Wekey, il wiki parte da Torino

Wekey è una innovativa azienda torinese che offre alle aziende italiane una soluzione software innovativa: l’”enterprise wiki” o “wiki aziendale”. L’offerta di una piattaforma integrata e di livello “enterprise” in questo campo è in forte crescita e si sta affermando negli Stati Uniti e nelle grandi multinazionali europee, ma è molto ridotta in Italia.

Che cosa è un wiki ? Un wiki è un sito web che permette a ciascuno dei suoi utilizzatori di
aggiungere contenuti, come in un forum, ma anche di modificare i contenuti esistenti inseriti da altri utilizzatori. La tecnologia Wiki nasce nel 1995, grazie a Ward Cunningham. Dopo più di 10 anni dalla sua nascita Wiki è una tecnologia matura.

Il vantaggio maggiore dell’uso dei wiki sta nel fatto che con un unico investimento si raggiungono molteplici risultati: disporre di uno strumento efficace ed efficiente per il lavoro collaborativo on-line, creare una knowledge base aziendale semplice da alimentare, amministrare ed organizzare e frutto di una progettazione “sociale”, di un’architettura delle informazioni aderente alla propria organizzazione perchè è da questa che è stata concepita, disponibile 24/7, accessibile da tutto il mondo. Altri vantaggi sono ottenere trasparenza nei processi di produzione dell’informazione (e relativi documenti) e loro tracciabilità, permettere di inserire/aggiornare l’informazione in tempo reale, per tutti, senza rischi di dimenticanze e ritardi, diminuire, se non annullare, il sovraccarico da email cui siamo oggi esposti.

Qualche esempio di utilizzo

  • Documentazione dell’esperienza nell’uso di una particolare tecnologia, cui possono contribuire più colleghi aggiungendo le loro conoscenze, considerazioni o conclusioni pratiche.
  • Gestione di progetti (sviluppo software, nuovi prodotti, edilizia, …): wiki è un canale di comunicazione che rende più efficace la preparazione delle riunioni, la raccolta dei documenti da discutere, il loro aggiornamento, la redazione in tempo reale dei verbali, la comunicazione di progetto.
  • Supporto applicativo: i wiki sono lo strumento ideale per documentare l’utilizzo e supportare la gestione di applicativi complessi (gestionali, office automation, ecc…), rendendo semplice anche l’aggiornamento delle informazioni e la raccolta di casi particolari.
  • Supporto alle vendite: il settore commerciale di un’azienda ha bisogno di un gran numero di informazioni ed è sottoposto a vincoli temporali molto stretti. Un wiki aziendale è un ottimo supporto per i commerciali per raccogliere, organizzare e ricercare informazioni sulle vendite e organizzare il supporto commerciale.
  • Intranet: sempre più spesso i wiki stanno sostituendo o almeno affiancando le intranet aziendali in qualità di canale di comunicazione e condivisione della conoscenza.
  • Ricerche di mercato: i wiki aziendali sono potenti piattaforme per raccogliere e condividere informazioni e dati su mercati, concorrenti, tendenze del settore e i prospect (in questo caso abbinando il wiki ad un blog)
  • Comunicazione con esterni: wiki permette di creare un canale di comunicazione bidirezionale dinamico tra un’organizzazione e la sua rete di partner/collaboratori esterni.
  • Servizio al Cliente: molte grandi organizzazioni stanno cominciando ad utilizzare wiki per gestire i Clienti e supportarli nelle loro necessità di informazioni. In tal modo i Clienti, nel tempo, sono sempre più coinvolti e fidelizzati.
  • Call Center: come strumento per migliorare il servizio al cliente attraverso la condivisione, la costruzione e la correzione rapida della base di conoscenza a disposizione degli operatori.

Wekey propone al mercato italiano uno strumento, il wiki aziendale, e relativi servizi di supporto funzionali al miglioramento delle capacità di comunicazione/collaborazione interne ed esterne delle aziende e di gestione della conoscenza.

Wekey offre wiki basati sulla piattaforma Socialtext:

  • in hosting, una soluzione rapida e conveniente per i piccoli gruppi di lavoro e per le aziende e PA che vogliono testare l’applicazione prima di investire in una appliance.
  • come soluzione hardware/software da installare dietro il firewall aziendale.

UniTo su Second life

E’ stata lanciata la presenza dell’Università di Torino su Second Life. Sull’isola di “unito” in Second life è possibile trovare gli avatar di unito.it a dare, con gli strumenti di Second life, informazioni di primo dettaglio sulle procedure di preiscrizione ed immatricolazione.

