Innovation Forum: ultimo giorno

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Innovation Forum 2008, eccoci arrivati all’ultma giornata.

La conclusione dell’evento è affidata al Web 2.0 con il convegno Condividere la conoscenza: tendenze, nodi e proposte per una politica della conoscenza nell’era del web 2.0.

La sessione di oggi si sviluppa in diversi incontri, tutti alla Sala della Provincia di Milano in via Vivaio. Coordina Fiorello Cortiana del Comitato Consultivo sulla Governance di Internet nonché Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella PA.

Si comincia alle 9.30 con il tema Internet come bene comune. Proposta di diritti e doveri per una cittadinanza telematica. Avremo modo di assistere all’intervista registrata con Jeremy Rifkin sul tema che vedrà poi dibattere Antonella Pizzaleo, Consigliere Scientifico della Sen. Magnolfi Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione; Giuseppe Corasaniti, Magistrato e docente di informatica e diritto Università Roma La Sapienza- Dipartimento di informatica; Guido Scorza, Docente di Diritto dell’Informatica, Università di Bologna; Marco Pancini, Responsabile Rapporti Istituzionali Google; Vittorio Bertola, Consulta sulla Governance di Internet; Stefano Quintarelli, Equiliber; Stefano Trumpy, CNR- Istituto di Informatica e Telematica.

Torna poi, graditissimo ospite, Don Tapscott per un intervento sul tema Definizione di una strategia per la conoscenza in condizioni di complessità.

Dopo pranzo si passa al rapporto tra Knowledge Management e le “Net Company”. Intervengono Filippo Fabrocini, Senior IT Architect – The Open Group Consortium; Enzo Mazza, direttore generale della FIMI – Federazione dell’industria musicale italiana; Flavia Barca, Coordinatrice IEM, Fondazione Rosselli; Joy Marino, MIX; Giovanna Guarriello, Think Tag.

Gabriella Cattaneo, Research Director di IDC Government Insights, e Giulio Occhini, Direttore AICA, trattano il tema dell’alfabetizzazione digitale per la popolazione debole.

Conclude la giornata l’incontro sulla figura del Prosumer e la “peer production” tramite internet.

Innovation Forum il terzo giorno

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La giornata di oggi si concentrerà in particolare sul percorso Strategie e avrà come ospite d’onore Jeremy Rifkin.

Si comincia, come ieri, alle 9 a Palazzo Mezzanotte. Il primo argomento della giornata è l’infomobilità che trova nuove risorse nei trasporti intelligenti: Elio Catania, Presidente di ATM, porta ad esempio alcune esperienze nazionali e internazionali di successo. Lo stesso tema viene poi declinato in una dimensione ecosostenibile da Ezio Viola, dando il via a un panel che proseguirà fino alle 12.00.

Tra le 12 e le 13 è il momento di Jeremy Rifkin. Il Presidente della Foundation on Economic Trends poterà la sua esperienza nel keynote intitolato La sfida ambientale: modelli economici e nuove tecnologie per uno sviluppo sostenibile. Un intervento da non perdere.

Strategie anche nel pomeriggio: un Evento Speciale alle 13.15 in sala Blu A e successivamente il panel Reti Intelligenti, Energie Rinnovabili e Impatto Ambientale: prospettive per il sistema Italia.

Si passo poi al percorso Economia/Finanza: La sfida Italiana: ICT per la competitività e lo sviluppo sostenibile è il titolo del panel presieduto da Giacomo Vaciago, Economista e Presidente del Forum dell’Innovazione Digitale e Gabriella Cattaneo, Research Director, Competitiveness and Innovation Expertise centre pesso IDC EMEA.

La serata di oggi sarà dedicata alla Cultura. Presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia sarà presentato il libro Cultura dell’innovazione a cura di Riccardo Viale, Presidente della Fondazione Rosselli e Direttore Generale e Consigliere Delegato di COTEC. Modera Luca De Biase.

Innovation Forum: il secondo giorno

Via Innovation forum blog

Si comincia alle 8.30 con la registrazione dei partecipanti. La giornata di oggi si svolge a Palazzo Mezzanotte e comincia all’insegna del Web 2.0: alle 9.00 ha inizio la sessione plenaria dedicata a Nuove Tecnologie ICT per l’Innovazione: Verso l’Enterprise 2.0.

