Primo test drive per Phylla

Phylla, il veicolo urbano multi-ecologico e sostenibile, è ai nastri di partenza, pronto a mostrare concretamente le prerogative di una city car diversa da tutte le altre. Presentata nel maggio scorso durante “Uniamo le Energie”, Phylla è diventata realtà nell’anno di Torino Capitale Mondiale del Design: è elettrica, si avvale dell’impiego combinato di fonti di energia tradizionale e alternativa, è totalmente riciclabile, racchiude soluzioni sperimentali che minimizzano i consumi energetici e materiali ad elevata efficienza strutturale.

E’ flessibile perché dotata di un’architettura che consente di applicare nel tempo soluzioni per migliorare le performance e contenere i costi, è multiuso nell’utilizzo e nella personalizzazione, annulla le emissioni di gas inquinanti e di anidride carbonica nelle aree urbane (zero emissioni), riduce l’impatto ambientale durante e al termine della sua esistenza. Inoltre, è in grado di raggiungere livelli di costo chilometrico molto inferiori rispetto a una city car a benzina.
Il percorso del prototipo di Phylla è iniziato il 28 novembre dal totem fotovoltaico dell’Environment Park di Torino, alla presenza della presidente della Regione, Mercedes Bresso, e dell’assessore alla Ricerca, Innovazione ed Energia, Andrea Bairati.

La sfida lanciata dalla Regione è stata raccolta dai partner del progetto, che hanno unito le proprie competenze per Oltre alla Regione, ente promotore e finanziatore, hanno partecipato con impegno al progetto l’Environment Park, che ha contribuito a definire e selezionare le tecnologie innovative per l’ambiente, il Centro Ricerche Fiat, a cui in qualità di vehicle project leader sono state demandate le scelte tecniche e architetturali per lo sviluppo del dimostratore marciante, il Politecnico di Torino, con il ruolo di programme manager per la gestione complessiva del progetto e il coordinamento dei partner. Hanno inoltre collaborato la Camera di Commercio di Torino con il progetto From Concept to Car, l’Istituto Europeo di Design e l’Istituto di Arte Applicata e Design, Novamont e il Consorzio Proplast, Sagat, Enecom, Sydera e Bee Studio.

Le diverse fasi del progetto sono documentate nel volume “Phylla, il sole a quattro ruote”, edito dall’Associazione Tecnica dell’Automobile, che racconta l’avventura dello sviluppo di questo veicolo-laboratorio, il suo know-how e le tecnologie più innovative utilizzate per realizzarlo.