Progettato a Torino Solarox il pigmento per l’edilizia del futuro

Una nuova famiglia di pigmenti Solarox, è stata progettata in Italia attraverso la collaborazione tra la Rockwood Italia Spa e il Dipartimento di Chimica Analitica dell’Università di Torino, e sarà commercializzata in tutto il mondo dal gruppo multinazionale Rockwood Holding Inc.

Per il Rettore Ezio Pelizzetti, ha detto: “Come chimico è con enorme soddisfazione che vedo che le idee da me sviluppate ormai trent’anni fa giungono ad essere implementate a livello commerciale. Il percorso della ricerca richiede sovente tempi lunghi. E’ proprio su una visione a lungo termine, che contempla la ricerca di base, e lo sviluppo di concetti che ai più possono apparire curiosi se non sempre segnati dal dubbio del “a cosa serve?”, che prevede un attento e laborioso sviluppo di conoscenza sperimentale, e che poi diventa ricerca applicata, che si deve articolare la programmazione della ricerca scientifica. I due tempi della ricerca di base e della ricerca applicata devono essere supportati prima dal sistema di ricerca pubblico (universitario) e poi da quello privato. L’attività Università-Rockwood mostra come possa essere sinergica e fortemente produttiva la ricerca applicata”.

Il coordinatore del progetto di ricerca, Prof. Claudio Minero, ha evidenziato: “Solarox è la conclusione di un fruttifero impegno di ricerca applicata su una tematica nata e sviluppata da 25 anni nel nostro gruppo, leader a livello internazionale nel campo della fotocatalisi. In tre anni di lavoro si è sviluppato un pigmento che è fotocatalitico per il contenuto di biossido di titanio, ma è nello stesso tempo colorato (giallo, rosso, nero, a base di ossidi di ferro) con ottima qualità di colore. Solarox ha interessante attività fotocatalitica per l’abbattimento di inquinanti dell’aria come ossidi di azoto e composti organici volatili, ma soprattutto è autopulente e antimicrobico. Diversamente si comporta una pura miscela dei due componenti, con colori meno marcati e con le riportate attività molto ridotte. Il prodotto sviluppato è
risultato dalla combinazione di conoscenze multidisciplinari nel campo delle nanoparticelle, della
loro sintesi, delle loro proprietà, nel campo della fotochimica, nel campo della catalisi e della fotocatalisi, proprie del mondo universitario; del supporto industriale alla ricerca, sia in termini di risorse finanziarie che umane. Solarox è l’esempio di fruttifero transfer tecnologico tra due realtà presenti sullo stesso territorio, che a sua volta genera altra ricerca e formazione, e altra positiva ricaduta sullo territorio stesso.