Presieduta da Giacomo Vaciago e Roberto Masiero, vedrà la partecipazione del futurologo e docente al Politecnico di Milano Vito di Bari che introdurrà il concetto di Web 2.0.

Ospite d’onore è Dan Tapscott, autore di Wikinomics, che affronterà il tema della collaborazione di massa in un keynote intitolato Web 2.0: How Mass Collaboration changes everything.

Nel corso della giornata si alternano poi sessioni dedicate alla strategie di finanziamento dell’innovazione e sessioni prettamente technology oriented. Qui trovate il programma dettagliato.

Spazio anche all’area Strategie e Cultura: la prima con una sessione dedicata a Infomobilità e città digitali, la seconda a Cultura digitale e Turismo. Si tengono entrambe tra le 16.45 e le 17.45, scegliete il vostro percorso!

Alle 17.30 invece un gradito intermezzo: lo spettacolo di cabaret di Diego Parasole che illustrerà Il lato comico del Web 2.0.

Dal cabaret si torna all’economia: la serata di oggi si tiene presso la Camera di Commercio e tratta Le priorità per liberare la crescita dell’economia italiana; dalle 21.00 alle 23.00.

Parte oggi Innovation Forum 2008

Via Blogosfere

Si apre oggi Innovation Forum 2008, evento milanese promosso da IDC: quattro giorni di discussione e incontro per confrontarsi sul tema dell’innovazione. Le racconteremo su Innovation Forum 2008 Blog con video, foto e interviste.

Si comincia oggi con l’apertura ufficiale dei lavori: sarà presente Roberto Masiero, Preidente di IDC EMEA, e ospite d’onore sarà Jacques Attali, che inaugura il percorso dedicato alle Strategie.

La domanda cui rispondere è la seguente: Cosa serve per fare innovazione in Italia? Un tema complesso che sarà analizzato da diversi punti di vista. Per questo il forum offre cinque percorsi tematici: Strategie, Tecnologie, Economia e Finanza, Cultura e Web 2.0.

Innovation forum per far crescere le imprese

Via Sole 24 Ore

La tecnologia e la sostenibilità come chiave per la crescita. Non che la situazione italiana sia rosea, ma l’analisi critica del presente può fornire la struttura per la costruzione di un futuro più solido. In particolare per l’ecosistema dell’innovazione. Con un obiettivo chiaro: il 2015, recita la locandina dell’Innovation forum, evento organizzato dalla società di analisi Idc a Milano dal 12 al 15 marzo. Perché “Obiettivo 2015”?

«Perché sullo sfondo si intravedono due scommesse strategiche per il Paese che portano proprio quella data – spiega Roberto Masiero, presidente Idc Emea – e cioè l’Expo 2015, un evento che può favorire un’importante reazione e favorire la trasformazione del sistema economico, in particolare nell’area del Nord-Ovest, e Industria 2015, interessante perché si pone l’obiettivo di favorire i progetti in alcuni settori strategici».

Ci saranno istituzioni, mondo accademico e della ricerca, aziende che vogliono introdurre l’innovazione tecnologica per migliorare i propri modelli di business e i servizi offerti, proponendo e sviluppando analisi per la crescita dell’innovazione digitale e individuando opportunità di sviluppo per i cittadini e per le aree settoriali più strategiche per il Paese: sanità, turismo e cultura digitale, infomobilità e mobilità sostenibile, eprocurement ed e-sourcing nella pubblica amministrazione; energia e ambiente.

Opportunità da cavalcare soprattutto «innovando il prodotto prima degli altri – prosegue Masiero – e soprattutto meglio, puntando sulla qualità. E’ importante arrivare prima dei concorrenti asiatici che puntano invece sui costi ridotti».
Qual è la fotografia del Paese sul fronte innovazione? “Parlare di Italia è ormai limitativo, l’analisi va sempre più fatta a livello internazionale – risponde Masiero – comunque la situazione è complessivamente critica. C’è una crisi finanziaria e di instabilità politica. Ma nonostante la debolezza del dollaro ostacoli le esportazioni, devo dire che nei settori del Made in Italy a più alto contenuto tecnologico il nostro Paese se la sta cavando benissimo”. Resta un grosso divario con altri Paesi per quanto riguarda “gli investimenti in capitale digitale”, per fare in modo che si crei quel benedetto circolo virtuoso tra ricerca e innovazione industriale. C’è poi il tema del nanismo delle imprese, che hanno poco capitale da investire in questa direzione.