Gli avatar con i quali è possibile interagire ai chioschi informativi sono essi stessi “studenti 150 ore” dell’Università di Torino, che possono sintetizzare quanto gia riportato nello Speciale Immatricolazioni sul portale di ateneo; interagiscono tramite chat e possono accompagnare in una sorta di visita guidata per esplorare “le isole di unito”, oltre che illustrare servizi on line ed informazioni disponibili sul portale di Ateneo.
Nell’aula magna rossa è possibile visualizzare il filmato tutorial che guida nell’uso della procedura on line di iscrizione ai corsi a numero programmato.
Le isole disponibili sono tre

Unito: l’isola con due aule magna, nelle quali sarà possibile assistere a conferenze e visionare presentazioni, dei chioschi presso i quali in orari tipicamente da ufficio sarà possibile chattare con avatar dell’Università per chiedere informazioni circa immatricolazioni o come semplice luogo di ritrovo per studenti/docenti, un palazzo del Rettorato (in costruzione) rivisitato in chiave moderna.
Unitolab: un’intera isola laboratorio che sarà dedicata alla creatività degli studenti e più in generale di tutta la community di unito.it.

Unitosquare: l’isola delle piazze, da progettare e realizzare attraverso attività di gruppi di lavoro di studenti e/o docenti delle diverse strutture organizzative dell’Ateneo.

Le isole sono tuttora in costruzione ed alcune aree potrebbero risultare non accessibili.

L’agenda con gli eventi sull’isola di unito la trovi direttamente su Second Life o sul sito dell’Università di Torino.

Torino 2008 World Design Capital, un anno di eventi, quattro fasi e un Leitmotiv: Flexibility

Torino è stata nominata dall’International Council of Societies of Industrial Design (Icsid) prima capitale mondiale del design nel 2008.

La nomina “World Design Capital” viene assegnata ogni due anni da Icsid a una città del mondo che punti fortemente sul design come fattore di crescita economica, sociale e culturale. Oggi Torino è coinvolta infatti in uno sforzo progettuale volto a rinnovare la propria immagine da città industriale a città europea, che basa il proprio sviluppo sul binomio “innovazione e creatività”, consapevole della propria solida tradizione nell’imprenditorialità e nella progettazione.

Flexibility come Leitmotiv.
La flessibilità sarà il collante concettuale delle diverse iniziative del Calendario di Torino 2008 World Design Capital: le World Design Capital sono città in trasformazione che si avvalgono dello strumento del design per contribuire a ristabilire nuovi equilibri, collaborando a ridisegnare un futuro più sostenibile e condiviso. Cambiano i modi e i tempi del lavoro, gli orari, i rapporti professionali. Molte imprese si trasformano, operano on-demand, ricercano modelli produttivi meno rigidi. Il sistema di circolazione delle informazioni provoca trasformazioni radicali a tutti i livelli sociali. Il commercio esplora nuove vie, scopre nuovi target, sperimenta nuovi mercati. Il sistema-città ingloba e connette tutte le fasi e i soggetti in evoluzione, che con sforzo sempre maggiore cercano soluzioni capaci di tenere il passo con la velocità del cambiamento. La città contemporanea esige dunque risposte flessibili e deve essere capace di rimodellarsi di continuo riscoprendo di volta in volta una nuova capacità di adattamento. La flessibilità è il metodo, il design lo strumento.

Le quattro fasi dell’anno.
Torino 2008 World Design Capital rappresenta una sorprendente occasione di visibilità per il design italiano e una concreta possibilità di sviluppare relazioni nazionali e internazionali. L’anno di attività di Torino 2008 World Design Capital si suddivide in quattro fasi, quattro modi di pensare al design, con l’obiettivo di rivolgersi ad altrettanti target group specifici. Ognuno di questi rappresenta un punto cardinale nel ciclo di vita del design contemporaneo. Ciascuna fase indaga, sviluppa e promuove la relazione tra il design e il tessuto urbano. Il taglio è trasversale e interessa i diversi attori che interagiscono all’interno delle città: i cittadini, le imprese, il mondo della formazione, le istituzioni. I temi delle quattro fasi dell’anno sono così Public Design, Economy and Design, Education and Design, Design Policies.

In corrispondenza di ciascuna delle quattro parti dell’anno vengono allestiti un main event e una main exhibition che si fanno catalizzatori di interesse internazionale e si propongono di rispondere all’obiettivo di lasciare nel territorio un’eredità, ora fisica ora culturale. Il Calendario raccoglie inoltre diverse attività promosse da soggetti terzi, iniziative di rilevanza nazionale e internazionale, suddivise nelle seguenti tipologie: special projects, eventi, mostre, convegni, fiere, school projects.

