Accordo fatto: la Pininfarina vende il suo principale stabilimento. Sulle linee di Grugliasco, i 900 dipendenti lavoreranno per Gian Mario Rossignolo, L’imprenditore torinese che ha anche rilevato l’ex Delphi di Livorno. Pinifarina cede la fabbrica alla Finpiemonte, la finanziaria pubblica della Regione Piemonte, al prezzo di 15 milioni di euro. La Regione, a sua volta, affitta lo stabilimento a Gian Mario Rossignolo a un canone di 650 mila euro l’anno per sei anni rinnovabili. Rossignolo, che in primavera aveva già tentato di acquistare un’altra storica carrozzeria torinese, la Bertone poi acquistata da Fiat, assemblerà a Grugliasco un nuovo fuoristrada relizzato in alluminio. I motori saranno prodotti a Livorno.
L’accordo garantisce che Pininfarina possa concludere le commesse in corso sulle linee che poi saranno cedute. La Regione ha ottenuto che Rossignolo copra con fidejussioni il costo dell?affitto. Ora a Pininfarina rimangono le due fabbriche di Bairo e San Giorgio Canavese dove potrebbe essere ralizzata la nuova auto elettrica equipaggiata con le batterie del finanziere francese Vincent Bolloré (sempreché lo stesso Bolloré non decida di accettare gli incentivi del governo di parigi producendo le auto negli stabilimenti ex Peugeot). Entro l’inizio del 2010 Banca Leonardo si è impegnata a trovare un acquirente della Pininfarina e dei suoi marchi dopo la decisione della famiglia di abbandonare la quota di controllo della società.