C’è poi il tema del nanismo delle imprese, che hanno poco capitale da investire in questa direzione.
Ma da quest’analisi non si esce per forza con le ossa rotte. «Guardiamo avanti – prosegue Masiero – concentrandoci sul ruolo delle tecnologie, che da sempre viene considerato un fiore all’occhiello, ma oggi è l’elemento trainante di settori che hanno direttamente a che fare con la qualità della vita».

Il rapporto annuale del forum dell’innovazione promette di illustrare proprio come le aziende IT possano essere strategiche per i settori tradizionali del Made in Italy e le filiere più dinamiche dell’economia del Paese. In particolare, il ricorso alla tecnologia può risultare determinante nell’affrontare due tematiche prioritarie nell’agenda politica e al centro della sensibilità e dei bisogni dei cittadini: l’infomobilità e l’introduzione di sistemi intelligenti nei trasporti per sviluppare la mobilità sostenibile, e l’efficienza energetica, intesa come lotta contro il cambiamento climatico e per la razionalizzazione delle risorse. “E’ un tema sempre più strategico – dice Masiero – basta guardare quello che sta succedendo al Cebit, la fiera della tecnologia di Hannover, dove il verde e l’efficienza energetica sono i temi dominanti. E’ un tema concreto sul quale i nodi stanno venendo al pettine, con delle opportunità”.
Di questi e di altri temi parleranno anche ospiti e intellettuali molto noti come Jacques Attali, presidente della commissione sulla “liberazione della crescita francese” – ma soprattutto “un grande visionario”, spiega Masiero -, Don Tapscott, autore di “Wikinomics”, Jeremy Rifkin, presidente di “The foundation on economic trends” e Derrick de Kerckhove, direttore del programma McLuhan in cultura e tecnologia.

Milano capitale dell'innovazione

Dal 12 al 14 marzo il capoluogo lombardo ospita l’innovation forum 2008. Attraverso 4 percorsi tematici, guru internazionali, università, istituzioni e imprese si confrontano sulle priorità per accelerare il processo di innovazione in vista di Milano Expo 2015

Parte da Milano la sfida per l’Innovazione in Italia. Si aprirà infatti qui, il 12 marzo prossimo, l’Innovation Forum 2008, evento organizzato da IDC con l’obiettivo di definire le priorità per accelerare il processo di innovazione del Sistema Paese Italia in vista di Milano Expo 2015.

Questo appuntamento si propone di consolidare la Community degli Innovatori e di stimolare l’interazione fra i nuovi soggetti del technology transfer – Istituzioni, mondo accademico e della ricerca, aziende che vogliono introdurre l’innovazione tecnologica per migliorare i propri modelli di business e i servizi offerti – proponendo e sviluppando analisi per la crescita dell’Innovazione digitale e individuando opportunità di sviluppo per i cittadini e per le aree settoriali più strategiche per il Paese: Salute e Sanità, Turismo e Cultura Digitale, Infomobilità e Mobilità Sostenibile, Eprocurement ed e-sourcing nella Pubblica Amministrazione, Energia e Ambiente.

L’evento, che trasformerà Milano nella capitale dell’Innovazione, si svolgerà nell’arco di 4 giorni in differenti location sul territorio, nelle quali troveranno spazio dibattiti, seminari, tavole rotonde e momenti informali di confronto strutturati secondo i percorsi tematici:

– Condividere la conoscenza – Web 2.0;
– La cultura dell’Innovazione – Innovazione, design e territorio;
– Finanziare l’innovazione – L’economia dell’innovazione – Rinnovamento della PA;
– Nuove tecnologie per l’innovazione – Reti e infrastrutture per lo sviluppo;
– Innovazione e sviluppo sostenibile – Infomobilità e trasporti intelligenti – Energia e ambiente.

