“Nulla si crea nulla si distrugge”, Lavoisier XVIII secolo.
Dalle pagine del libro di fisica, la prima legge della termodinamica arriva in genere come una doccia fredda. Autoritario elogio dello status quo, suona tanto come un perentorio “Non toccate niente, guai a voi!”.
Per fortuna, subito dopo la virgola, Lavoisier ci riserva un colpo di scena che ribalta ogni cosa: “Tutto si trasforma”, aggiunge sornione, aprendo le porte dell’universo all’energia. Immediatamente si spalanca un mondo di possibilità, e poco importa se nulla si crea, perché trasformazione diventa sinonimo di creazione.
Perdonate la premessa tra l’amarcord e il filosofico, ma era dovuta, dal momento che praticamente ogni ente, associazione o azienda che si occupa di riciclo cita la legge di Lavoisier come motto o principio fondante.
Non fa eccezione – e a ragione – il Museo del Riciclo, visionario progetto online lanciato due anni fa e oggi arrivato al traguardo dei due milioni di click. A ragione, dicevo, perché museodelriciclo.it è nato proprio come una vetrina, virtualmente infinita e in continua crescita, della creatività che trasforma le cose, regalando nuova vita ad oggetti destinati alla discarica.