Una identità visiva “polifonica”.
In linea con il suo Leitmotiv, Torino 2008 World Design Capital affida la realizzazione di ciascuno strumento di comunicazione ad un designer diverso, limitandosi a fornire ai progettisti solo due elementi di base, il logo e il font WDC 2.0, appositamente realizzato ex novo per la manifestazione. Unica condizione: ogni progetto deve essere caratterizzato da uno specifico verde scelto all’interno del più ampio possibile spettro di verdi. Ciascun verde potrà essere utilizzato una volta sola. Questa scelta risponde da un lato alla volontà del Comitato Organizzatore di coinvolgere le comunità locali e nazionali dei designer nel processo creativo della manifestazione, dall’altro a quella di lasciare alla loro professionalità e sensibilità l’individuazione della gamma più ampia possibile di soluzioni creative adatte a ogni specifico contesto progettuale. Il risultato è una identità visiva “polifonica”, in cui ogni singola voce, ogni nuovo strumento di comunicazione, si confronta con ciò che è stato realizzato prima di sé, dando vita ad un sistema aperto e mutevole.

Green is the color.
Torino 2008 World Design Capital ha scelto il verde come suo colore. L’adozione del verde è motivata da ragioni scientifiche e storiche, ma anche da fattori competitivi e da orientamenti attuali. Il verde è il “luogo visivo” verso il quale è più alta la sensibilità umana e, con essa, la capacità di percezione delle differenze. Da questa considerazione scaturisce la volontà di non usare nell’ambito della comunicazione visiva di Torino 2008 un unico verde, determinato da una combinazione precisa di colori, ma un’ampia gamma di verdi, flessibile e mutevole. Ogni designer coinvolto nei contesti progettuali da cui prenderanno forma i vari mezzi di comunicazione avrà la possibilità di scegliere un verde diverso e nuovo ad ogni occasione. “Another green colour” è lo slogan che esprime questo concetto.

Cogliendo questa sfida, la città di Torino è fiera di essere “pioniera” del programma World Design Capital, un titolo che non ha precedenti nella storia e che viene accolto come grande occasione per disegnare nuove vie di sviluppo per il territorio. L’esperienza torinese costituirà il modello di riferimento per le successive nomine e verrà attentamente seguita e osservata dalle città candidate alla prossima competizione per il 2010, perché servirà a tracciare le linee guida per la formulazione delle loro strategie.

La sede del Comitato Organizzatore di Torino 2008 World Design Capital è lo SNOS, il multispazio innovativo tecnologico sorto sugli stabilimenti delle ex Officine Savigliano di Corso Mortara 4 a Torino. Oggi SNOS è acronimo di “Spazi per Nuove Opportunità di Sviluppo” ed è il nome della società nata dalla collaborazione tra Finpiemonte e Impresa Rosso. La tradizione continua, ma aggiornata alle esigenze del nuovo millennio.

Da Torino Italia Vera su Second Life

Riparte da Torino la creazione dell’Italia.

 

Italia vera è la più grande iniziativa virtuale attualmente presente in Second Life. L’ambizioso progetto si articola su 24 sim, terraformate con un programma satellitare, rappresentanti ogni regione italiana dalle Alpi a Pantelleria. A queste è previsto inoltre che si aggiungano altre sim “confederate”.

 

Il progetto è realizzato dal Gruppo Gnosys, azienda torinese focalizzata nel campo della sicurezza informatica. Il centro storico di ogni capoluogo di regione verrà ricreato in 3D sopra all’Italia.

 

Torino World Design Capital

Il 30 settembre 2005 l’Icsid, International Council of Societies of Industrial Design, ha conferito alla città di Torino la nomina a prima World Design Capital, riconoscendo al territorio piemontese un ruolo cruciale a livello internazionale.

L’area è caratterizzata da numerose eccellenze nel campo del design. Oggi è coinvolta in uno sforzo progettuale volto a rinnovare la propria immagine da città industriale a città europea che basa il proprio sviluppo sul binomio “innovazione e creatività”, consapevole della propria solida tradizione nell’imprenditorialità e nella progettazione.

L’esperienza torinese costituirà il modello di riferimento per le successive nomine e verrà attentamente seguita e osservata dalle città candidate alla prossima competizione per il 2010, perché servirà a tracciare le linee guida per la formulazione delle loro strategie.

Cogliendo questa sfida, la città di Torino sarà “pioniera” del programma World Design Capital, un titolo che non ha precedenti nella storia e che viene accolto come grande occasione per disegnare nuove vie di sviluppo per il territorio.

Parte Digi.TO

Digi.TO è una città digitale che gli utenti costruiscono e ingrandiscono nel tempo scrivendo commenti e testimonianze collegati alla vita reale a Torino.
La mappa di Digi.TO richiama il centro di Torino: gli utenti si iscrivono all’Anagrafe, condividono le informazioni al Centro InformaGiovani, danno un’occhiata alle vetrine delle associazioni sotto i portici di Piazza Castello, seguono conferenze, interviste ed eventi virtuali in Piazza San Carlo, dibattono su argomenti di attualità offrendo i loro contributi nel Municipio e si informano e commentano gli appuntamenti torinesi sull’Agenda affissa ai Murazzi.