Il programma completo

Il resoconto dell'Innovation forum 2007

Nel corso del secondo Innovation Forum di IDC (http://www.idc.com/italy), che si è
svolto a Roma il 27 e 28 Marzo scorsi, protagonisti della ricerca, del mondo accademico, dell’industria ICT e della politica nazionale e regionale si sono confrontati rispetto a quanto è stato fatto e a quanto resta da fare in Italia sul piano dell’innovazione per tornare a crescere davvero.
Leggi tutto “Il resoconto dell'Innovation forum 2007”

Tempo di innovation forum 2007

In occasione del secondo Innovation Forum di IDC verrà presentato in anteprima il Rapporto “Il Sistema dell’Innovazione in Italia: ICT e Società dell’Informazione”, che illustra i risultati del lavoro del Forum sugli scenari di sviluppo dell’innovazione sul territorio e per filiere verticali. L’Osservatorio del Forum dell’Innovazione presenta l’Indice del Sistema dell’Innovazione delle Regioni Italiane (ISIR), sviluppato sulla base di una metodologia originale di IDC ispirata allo European Innovation Scoreboard. L’indice presenta un benchmarking delle Regioni sulla base dei fattori di input e output dell’innovazione, i fattori di sviluppo IT e i fattori del contesto macroeconomico e mette a fuoco le criticità del sistema dell’innovazione in Italia, che spiegano il suo difficile posizionamento internazionale.

Il rapporto pubblicato in marzo 2006 aveva identificato la necessità di un profondo cambiamento delle politiche per l’innovazione per sostenere l’evoluzione del Sistema Paese verso un modello di sviluppo basato sull’economia della conoscenza. Rispetto ad un anno fa, è cambiato il governo e il contesto istituzionale dei ministeri attivi nelle politiche per l’innovazione, portando ad alcuni miglioramenti, ma anche ad alcune battute d’arresto. Ma soprattutto è cambiata la congiuntura economica ed è in corso una ripresa della crescita e delle esportazioni, sostenuta da quella parte del sistema delle imprese che ha saputo ristrutturarsi, internazionalizzarsi e giocare la carta dell’innovazione per recuperare competitività.

L’Indice del Sistema dell’Innovazione delle Regioni Italiane (ISIR) colpisce per la scarsa dinamicità nel periodo 2000-2005, con un valore medio per il sistema Italia sostanzialmente stabile e i valori delle Regioni trainanti addirittura in leggera diminuzione salvo che per il Piemonte. In sostanza ciò riflette un Sistema Paese relativamente
statico, influenzato dalla congiuntura economica negativa, ma soprattutto con una scarsa produttività in termini di capacità innovativa (data dal rapporto input-output dell’innovazione), influenzata in particolare da un calo nella produzione di brevetti. Emerge un quadro nazionale in cui alcune aree compiono notevoli passi avanti e allo stesso tempo altre aree che al contrario fanno dei passi indietro: nello specifico, si evidenzia la distanza che separa la Lombardia, come regione più avanzata e il Molise, che risulta essere quella più arretrata.

Sul fronte delle politiche per l’innovazione, il rapporto del Forum di marzo 2006 aveva evidenziato una serie di debolezze, soprattutto relativamente ai problemi di implementazione a livello di sistema, e di conseguenza la necessità di considerarle prioritarie da un punto di vista politico e strategico. Il primo anno di attività del’attuale
Governo presenta un forte rilancio della politica per l’innovazione industriale sulla base di una visione strategica coerente e di una rinnovata strumentazione di misure di intervento.

Gli investimenti previsti per ricerca e innovazione registrano un certo incremento, anche se inferiore alle speranze. Il riassetto istituzionale ha però creato una certa frammentazione delle competenze, controbilanciata da una buona sintonia fra alcuni dei Ministeri chiave (in particolare Ricerca, Sviluppo Economico e Riforma e Innovazione). Per quanto riguarda l’innovazione nella PA e nel sistema pubblico in generale si registra invece una certa carenza di incisività nelle azioni, più che nelle dichiarazioni ed un supporto di principio per alcune delle iniziative del precedente Governo (per esempio il codice digitale). Nel campo dell’eGovernment in particolare la riorganizzazione interna e la revisione delle priorità hanno rallentato le attività del Governo.

