibile, che chiunque può aver vissuto o trovarsi a vivere. Un ragazzo incontra una ragazza. Lui lavora ai mercati, lei invece è una prostituta di strada. Tra i due nasce una fortissima complicità che li condurrà a compiere un gesto estremo. Sullo sfondo, una metropoli fatiscente e desolata.
“IRA” ha inoltre già prestato dei fotogrammi per la realizzazione del videoclip di Lullaby dei Piuma Makes Noise.
“Mi sento profondamente legato a questo terzo film, più degli altri due, nonostante sia nato dal nulla. Non c’era un soggetto, non una sceneggiatura su cui lavorare. Forse un’idea, seppur ambigua. L’unica certezza era quella di sentire l’esigenza di girare qualcosa, dopo i primi due thriller, che non fosse troppo psicologico. È stato a quel punto che ho incontrato Samuele e Silvia, due giovani ventiduenni, e ho cominciato a seguirli. Per mesi siamo stati insieme, sono stato con loro, in mezzo a loro. Ho ripreso qualsiasi cosa facessero o dicessero. Sulla base di questo studio è nata la storia. Moltissime ore di girato, situazioni estremamente reali, molte delle quali sono state estremamente imbarazzanti ed estenuanti. Nervi che son saltati un po’ a tutti. Sono stato costretto a congelare le riprese per circa un mese poiché non si trovava più l’attrice, o meglio, non voleva più continuare in questa impresa che, nella sua follia, aveva qualcosa da dire.” afferma il regista Russo Rouge.