Digi.TO è un progetto promosso dal Settore Politiche Giovanili della Città di Torino, per rispondere al bisogno dei giovani di condividere sul web le informazioni relative alla città in cui vivono, attraverso la costituzione di uno strumento interattivo volto a favorire la circolazione tra pari delle informazioni, dei saperi e delle opportunità.

Digi.TO è la comunità online del Centro InformaGiovani di Torino e si configura come una città digitale pensata e costruita dai giovani, dove scambiarsi informazioni e commenti su quanto accade a Torino.

Il sito di Digi.TO

Traffic Free Festival on-line

Torino ospita  soprattutto Traffic Free Festival: cinque giorni di eventi  gratuiti che vanno dal cinema all’arte, dalla letteratura alla  musica. Chi non potrà seguire l’evento dal vivo, lo potrà fare  in diretta streaming sul sito www.wipie.org o sul sito ufficiale del festival, dove «Tele Wi-pie traffic», una televisione  creata ad hoc per documentare e rendere ancora più fruibile  l’evento, trasmetterà da pomeriggio a sera i più importanti  appuntamenti.
Questa moderna tecnologia è realizzata dal Programma Wi-pie,  che, con il forte appoggio della Regione Piemonte, si propone di  dotare in pochi anni tutto il territorio torinese di un sistema  di connettività a banda larga diffuso e integrato a strumenti
tecnologici d’avanguardia.
Le due postazioni della televisione-web saranno il backstage  del palcoscenico della Pellerina, dove si terranno i più  importanti concerti, e i pomeriggi dei giardini reali con il
’momento letterario.

Tre Torino su Second Life

Bruno Ruffilli e Alessandra C. su Lastampa.it

Torino sbarca su Second Life. E lo fa in grande, sia pure con un approccio che lascerà perplessi molti tra gli avatar e i residenti del mondo reale. Per il momento, la Mole Antonelliana c’è due volte, la Gran Madre una, i Murazzi e Piazza Vittorio pure. Molti i lavori in corso, le isole non completate, gli abbozzi di architetture vietati ai non autorizzati.

Già, perché di Torino in Second Life ce ne sono tre: una è realizzata dall’azienda NoGravity 99, www.nogravity99.com e cresce velocemente: ora comprende la zona di Piazza Vittorio, i Murazzi, con tanto di graffiti e locali, la chiesa della Gran Madre, che in realtà è una galleria d’arte. C’è lo stemma della città di Torino, la sede virtuale di Casasonica, l’etichetta dei Subsonica (che hanno pure un cartellone pubblicitario con le date del tour). Non manca un bar all’aperto, un negozietto d’arte e un’enoteca. S’intravede anche la Mole, però è solo uno scheletro in 3D, proprio come il Monte dei Cappuccini.

Sempre no NoGravity è impegnate nello sviluppo del progetto voluto da UniTo, uno scoglio fino a qualche giorno fa, poi improvvisamente è diventata una grande distesa di terreno con due aule magne, un bar, un enorme edificio ancora in costruzione. Alla fine L’Università di Torino dovrebbe occupare un’arcipelago di tre isole.

L’altra Torino ha solo la Mole (resa benissimo, però) e Porta Palazzo. La Torino-Mole-Porta Palazzo si chiama Torino 1 Italy ed è realizzata da una ditta con sede in corso Peschiera. Geniale l’idea della gita in pallone aerostatico: si può salire e godere di un tour virtuale dell’opera di Antonelli, con tanto di voce guida in italiano e inglese. Qui sono presenti le Porte Palatine; sembrano complete, ma l’accesso è ancora riservato.

La terza Torino è il principio di un progetto maestoso e completamente privato realizzato dal Gruppo Gnosys. La Torino realizzata su Second Life vanta una riproduzione fotorealistica. L’accesso è assolutamente interdetto ad avatar e mortali, fino al 19 luglio, giorno annunciato per l’inaugurazione.

Il gruppo sabaudo Gnosys, www.gruppognosys.com, ha nelle sue intenzioni la realizzazione di una vera e propria “virtual” minitalia, una ventina di leggiadre cittadine tutte pixel e business compariranno sull’onda del capoluogo piemontese.

Indipendentemente dalla grandezza, dalla riproduzione fotografica, dalla destinazione d’uso, tutte le Torino hanno un particolare che non possiende quella vera: da via Po, dietro la Mole, appena svoltato l’angolo dell’università c’è il mare, perché Second Life è un immenso arcipelago.