Un segnale positivo è la moltiplicazione degli attori dell’innovazione sul territorio, che hanno un ruolo critico per consentire il miglioramento del rapporto fra sistema della ricerca e imprese e quindi una maggiore produttività dell’innovazione. Lo studio ha analizzato le tre principali tipologie di attori oggi prevalenti in Italia: i distretti tecnologici, gli uffici di trasferimento tecnologico delle università (UTT) e i parchi scientifici e tecnologici. Sono stati identificati i principali modelli che stanno emergendo, illustrati dai profili di good practice presentati nel rapporto. Non esiste infatti un unico modello di successo di technology transfer fra mondo della ricerca e imprese, gli esempi validi possono essere molti e diversi. Lo studio per la prima volta confronta i modelli emergenti di distretti tecnologici e scopre che i distretti attivi assomigliano, più che alla Silicon Valley, ad agenzie dell’innovazione con forte orientamento a gestire bandi e supportare le PMI. Ma ci sono anche molti distretti tecnologici rimasti da tre anni sulla carta: forse sarebbe il caso di abbandonare il tentativo di forzare lo sviluppo di distretti inventati dove il sistema
economico locale non è in grado di sostenerli.

Le università hanno abbandonato l’ideale della torre d’avorio a favore di un profilo di università imprenditoriale, dove si favoriscono le imprese spin-off fondate da docenti o ricercatori per sfruttare la proprietà intellettuale generata dalla ricerca pubblica. Le imprese spin-off sono più di 450, di cui la metà nata negli ultimi due anni, molte concentrate in veri e propri poli di sviluppo intorno ai principali atenei. Ma a fronte di questa vivacità di iniziative esiste il rischio di una dispersione delle risorse e duplicazione degli sforzi. Pur evitando un coordinamento rigido probabilmente impossibile da realizzare, è fondamentale che Governo e Regioni si occupino di monitorare queste esperienze,
facilitando le sinergie all’interno della filiera dell’innovazione. Particolarmente importante è introdurre una cultura di obiettivi e valutazione dei risultati per guidare investimenti e incentivi, evitando di sostenere per sempre esperienze fallimentari o non adatte alle caratteristiche del territorio.

Il Forum dell’Innovazione ha infine analizzato in profondità le dinamiche di sviluppo di tre filiere nelle quali l’innovazione digitale rappresenta uno strumento indispensabile per la competitività e l’innovazione.
Il primo settore verticale analizzato è quello relativo alla sanità elettronica. IDC ha illustrato come gli strumenti tecnologici possono sostenere la trasformazione del sistema sanitario per rispondere alle nuove sfide di personalizzazione dell’assistenza, contenimento dei costi, razionalizzazione della gestione. La domanda emergente di sanità elettronica, volta a contribuire alla risoluzione di queste sfide, rischia di essere insoddisfatta a causa di una serie di problemi: la frammentazione e dispersione delle esperienze innovative, la carenza di una visione strategica condivisa sul ruolo dell’innovazione, la scarsità di risorse per gli investimenti, la visione riduttiva delle tecnologie informatiche come semplici strumenti di automazione gestionale. Per stimolare un circolo virtuoso di sviluppo
dell’innovazione digitale nel Sistema Sanitario i rappresentanti del Forum dell’Innovazione Digitale presentano alcune raccomandazioni al Governo, alle Regioni ed ai principali attori del Sistema Sanitario, tra cui la necessità che il Governo e le Regioni stringano un patto per accelerare l’implementazione dell’innovazione tecnologica nel Sistema Sanitario; la priorità di sviluppare una visione strategica condivisa dell’innovazione nella sanità; il potenziamento da parte del Governo del ruolo di supporto tecnico e di know-how alle Autonomie Locali per l’implementazione dei servizi di eHealth, eGov e Telecare; la promozione della ricerca e della formazione interdisciplinare sulla sanità
elettronica; il decentramento dell’assistenza attraverso la telemedicina e la teleassistenza.

La domanda emergente di cultura digitale, cioè di nuove modalità di fruizione dei beni culturali caratterizzate da multimedialità, personalizzazione e interattività, può generare nuovi ricavi e aprire nuovi orizzonti agli attori del settore quali i musei. In particolare l’ICT può rappresentare una leva strategica per rinnovare il sistema dell’offerta e della domanda nella filiera integrata turismo-beni culturali, favorendo nuove forme di marketing territoriale. Secondouno studio di IDC Italia realizzato per il Forum, i servizi innovativi digitali per il turismo culturale potrebbero generare al 2011 circa 270 milioni di euro di spese aggiuntive dei turisti, secondo uno scenario ottimistico, oppure 177 milioni
di euro in uno scenario conservativo. Questa stima si basa sull’iniziativa di un piccolo numero di città e di musei (rispettivamente 12 e 10 nello scenario ottimistico, 6 e 6 in quello conservativo) e non considera il possibile incremento del numero di turisti/visitatori dovuto alla maggiore attrattività del territorio. Si tratta quindi di una stima
riduttiva rispetto a quello che può essere il potenziale di mercato.

Per innescarne lo sviluppo il gruppo di lavoro del Forum dell’Innovazione Digitale propone alcune linee guida, come lo sviluppo di politiche integrate del marketing del territorio che prevedano una forte integrazione tra cultura e turismo; la promozione di una strategia di fruizione dei beni culturali che comprenda il concetto di cultura digitale, superando la nozione riduttiva di pura digitalizzazione dei beni esistenti; la predisposizione di piani per la formazione di personale specializzato nell’utilizzo dell’ICT applicato ai beni culturali che affianchi le strutture museali; la definizione di incentivi per la creazione di siti evoluti da parte degli enti culturali e dei musei, per facilitare la fruizione online e l’integrazione con i siti degli operatori del territorio; la predisposizione di strumenti per il monitoraggio del
turismo culturale.

Per finire il Forum si è focalizzato sul Made in Italy, in cui la sfida delle nuove tecnologie, come l’innovazione di prodotto e di processo, sta aiutando le nostre imprese a riprendere competitività sui mercati internazionali. Una serie
di attori da tempo si adoperano per supportare le imprese e le aggregazioni di riferimento, quali i distretti industriali, nel ripristino di quelle condizioni di competitività che nei decenni scorsi hanno fatto conoscere il made in italy in tutto il mondo. Una delle difficoltà incontrata dalle piccole e medie aziende del made in italy è trovare motivazioni per
sganciarsi dalle logiche tradizionali consolidate. L’ottimizzazione della catena di fornitura, produzione e distribuzione è resa difficile da colli di bottiglia generati da attività ancora molto manuali, dalla mancanza di soluzioni tecnologiche in grado di rendere più fluidi ed efficienti determinati processi. Per innescare lo sviluppo dell’innovazione nei settori del made in italy il gruppo di lavoro del Forum dell’Innovazione Digitale evidenzia alcune priorità, tra cui l’esigenza di capitalizzare l’esperienza delle medie imprese dinamiche del made in italy; la necessità di prepararsi a segmentare una domanda di acquisto crescente del sud est asiatico; la creazione di osservatori e politiche per la compliance nelle filiere del made in italy; e infine, per il made in italy delle grandi aree urbane/metropolitane, la
definizione di politiche rivolte al recupero di quella capacità di fare sistema che la contrapposizione di grandi interessi in gioco rischia di indebolire.

In conclusione, l’innovazione procede per filiere superando i confini tradizionali dei settori. Il gap di innovazione digitale in Italia è legato ad un utilizzo riduttivo delle infrastrutture dell’informazione nelle filiere, che non sostiene i nuovi modelli di cooperazione-concorrenza fra attori e di stretta interazione con fornitori, clienti, interlocutori istituzionali.

Il gap di innovazione digitale è anche un sintomo delle molteplici dogane della conoscenza, le barriere che impediscono la mobilità di idee, competenze, modelli organizzativi e persone, fra settori e comparti tradizionali. Ma esiste anche un ritardo delle infrastrutture tecnologiche sul territorio, con particolare riferimento alla larga banda. E’
fondamentale stimolare il dialogo fra fornitori di tecnologie e stakeholders delle filiere per risolvere i problemi comuni, come propone il Forum dell’Innovazione Digitale.

Il ritardo di innovazione è particolarmente evidente nei grandi sistemi dei servizi (sanità, turismo, beni culturali, università e ricerca), dove l’intreccio fra operatori pubblici e privati, punto di forza rispetto al capitale sociale, diventa un ulteriore elemento di freno rispetto all’innovazione di filiera. In questi sistemi diventa sempre più urgente il problema della governance: occorre un modello più efficace di coordinamento Governo-Regioni per l’innovazione, che eviti di rallentare i pionieri e incentivi invece i comportamenti virtuosi.

A fine marzo a Roma l'Innovation Forum 2007

L’Innovation Forum 2007 si terrà a Roma i prossimi 27 e 28 marzo, presso lo
Sheraton Roma Hotel & Conference Center.

Dopo il successo riscontrato nel 2006, il Forum manterrà la formula di Mostra Convegno, riproponendosi come il più importante “Learning Show” italiano sull’Innovazione Tecnologica a 360°, al quale interverranno i principali attori del cambiamento e dell’innovazione operanti nel nostro Paese.

L’Innovation Forum analizza l’impatto dell’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo sulla trasformazione dei modelli di business delle imprese, sull’efficacia e produttività delle organizzazioni e sulla competitività dell’intero Sistema Paese. Questo appuntamento annuale ha l’obiettivo di supportare e favorire l’incontro tra i protagonisti della ricerca, del mondo accademico, dell’industria ICT e della politica nazionale e regionale, per confrontarsi sui problemi concreti e sulle reali opportunità dell’innovazione digitale.
L’Innovation Forum si colloca all’interno del progetto Forum dell’Innovazione Digitale, programma di iniziative pre-competitive promosse da IDC Italia insieme alle principali aziende ICT italiane, per creare know-how e accelerare lo sviluppo dell’innovazione basata
sulle tecnologie ICT, al fine di rilanciare la crescita del mercato e l’occupazione in Italia. Nel
corso del primo anno di attività, da maggio 2005 a maggio 2006, il Forum dell’Innovazione
Digitale ha promosso l’interazione fra aziende ICT e le istituzioni per il rilancio delle
politiche per l’innovazione, ha contribuito al “Piano italiano per la competitività e
l’innovazione” (PICO), ha organizzato il primo Learning Show “Innovation Forum” a
Roma, nel marzo 2006, con oltre 900 partecipanti, ha pubblicato il primo report “Il Sistema dell’Innovazione nelle Regioni Meridionali: ICT e Società dell’Informazione”.

Da giugno 2006 a giugno 2007, oltre all’organizzazione del secondo Learning Show
Innovation Forum a Roma nel marzo 2007, che costituisce il principale momento pubblico
del progetto, il programma delle iniziative del Forum è stato ulteriormente arricchito.
E’ stato lanciato il Project Lab, che comprende workshop interattivi sugli scenari di sviluppo dell’innovazione digitale nei più promettenti mercati verticali e che si propone di individuareiniziative innovative caratterizzate da un significativo potenziale di mercato. Tra i temi affrontati nel primo anno si possono citare Turismo e cultura digitale: la domanda
emergente, Sanità elettronica, Innovazione ICT per il Made in Italy.
Altra novità è costituita dalla creazione di una “Community degli Innovatori”, che fa capo
al nuovo portale del Forum dell’Innovazione Digitale 2007, una rete fra gli attori del sistema dell’innovazione in Italia comprendente distretti tecnologici, parchi scientifici e tecnologici, laboratori pubblico-privato, Agenzie per il Technology Transfer, Industrial Liaison Offices delle Università, Regioni, Comuni ed organizzazioni di sviluppo e finanziamento dell’innovazione sul territorio a livello nazionale e locale. Gli obiettivi comprendono lo scambio di esperienze, la definizione di posizioni comuni per lo sviluppo dell’innovazione sul territorio, la promozione del technology transfer, la preparazione di un Rapporto sugli Attori dell’innovazione in Italia, l’analisi del rapporto domanda-offerta di soluzioni e servizi ICT per la ricerca e l’innovazione.

Forum Innovazione Digitale 2007

Il portale del Forum dell’Innovazione Digitale è una iniziativa promossa da IDC fra le principali aziende ICT operanti in Italia per il rilancio dell’innovazione ICT e della competitività del nostro Sistema Paese.

Il sito presenta i risultati del Forum come studi, ricerche, progetti innovativi e il calendario delle attività e servirà la Community degli Innovatori lanciata dal Forum, rete di Distretti tecnologici, Laboratori pubblico-privato, Agenzie di sviluppo, Regioni ed enti locali, e industria ICT, per promuovere concretamente il technology transfer e l’innovazione digitale attraverso eventi, studi ed incontri dedicati.

www.innovation-forum.net